INTERVISTA : THE LOYAL CHEATERS

by Roby Comanducci 

Abbiamo raggiunto questa giovane ma talentuosa band italo/tedesca dedita ad un rock stradaiolo e glamour con reminiscenze settanta-ottantiane. Sicuramente una delle migliori uscite musicali nel nostro settore.....leggete cosa ci hanno risposto!!!!

Potete leggere la recensione del disco cliccando RECENSIONE

Potete ascoltare/vedere il singolo-videoclip dell'album cliccando VIDEO

 

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Ciao ragazzi è un piacere potervi fare qualche domandina a seguito del vostro nuovo e debut album “Long Run.....All Dead!”. La prima è molto semplice ma sicuramente d'interesse per i lettori di Cathouse: raccontateci un po' la vostra storia, siete sì giovani ma avete già esperienza. Come vi siete formati.....cosa vi ha ispirato e quali sono i vostri modelli a cui credete si possa accomunare il vostro sound?

LENA (McFrison - lead vocals, guitar ): L'idea della band è nata da me e Ricky, il batterista. Ci conoscevamo da anni, ma non avevamo mai avuto l'occasione di suonare qualcosa insieme. Una sera ci siamo incontrati davanti a un paio di birre e dopo qualche delusione musicale: la voglia di suonare non ci mancava sicuramente, e nemmeno la determinazione di fare qualcosa di più di una jam in sala prove. Dopo aver riscaldato i motori con alcuni pezzi già nel cassetto, abbiamo arruolato Max e Tommy per completare il sound e continuare a scrivere. Ognuno ha i propri musicisti e band di riferimento, ma la cosa che ci accomuna di più secondo me è la determinazione e la voglia di suonare insieme. Le influenze sono diverse, dal rock 70s al pop punk, dal glam rock all' heavy metal: essendo anche grandi ascoltatori abbiamo tanti punti di riferimento in comune. In realtà questi generi hanno grandi affinità, tantissime band dell'epoca si influenzavano a vicenda, per cui senza troppe etichette direi che i Loyal Cheaters suonano rock'n'roll (and we like it!)

Parlatemi adesso, invece, del processo di registrazione/creazione di questo debut album.

RICKY (Richie Raggini - drums ): È stata dura ma ce l’abbiamo fatta. Per quanto riguarda la prima parte dell’album è iniziato tutto con la riesumazione di vecchi pezzi scritti anni prima che insieme a Lena son stati stravolti e modificati fino a tirar fuori il sound che ci accomunava e che stavamo cercando. Con l’entrata di Max e Tommy nuove idee son state trasformate in musica e hanno apportato quel tocco che mancava per essere ciò che siamo ora. La registrazione è stata un’ Odissea, pandemia e vivere a distanza non hanno aiutato facendo slittare i nostri piani non di poco, senza contare i classici problemi che si riscontrano in studio una volta terminate le riprese… Fortunatamente siamo riusciti a completare il tutto rispettando la deadline pattuita con l’etichetta discografica.

Nonostante, in questi ultimi anni, la musica prevalentemente seguita ed anche proposta dalle band sia spesso brutal/black/death metal et similia, voi avete abbracciato il versante opposto. Una mossa magari commercialmente non convenevole ma, credo, coraggiosa e soprattutto che rispecchia un vero amore per il sano rock che ha fatto storia. Che mi dite in proposito?

MAX (Max Colliva - guitar, backing vocals ): Non sapevo della popolarità di quei sottogeneri ma penso che nessuno di noi ci rientri ad ogni modo…La decisione di mantenere una base Rock ‘N’ Roll, è fondamentale per noi stessi e per il nostro obiettivo di costruire qualcosa di autentico, accomunando tutte le sue sfaccettature per richiamare ogni tipo di ascoltatore con canzoni che si possano cantare e ballare, senza la mancanza di energia o rudi chitarre elettriche dal volume a 11.

Nella recensione al vostro album che ho pubblicato di recente vi ho definiti un mix tra Slade/Sweet/T-Rex, Joan Jett, Cheap Trick e, della moderna scena street rock Hellacopters su tutti. Cosa ne pensate?

TOMMY (Tommy Manni – bass, backing vocals ): Beh grazie! Quelle da te citate sono tutte band da cui noi prendiamo molto ispirazione, dalla musica allo stile. In particolare band come gli Hellacopters, seppur più moderni, sono molto importanti per noi perchè hanno segnato un punto molto importante per la musica che ci ha toccato molto, si possono sentire nei nostri pezzi degli spunti, dalla potenza della batteria alle armonizzazioni sulle chitarre, quindi grazie del paragone!

Rispondetemi uno alla volta: se doveste definire voi stessi come artisti e come persona con l'ausilio di un singolo aggettivo, quale usereste?

LENA: Direzionale

RICKY: Impaziente

MAX: Drammatico

TOMMY: Meticoloso

Tornando a parlare di “Lon Run....” a livello di songwriting avete un particolare messaggio o le song sono indipendenti e affrontano temi disparati l'una dall'altra?

LENA: "Long Run… All Dead!" non è solamente il titolo del nostro album e una citazione di J.M. Keynes, ma soprattutto è il motto dei Loyal Cheaters: tocca fare le cose (bene) ora, che ad aspettare mesi, anni, decenni la vita scorre veloce e magari siamo già sotto terra. Le canzoni racchiudono un po' questa frenetica voglia di fare, di vivere il presente e soprattutto di libertà individuale. Allo stesso tempo, alcune riflettono la consapevolezza della propria strada da affrontare, una specie di epifania in cui il protagonista ha già oltrepassato la fase di negazione ed è pronto a combattere i propri demoni. L'album contiene anche due cover, il cui testo in realtà è più giocoso, ma ci piaceva l'idea di omaggiare i Cheap Trick e gli Slade! 

Dalla bio in mio posesso si legge che siete italo/tedeschi. Cosa ne pensate della scena rock in Germania e, di riflesso, quella italiana?

LENA: Si abito in Germania da quasi 4 anni e posso dire che dipende da regione a regione. Lo stesso vale in Italia, ci sono regioni in cui ci sono più club underground, piccole realtà culturali che poi invogliano le persone ad ascoltare musica, a fare delle band e scrivere musica propria. Secondo me in Germania manca un po' il localino dove le band in erba possono cominciare a esibirsi e sviluppare la propria passione. Da noi con la prima band ti facevi tutta la riviera da nord a sud, chiedevi pure alla gelateria e al bar sport, ma ti facevano suonare e facevi le prime esperienze live. Dalle feste private in giardino ai rock club, era pieno di gente che aveva voglia di fare festa e ascoltare musica live! Personalmente parlando, in Romagna ho trovato più fermento che in Assia (dove abito ora).
RICKY: Sono d’accordo con Lena, fortunatamente la Romagna sotto quest’aspetto è una terra felice, bene o male escono sempre fuori delle belle serate, la gente fa chilometri per partecipare e divertirsi sottolineando il fatto che nelle zone in cui abitano è un’utopia. Chiaro, l’erba del vicino è sempre più verde… beh almeno questa volta possiamo dire di aver qualcosa per cui vantarci, magari non come 10 anni fa, ma non si molla

Con la “promotion” del disco avete già buttato giu' date live, tour ….fateci sapere se potremo vedervi e dove?

MAX: Potrete venire a vederci e fare baldorie :

● 14 Aprile al X-Ray di Forlì

● 15 Aprile alla Taverna della Musica di Montecatini Terme

● 29 Aprile a Il Giardino di Verona

● 30 Aprile al Rock N Roll di Rho

● 13 Maggio al Caffè degli Artisti di Cesenatico

● 20 Maggio al Joshua Blues di Como

Una domanda insolita: vi do tre nomi e ditemi per ognuno di essi cosa ne pensate. Greta Van Fleet, Maneskin e Dirty Honey.

TOMMY: Sono dell’idea che una boccata d’aria fresca sia sempre piacevole. Sono un fan dei Greta Van Fleet, visti dal vivo qualche anno fa, fanno un tipo di show molto intimo, improvvisazioni lunghe, suoni molto curati e contatto con il pubblico, sono una band in cui si sente il tempo passato in sala prove a mio parere. È evidente che prendono spunto a tante band del passato, ma rimane a mio avviso musica piacevole e fatta d'emozioni. Lo stesso discorso vale per i Dirty Honey, si sentono le influenze, ma è bello vedere gente giovane su certi palchi. I Maneskin hanno fatto un certo tipo di scelte sin dall’inizio, hanno intrapreso una strada difficile con i talent ma sono riusciti a trovare i contatti giusti per fare quello che fanno ora, in Italia non si era mai vista una band stare in cima alle classifiche mondiali e questo è merito sicuramente della scelta sul genere che hanno preso, tra Pop e Rock. Anche per loro, è bello vedere una band (in questo caso italiana) su palchi come Reading&Leeds, Roxy, Loolapalooza, ecc…La cosa bella che succede quando emerge una nuova band giovane con un seguito giovane come i Maneskin è che sprona tanti giovani a iniziare a suonare e a ascoltare musica di quel genere lì, cosa che magari prima non succedeva con il fenomeno Trap e generi analoghi.

Bene, vi ringrazio e, se volete, potete lasciare un messaggio ai fan, alle persone oppure anche un “pensiero” in generale?

LENA: Speriamo di vedervi ai prossimi live in giro per l'Italia - per una dose di rock'n'roll!

 

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ENGLISH TRANSLATION

 

Hi guys, it's a pleasure to be able to ask you some questions following your new and debut album “Long Run ..... All Dead!”. The first is very simple but certainly of interest to Cathouse's readers: tell us a little about your story, you are young but you already have experience. How did you get formed ..... what inspired you and what are your models that you think your sound can have in common?

LENA (McFrison - lead vocals, guitar): The idea for the band came from me and Ricky, the drummer. We've known each other for years, but we've never had the chance to play anything together. One evening we met in front of a couple of beers and after some musical disappointment: the desire to play was certainly not lacking, and not even the determination to do something more than a jam in the rehearsal room. After warming up the engines with some songs already in the drawer, we enlisted Max and Tommy to complete the sound and keep writing. Everyone has their own musicians and bands of reference, but the thing that unites us most in my opinion is the determination and the desire to play together. The influences are different, from 70s rock to pop punk, from glam rock to heavy metal: being also great listeners we have many points of reference in common. Actually these genres have great affinities, many bands of the time influenced each other, so without too many labels I would say that Loyal Cheaters play rock'n'roll (and we like it!)

Talk to me now, instead, about the process of recording / creating this debut album.

RICKY (Richie Raggini - drums): It was tough but we made it. As for the first part of the album, it all started with the exhumation of old pieces written years before which together with Lena were upset and modified to bring out the sound that united us and that we were looking for. With the entry of Max and Tommy new ideas have been transformed into music and have brought that touch that was missing to be what we are now. The recording was an Odyssey, a pandemic and living at a distance did not help by making our plans shift by no means, not to mention the classic problems that are encountered in the studio once the shooting is over ... Fortunately we were able to complete everything respecting the deadline agreed with the record label.

Although, in recent years, the music mainly followed and also proposed by the bands is often brutal / black / death metal and the like, you have embraced the opposite side. A move that may be commercially unattractive but, I think, courageous and above all that reflects a true love for healthy rock that made history. What can you tell me about it?

MAX (Max Colliva - guitar, backing vocals): I didn't know about the popularity of those sub-genres but I think none of us fit into it anyway ... The decision to keep a Rock 'N' Roll base is fundamental for ourselves and for the our goal to build something authentic, bringing together all its facets to appeal to all types of listener with songs that can be sung and danced, without a lack of energy or rough 11-volume electric guitars.

In the review of your album that I recently released I defined you as a mix between Slade / Sweet / T-Rex, Joan Jett, Cheap Trick and, above all, of the modern street rock scene Hellacopters. What do you think?

TOMMY (Tommy Manni - bass, backing vocals): Well thank you! Those you mentioned are all bands from which we take a lot of inspiration, from music to style. In particular bands like the Hellacopters, although more modern, are very important for us because they have marked a very important point for the music that touched us a lot, you can hear in our pieces some ideas, from the power of the drums to the harmonizations on the guitars, so thanks for the comparison!

Answer me one at a time: if you had to define yourself as artists and as a person with the help of a single adjective, which one would you use?

LENA: Directional

RICKY: Impatient

MAX: Dramatic

TOMMY: Meticulous

Going back to talking about “Lon Run ....” at the level of songwriting do you have a particular message or are the songs independent and dealing with different themes from each other?

LENA: "Long Run… All Dead!" it's not just the title of our album and a quote from J.M. Keynes, but above all it is the motto of the Loyal Cheaters: we have to do things (well) now, that if we wait for months, years, decades, life goes fast and maybe we are already underground. The songs contain a bit of this frenetic desire to do, to live in the present and above all individual freedom. At the same time, some reflect the awareness of their own path to face, a kind of epiphany in which the protagonist has already passed the phase of denial and is ready to fight his own demons. The album also contains two covers, the lyrics of which are actually more playful, but we liked the idea of ​​paying homage to Cheap Trick and Slade!

From the bio in my possession it says that you are Italian / German. What do you think of the rock scene in Germany and, consequently, the Italian one?

LENA: I have been living in Germany for almost 4 years and I can say that it depends from region to region. The same is true in Italy, there are regions where there are more underground clubs, small cultural realities that then entice people to listen to music, to make bands and write their own music. In my opinion in Germany there is a little lack of the place where budding bands can start performing and develop their passion. With us with the first band you did the whole coast from north to south, you also asked the ice cream parlor and the sports bar, but they made you play and you had your first live experiences. From private garden parties to rock clubs, it was packed with people who wanted to party and listen to live music! Personally speaking, I found more excitement in Romagna than in Hesse (where I live now).
RICKY: I agree with Lena, luckily Romagna in this respect is a happy land, good or bad always come out on beautiful evenings, people travel for miles to participate and have fun, underlining the fact that in the areas they live in it is a 'utopia. Of course, the neighbor's grass is always greener ... well at least this time we can say that we have something to boast about, maybe not like 10 years ago, but we don't give up

With the "promotion" of the album you have already thrown down live dates, tours .... let us know if we can see you and where?

MAX: You can come and see us and party:

● April 14th at the X-Ray in Forlì

● April 15 at the Taverna della Musica in Montecatini Terme

● April 29th at Il Giardino di Verona

● April 30th at Rock N Roll in Rho

● 13 May at the Caffè degli Artisti in Cesenatico

● May 20th at Joshua Blues in Como

An unusual question: I give you three names and tell me what you think for each of them. Greta Van Fleet, Maneskin and Dirty Honey.

TOMMY: I am of the opinion that a breath of fresh air is always pleasant. I am a fan of Greta Van Fleet, seen live a few years ago, they do a very intimate type of show, long improvisations, very accurate sounds and contact with the public, I am a band in which you can hear the time spent in the rehearsal room at my opinion. It is evident that they are inspired by many bands of the past, but in my opinion it remains pleasant music and made of emotions. The same goes for Dirty Honey, you can feel the influences, but it's nice to see young people on certain stages. Maneskin made a certain kind of choices from the beginning, they embarked on a difficult path with talent but they managed to find the right contacts to do what they do now, in Italy we have never seen a band stand at the top of the world rankings and this is certainly due to the choice on the genre they have taken, between Pop and Rock. For them too, it's nice to see a band (in this case Italian) on stages like Reading & Leeds, Roxy, Loolapalooza, etc ... The nice thing that happens when a new young band emerges with a young following like Maneskin is that it spurs so many young people to start playing and listening to music of that genre there, something that perhaps did not happen before with the Trap phenomenon and similar genres.

Well, thank you and, if you want, can you leave a message to the fans, people or even a "thought" in general?

LENA: We hope to see you at the next lives around Italy - for a dose of rock'n'roll!

 

 

 

 

 

INTERVISTA PRAYING MANTIS

by Roby Comanducci

 

Abbiamo raggiunto un loquace e simpatico Chris Troy, co-leader e bass/vocalist dei leggendari Praying Mantis per farci raccontare qualcosa di interessante sul loro nuovissimo album “Katharsis” (uscito per Frontiers Music srl)


Potete leggere la recensione del disco cliccando RECENSIONE

Potete ascoltare/vedere il singolo-videoclip dell'album cliccando VIDEO

 

Ciao Chris, è un piacere poterti rivolgere alcune domande a seguito dell'uscita dell'ottimo "Katharsis". La prima è molto semplice: raccontami come è stata la procedura di creazione dell'album, considerando anche il periodo dovuto al lockdown da Covid.

Senza dubbio, come molte altre band/artisti, il periodo del Covid ha creato un ambiente di lavoro totalmente diverso. Quindi, per questa situazione, ognuno di noi ha lavorato sulle proprie idee e le ha inserite gradualmente su una piattaforma condivisa. La metodologia, comunque, è stata efficace, l'album era come una torta alla quale gradualmente sono stati aggiunti diversi strati. Per questo motivo c'era molta incertezza su come sarebbero andate le cose alla fine. Non c'è dubbio che è stato difficile non poter essere nello stesso studio per condividere le idee e svilupparle tutti insieme. Quindi, date le circostanze, siamo stati estremamente contenti di come sia uscito questo album.

Ho notato un ulteriore sviluppo della parte melodica nel tuo sound, pur rimanendo sempre sulle tracce dell'heavy rock. Sei d'accordo?

La melodia ha sempre fatto parte della “Mantide Religiosa” sin dal suo primo concepimento, sin dagli esordi. Ma se dal punto di vista dell'ascoltatore si vede che stiamo sviluppando ulteriormente quella caratteristica, allora lo prendiamo umilmente come un grande complimento. Allo stesso tempo però non volevamo ammorbidire troppo il suono e quindi abbiamo cercato di ottenere un po' di aggressività.... in definitiva sono pienamente d'accordo con quanto dici.

Secondo me i due nuovi membri che sono in formazione da due album Jaycee e Hans hanno dato ulteriore vigore e linfa al tuo modo di scrivere. Cosa ne pensi?

È un disco …..(risata), scusa il gioco di parole. Comunque questo è il terzo album con la stessa formazione, e naturalmente crediamo che mantenere la stessa line up abbia sviluppato il songwriting delle canzoni e l'unità del suono. Pensiamo che la loro aggiunta abbia fornito una profondità maggiore su tutti i fronti.

Sono rimasto molto colpito sia dal video ma soprattutto dalla musica del singolo "Cry For The Nations". Penso sia una canzone molto profonda e sentita, volete dare un messaggio in particolare con questa canzone?

“Children of the Earth” (song del primo album “Time Tells No Lies” del 1981...nda ) è stata, credo, una delle prime song, uno dei primi testi composti dal sottoscritto quando avevo circa 17 anni. Tino inventò la musica e penso che il ritornello sia ancora uno dei più forti che abbiamo mai creato. Anche allora mi sentivo affranto verso la distruzione del pianeta da parte dell'uomo e usavo la musica per trasmettere quel messaggio, il mio messaggio! Eccoci quindi nel 2022 quasi 50 anni dopo la scrittura di quel testo ma credo che tutti sarebbero d'accordo sul fatto che i nostri messaggi erano in linea con quanto stava succedendo, i governi gestivano come volevano la gente e la comunicazione non arrivava corretta alle masse; era già in atto l'inizio della distruzione della nostra madre terra che si è protratta sviluppandosi fino ai giorni nostri. “Cry for the Nations” è una canzone sulla stessa linea, un'altra vetrina dello stesso messaggio anche se, sfortunatamente, penso davvero che questa volta abbiamo superato il punto di non ritorno. Sì... c'è molta emozione in questa canzone.

Tecnicamente parlando: come nasce una vostra song? Prima la musica poi il testo, prima un'idea su cui si sviluppa poi in sala di registrazione o è tutto molto più naturale?

Dal mio punto di vista il 90% delle volte ho prima l'idea musicale e poi stampo i testi per adattarli. L'unica composta diversamente è stata la già menzionata “Children of the Earth”, in cui il testo è arrivato prima della musica.

Qual è la caratteristica principale di questo nuovo album? Dimmelo con un singolo aggettivo e spiegaci perché...

Non c'è una caratteristica comune o un singolo aggettivo. Il punto chiave è che con il contributo di diversi songwriter, noi tutti della band, il prodotto finale è un album vario e mai monotono, lo hanno detto anche la maggior parte dei critici e dei fan dopo l'ascolto. Per me questa è una grande caratteristica in quanto è facile che in un album le canzoni tendano a somigliarsi...ecco, questo non si può certo dire per “Katharsis”

Ci siete dal 1974, una lunga carriera in cui avete fatto parte anche della New Wave Of British Heavy Metal. Cosa ricordi di quel fantastico periodo?

L'era NWOBHM è arrivata subito dopo il punk e sembrava solo un po' di aria fresca sulla scena musicale. Molte persone hanno detto che non appartenevamo davvero alla NWOBHM a causa delle nostre sottigliezze musicali, tuttavia non possiamo lamentarci perché è stato un veicolo che ci ha portato lontano. Penso che la musica di allora avesse dei grandi spunti, era più “fresca”, mentre ora sta diventando un luogo molto comune, ma forse è perché è stato tutto fatto prima, quindi tutto ciò che resta è solo un rigurgito in una forma leggermente diversa.

Secondo te, l'approccio alla musica che le band attuali hanno è completamente diverso da quello che avevi tu, ad esempio, negli anni Ottanta?

Gli strumenti che sono ora disponibili come dispositivi di registrazione, amplificatori ecc... sono completamente diversi adesso. Le piattaforme di scrittura/registrazione come Logic e Cubase, solo per citarne un paio, sono un vantaggio fenomenale per la scrittura e certamente rendono più facile trasmettere idee al resto della band. Ricordiamo con affetto il nastro da 2 pollici di 24 tracce che doveva essere tagliato quando una strofa di una canzone era semplicemente troppo lunga!! ..... Ci sono volute molta abilità ed esperienza da parte dell'ingegnere di studio per tagliare il nastro nella parte giusta, e ricordiamo alcune volte in cui il nastro era stato unito così tante volte che sembrava che fosse stato coinvolto in un incidente? !!!...(risata...nda)

Perfetto, per ultimo vuoi dire qualcosa ai tuoi fan in Italia?

Se ci sono fans italiani dei Praying Mantis che hanno l'età mia e di Tino va benissimo, vuol dire che ci seguite da tanto (risata...nda). A parte gli scherzi….. un grazie immenso per il vostro supporto in tutti questi favolosi anni nei quali abbiamo avuto il privilegio di suonare per voi. Ai nuovi arrivati diamo il benvenuto e speriamo di poter andare avanti per altri 50 anni?!


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ENGLISH VERSION

 

PRAYING MANTIS  - INTERVIEW

by Roby Comanducci

 

Hello Chris, it is a pleasure to be able to ask you some questions following the release of the excellent "Katharsis". The first question is simple: tell me about how the album creation procedure was, also considering the period due to the Covid lockdown. 

No doubt like many other bands/ artists the Covid period created a totally different working environment . So for this situation we each really worked on our own ideas and gradually shared them on a shared platform . So effectively the album was like a cloud based cake , which gradually got the layers. Because of that there was quite a lot of uncertainly how things would eventually turn out. There is no doubt it was so difficult not being able to be in  the same studio to share the ideas and develop them. So under the circumstances we were extremely pleased how this album came out.

I noticed a further development of the melodic part in your sound, while always remaining on the tracks of heavy rock. Do you agree?

Melody has always been a part of Praying mantis from its early conception. But if its come across from a listeners perspective that we are further developing that trait, then its taken humbly as a big compliment .At the same time we did not want to soften the sound too much so aim to get some aggressiveness in there, so fully agree.

In my opinion the two new members who are in line up from two albums Jaycee and Hans have given further vigor and lymph to your songwriting. What do you think?

It is a record ( excuse the pun?) that this is the third album with the same line up , and naturally we believe maintaining that same line up has developed the song writing and the unity of the sound. We think their addition to mantis has provided a much greater depth on all fronts.

I was very impressed by both the video but above all the music of the single "Cry For The Nations". I feel it is a very deep heartfelt song, do you want to give some particular message with this song?

Children of the earth was I believe the very first set of lyrics that I ever composed when I was about 17. Tino came up with the music , and I think the chorus is still one of the strongest we have ever written. Even then I felt so strong about mans destruction of the planet and used music to put across that message . Here we are in 2022 approaching some 50 years after those lyrics were written and I think everyone would agree, all the messages were already on the wall at the time to all the governing bodies around the world. Of course there was the usual crappy lip service to the masses ,  yet nothing was done, and in fact the destruction of our mother earth has just gathered at an accelerating and alarming pace.  Cry for the Nations is a song on the same lines, another showcase of that same message, though unfortunately  I really think this time  we are past the point of no return. Sop yes there is a lot of emotion in the song.

Technically speaking: how is your song born? First the music then the lyrics, first an idea on which you develop then in the recording room or is it all much more natural?

From my perspective 90% of the time I have the musical idea first and then ai mould the lyrics to fit. Following on the from the point above. Children of the earth was the only song I believe where the lyrics came first .

What is the main feature of this new album? Tell me with an adjective and explain why …

There really isn’t a common feature. The key point is that with the contribution of different writers the end product is a diverse album which most critics and fans have stated.  To me that is a great feature as its so easy for an album to come across as a bit samey throughout. That’s certainly cannot be said for Katharsis

You have been there since 1974, a long career in which you have been part of the New Wave Of British Heavy Meal. What do you remember of that fantastic period?

The NWOBHM era came soon after punk and just seemed like a bit of fresh air to the musical scene. Many people said we didn’t really belong in the NWOBHM because of the musical subtleties , however we cannot complain as it was a vehicle that took us a long way.  I think music back then did have some great fresh edges to it whereas now its all becoming very common place, but maybe that’s because it’s all been done before so all that’s left is just a regurgitation in a slightly different form. 

In your opinion, is the approach to music that current bands have completely different from what you had, for example, in the eighties?

The tools that are available now such as recording devices, amplifiers , etc are a completely far cry from when we were developing musically. The writing/ recording platforms such as Logic and Cubase, to name just a couple ,are phenomenal benefit for writing, and certainly makes it easier to put across ideas to the rest of the band, etc . We remember fondly the 24 track 2 inch tape that needed to be cut when a verse in a song was just too long !!..... It took a lot of skill and experience by the studio engineer  to cut the tape in the right place, and we recall a few times where the tape had been joined so many times it  looked as though it had been in an accident? !!!...

Perfect, last you want to say something to your fans in Italy?

If there are any Italian Praying Mantis fans who are as old as Tino and me, you are doing well ?….. immense thank you for your support for all these fabulous years that we have had the privilege to play to you. To the newcomers , welcome dear fans and hope we can carry on going for another 50 years ? !

 

 

 

 

Carissimi lettori, eccoci dunque al resoconto dell'anno musicale passato. Come sempre abbiamo stilato una lista di una “manciata” di album che riteniamo tra i più validi come uscite nel panorama rock.

Io e il buon Nikki abbiamo redatto una lista con una decina di dischi molto validi esprimendo anche un parere più “tecnico” con rispettiva votazione e totale finale.

Comunque, alla fine, il disco che ci è piaciuto maggiormente per questo anno appena conclusosi trattasi del bellissimo:

L.A. GUNS “Checkered Past”
(Frontiers Music srl)

 

buona lettura

Roby Comanducci & Nikki

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ROBY

 

JASON BIELER AND ... “Songs For The Apocalypse” originalità: 9, tecnica: 7, feeling: 7, easy listening/fun: 6,5, tot: 29.5

 

THE OFFSPRING “Let The Bad Times Roll” originalità: 7, tecnica: 6, feeling: 6,5, easy listening/fun: 8.5, tot: 28


BILLY GIBBONS “Hardware” originalità: 7, tecnica: 7,5, feeling: 8, easy listening/fun: 7,5

tot: 30

 

NIGHT RANGER “ATBPO” originalità: 7, tecnica: 7, feeling: 7, easy listening/fun: 7,5, tot: 28.5


EDGE OF PARADISE “The Unknown” originalità: 7, tecnica: 7, feeling: 7, easy listening/fun: 7

tot: 28


ROBBEN FORD “Pure” originalità: 7, tecnica: 8, feeling: 8,5, easy listening/fun: 7,5, tot: 31

 

ECLIPSE “Wired” originalità: 7,5, tecnica: 7, feeling: 7, easy listening/fun: 7,5, tot: 29

 

DEVOID “Lonely Eye Movement” originalità: 7,5, tecnica: 7, feeling: 7,5, easy listening/fun: 7

tot: 29

 

L.A. GUNS “Checkered Past” originalità: 8, tecnica: 7, feeling: 9, easy listening/fun: 8, tot: 32


ME AND THAT MAN ‘New Man, New Songs, Same Shit, Vol. 2’ originalità: 7,5 tecnica: 7, feeling: 7,5, easy listening/fun: 7, tot: 29



NIKKI

L.A. GUNS “Checkered Past” originalità: 7 tecnica: 8 feeling: 9 easy listening/fun: 9 tot: 33

SCREAMACHINE “Screamachine” originalità: 7 tecnica: 7 feeling: 7 easy listening/fun: 8 tot: 29


SUNSTORM “Afterlife” originalità: 7 tecnica: 8 feeling: 7 easy listening/fun: 8 tot: 30


MICHAEL SCHENKER GROUP “Immortal” originalità: 7 tecnica: 9 feeling: 8 easy listening/fun: 8 tot: 32


SMITH/KOTZEN “Smith/Kotzen” originalità: 8 tecnica: 8 feeling: 8 easy listening/fun: 7 tot: 31


CHALICE OF SINS “Chalice of sins” originalità: 7 tecnica: 8 feeling 8: easy listening/fun: 8 tot: 31


BILLY GIBBONS “Hardware” originalità: 7 tecnica: 7 feeling: 9 easy listening/fun: 9 tot: 32


DEE SNIDER “Leave a scar” originalità: 7 tecnica: 8 feeling: 8 easy listening/fun: 9 tot: 32


LORDS OF BLACK “Alchemy of souls part II” originalità 7: tecnica: 8 feeling: 9 easy listening/fun. 7 tot: 31


INSANIA “V (Praeparatus Supervivet) originalità 7: tecnica: 8 feeling: 8 easy listening/fun: 8 tot: 31



 

Pensare di vivere abbastanza per potere assaporare i mille profumi della vita, vedere i milioni di colori della nostra terra....questo forse è quello che angustia maggiormente i miei pensieri. Nel profondo del mio io, a volte, penso e rifletto sul fatto che non siamo eterni. Viviamo per...vivere e sopravvivere: quante cose ci perdiamo in questa nostra persistenza carnale in questo mondo? Perdiamo tempo in tante cose che magari non meritano di essere considerate, ma dobbiamo. Dobbiamo e ne siamo coscienti che questo DOVERE non è un obbligo naturale ma strutturalmente imposto da un qualcosa che ci sovrasta e ci consente di respirare la vita. Noi respiriamo il riflesso della nostra esistenza poiché non siamo assolutamente liberi. Non siamo padroni di noi stessi come crediamo di essere, come - forse o molto probabilmente- cercano di farci credere. Il credo è una cosa profonda ma senza un ideale di fondo è  sabbia che svanisce con un soffio.
Io spero di vivere abbastanza e di assaporare il più possibile le cose che riesco e che
MI PERMETTONO di assaporare. Ebbene sì: io certe volte voglio essere libero, il mio io "ribelle" dentro si scatena e potrei fare qualsiasi cosa, la rabbia ( che è fondamentalmente la caratteristica base del mio carattere ) è in costante fermento e l'adrenalina è calmata solamente da una corretta educazione verso la non violenza ricevuta dai miei genitori.
A volte penso che dovrei agire d'istinto....un giorno magari lo farò, ma sono sicuro che non riuscirò a liberare certe sensazioni intrinseche, la mia mente e contorta poiché NON credo più nel prossimo. Lo so... la chiesa, la gente, il vicino di casa benpensante o i falsi credenti predicano e sventolano al mondo queste parole: credi nel prossimo. Ma c'è un prossimo tuo in cui credere? E poi in cosa devo credere ? Chi è LUI? Non è certamente Dio o qualcuno la cui presenza possa redimere la mia esistenza o accompagnarmi nel mio lungo viaggio della vita. Io non credo nel prossimo, però cerco di dare la mia fiducia, quella sì.
Peccato che siamo tutti come delle piccole isole sparse e non collegate intorno ad un imponente arcipelago ....un arcipelago di cui siamo a conoscenza dell'esistenza ma di cui non sappiamo nulla.
Ripeto, spero di riuscire a godermi qualcosa di questa vita. Certo è che succedono gli eventi più improbabili e noi siamo al cospetto solo di un qualcuno che decide sulla nostra vita.  A questo proposito spesso dico: vivi e respira ogni istante della tua vita come l'ultimo momento, il più bello, il più carico, il più intenso.

Non lasciarti sfuggire nulla, altrimenti lo hai perso per sempre. L'amore che hai per qualcosa, qualcuno, se è vero e sincero, tienilo stretto e conservalo come il bene più prezioso. Quello non ti abbandonerà mai.

Roby Comanducci 

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Thinking of living long enough to be able to savor the thousand scents of life, see the millions of colors of our land .... this is perhaps what most troubles my thoughts. Deep down inside me, I sometimes think and reflect on the fact that we are not eternal. We live to ... live and survive: how many things do we lose in our carnal persistence in this world? We waste time on many things that may not deserve to be considered, but we must. We must and we are aware that this DUTY is not a natural obligation but structurally imposed by something that dominates us and allows us to breathe life. We breathe the reflection of our existence since we are not absolutely free. We are not masters of ourselves as we think we are, as - perhaps or most likely - they try to make us believe. The creed is a profound thing but without an ideal of the bottom it is sand that vanishes with a breath.
I hope to live long enough and to savor as much as possible the things that I can and ALLOW ME to savor. Well yes: sometimes I want to be free, my "rebellious" self inside is unleashed and I could do anything, anger (which is basically the basic characteristic of my character) is in constant ferment and the adrenaline is calmed only by a correct education towards non-violence received by my parents.
Sometimes I think I should act on instinct .... one day maybe I will, but I am sure that I will not be able to release certain intrinsic sensations, my mind is twisted because I no longer believe in the next. I know ... the church, the people, the right-thinking neighbor or false believers preach and wave these words to the world: believe in your neighbor. But is there a neighbor of yours to believe in? And what do I have to believe in? Who is he? It is certainly not God or someone whose presence can redeem my existence or accompany me on my long journey of life. I don't believe in others, but I try to give my trust, yes.
Too bad that we are all like small islands scattered and not connected around an imposing archipelago .... an archipelago of which we are aware of the existence but of which we know nothing.
Again, I hope to be able to enjoy something of this life. What is certain is that the most unlikely events happen and we are only in the presence of someone who decides on our life. In this regard I often say: live and breathe every moment of your life as the last moment, the most beautiful, the most charged, the most intense.

Do not miss anything, otherwise you have lost it forever. The love you have for something, someone, if it is true and sincere, keep it close and keep it as the most precious possession. That will never leave you.

Roby Comanducci 

LA MUSICA ROCK E' FEMMINA

 

Maria Brink (In This Moment), Netta Laurenne (Smackbound), Herma (Sick and Beautiful), Larkin Poe, Orianthi, Samantha Fish, Margarita Monet (Edge of Paradise), Chez Kane, Scarlet, Anette Olzon, Noora Louhimo (Battle Beast), Ines Vera Ortiz (Inner Stream), Rosa Lariccchiuta (Black Rose Maze), Rossella Moscatello (False Memories), Laura Cox (guitars&vocals), Ally Venable, Tezzi (Infinite & Divine), Heather Leoni (Nova Hawks), tanto per citare alcuni nomi di female singer o band con alla voce cantanti/strumentisti donne. E qui si va a "parare" su diversi stili, dal nu metal al crossover, dal metal sinfonico all'hard rock fino al root rock & blues. Ovviamente ci sono altri nomi -magari più famosi o maggiormente conosciuti, leggasi Lacuna Coil, Whitin Temptation, Nightwish eccetera - ma qui vado a trattare alcune 'new sensation' accoppiate a nomi più "gettonati" che però potrebbero non essere conosciuti a tutti.

Da sempre, lo sapete, il rock è considerato prevalentemente – sbagliando!!! - un genere maschile; io son sempre stato contrario a questa "ghettizzazione" e credo fortemente che senza l'apporto del mondo femminile questo settore sarebbe già andato ko. Lo dimostrano acts storici come Joan Jett, Vixen, Heart, Sass Jordan, Doro Pesh, Lee Aaron, Lisa Dominique (Femme Fatale), senza stare a scomodare Dee quali Patty Smith, Janis Joplin, Tina Turner et similia.

Ma adesso siamo in questo fantomatico quanto bistrattato e -abbastanza- asettico nuovo millennio. Di vere e proprie sonorità non ne sono nate; diciamo che il movimento crossover/nu metal è quello che ha dato/partorito più novità rispetto agli altri. Per il resto si sta verificando una sorta di "ritorno alle origini" un pò in tutti i settori; è tornata in auge la parola "vintage" per americanizzare e rendere 'figo' il concetto una volta bistrattato del "vecchio o obsoleto". Moda, trend e quindi anche la musica stanno strizzando l'occhiolino ai seventies, eighties e nineties. Ma non voglio finire "fuori tema", questo era solo un appunto. Qui si parla di donne, artisti, cantanti, strumentisti e band tutte al femminile o capitanate da una front woman che, soprattutto in questo ultimo decennio, stanno spopolando nel nostro beneamato settore musicale. E non hanno nulla da invidiare ai colleghi maschietti, anzi; spesso, l'energia e la potenza dell'heavy sound ma anche il rock anthemico o il root rock/blues, quando vengono accomunati ad una voce femminile, acquistano maggiore incisività, più carisma, anche più forza! Se notate ultimamente stanno uscendo tantissime band con una female singer alla voce; ok, è bello anche da vedere, magari sono succinte metal woman con look sgargiante che fa indubbiamente innamorare i fans ma, oltre all'abito, c'è la sostanza, e ce n'è tanta. Tecnicamente le donne non hanno nulla da invidiare ai maschietti come vocals e alcune, addirittura, riescono a creare uno "spettro sonoro" forse anche più ampio e multicolore, merito della tonalità più "fine" o aggraziata. Ma la goduria massima è nel poter asserire che il mix tra eufonia-grinta vocale della donna è spesso superiore a quella dell'uomo. Ascoltare vocalizzi suadenti che poi si trasformano in autentici assalti frontali a volte dediti a impennate verso ottave inarrivabili ed in altri casi verso un growl potente e assatanato (leggasi Arch Enemy), beh, questo non ha prezzo. Lo dimostra anche il successo delle suddette band, la popolarità e questo fenomeno che non sembra rallentare tuttaltro, continuano a nascere combi musicali così strutturati. In assoluto, su tutte, mi permetto di spezzare una lancia a favore della straordinaria vocalist e performer oltre che leader della band Maria Brink dei Californiani In This Moment. A mio modesto parere attualmente rappresenta il meglio in quanto a modulazione, espressione, incisività, tonalità unite a presenza scenica, look e performance live. Poi indiscutibilmente ce ne sono tantissime altre di ugole valide e superlative ma questo articolo non ha una mira antologica bensì è un punto d'opinione su questo fervido movimento. Non mi dilungo oltre e vi consiglio qualche album, li potete leggere elencati sotto, dischi recentissimi o usciti in questi ultimi due/tre anni, sicuramente validi e degni di un ascolto!

 

INNER STREAM “Stain The Sea” (Frontiers Music srl)

THE NOVA HAWKS “Redemption” (Frontiers Music srl)

ORIANTHI “O” (Frontiers Music srl)

BLACK ROSE MAZE “s/t” (Frontiers Music srl)

LARKIN POE “Self Made Man” (Tricki – Woo Records)

SMACKBOUND “20/20” (Frontiers Music srl)

SASS JORDAN “Rebel Moon Blues” (Stony Plain Records)

IN THIS MOMENT “Mother” (Atlantic Rec)

LAURA COX “Burning Bright” (Ear Music)

SICK N' BEAUTIFUL “Element of Sex” (Rosary Lane Records)

THE PRETTY RECKLESS “Death by Rock'n'Roll” (Century Media)

EDGE OF PARADISE “Universe” (Frontiers Music srl)

ALLY VENABLE “Heart of fire” (Ruf Records)

INFINITE & DIVINE “Silver Lining” (Frontiers Music srl)

 

Roby Comanducci

 

 

Lug 10

Probabilmente l'unico uomo che riesce a tenere insieme due stili inconciliabili tra di loro come il glam e il grunge è solo lui: Axl Rose, tornato in concerto in italia nel 2018 al Firenze rock e nel 2017 all'ippodromo di monza (PRESENTE!!!) Dove indossava jeans strappati abbinati a capi in pelle, giacche glitter e un innumerevole varietà di accessori come collane, bracciali ed anelli molto poco sobri.

Ma vediamo assieme quali sono stati i 5 elementi che hanno reso il look di Axl unico:

LA BANDANA: Acl Rose ha fatto della bandana un segno distintivo di stile. La indossava con su gli occhiali da sole immancabilmente Rayban. Difficile ora indossarla alla stessa maniera, ma la bandana se legata al passante del pantalone, portata al collo o che cinge uno stivale può dare un tocco rock al più basico degli stili.

I CAPELLI LUNGHI: gusti a parte, è assodato che il capello lungo ha regalato la fama di sex symbol a molte icone del rock compreso il frontale dei Guns. Il fascino della chioma di Axl era in mix tra nobile e selvaggio  questo è dovuto al fatto che li portava lisci e naturali senza forzature di cotonatura.

LA GIACCA OVERSIZE: Se dovessimo seguire la moda di Axl dovro abbinare una giacca oversize con dei pantaloni super skinny che siano in pelle o jeans, abbiamo visto svariate varianti di questo capo su di lui, oggi questo capo se abbinato ad un indimento classico regala un look ricercato e di tendenza..talvolta Axl le indossava super glitterate, ma tralasciamo ciò nei nostri look...

I JEANS STRAPPATI: se un tempo venivano associati esclusivamente al mondo del rock, oggi i jeans "used" sono stati sdoganati stando da diventare un capo presente in tutti i nostri guardaroba e assolutamnete versatile, da indossare 24 su 24 come faceva Axl. L'ideale oggi è indossarli per sdrammatizzare un capo eccessivamente elegante per renderlo super casual, una carta vincente per il tempo libero.

T- SHIRT CON MESSAGGIO: Chi di noi non ricorda il viso del Cristo su sfondo giallo? Axl voleva lanciare dei messaggi provocatori indossando queste magliette, non importava che fossero a mezza manica, a canotta, aderenti o larghe...l'importante che fossero parlanti. Oggi e molto di tendenza indossate t-shirt con frasi, parole e messaggi, soprattutto se abbinato ad un classico della moda: la giacca dal taglio maschile.

Questi sono solo alcuni dei must di Axl Rose, non dimentichiamo anche il suo famosissimo anfibio nero abbinato al calzettoni bianco, la camicia a maniche lunghe legata alla vita, la bandiera dell'infhilterra su giacche e pantaloncini super aderenti che nulla lasciavano all'immaginazione....

Consiglio furbo: quando fate pulizia nei vostri armadi occhio a cosa buttate....prima o poi tutto torna.

Stay ROCK!!! ;)

 



Hey ciao a tutti pseudo vacanzieri o pre-vacanzieri che siete o sarete a breve in procinto di caricare bagagli nella vostra automobile pulita e lucida, pronta ad affrontare le assolate autostrade italiane. (Ok, è stato un anno maledetto per questa fottuta pandemia e non discuto ma QUESTO articolo/storia NON vuole parlare di Covid, onestamente voglio soffermarmi anche su altre tematiche e me molto care.)

Ciao a tutti voi. E se prendete l’aereo? Meglio, meno valigie, più velocità, no file ai caselli. Il traghetto per andare nell’oramai ‘modaiola’ Sardegna? E a casa? Tutto a posto? Tutto in ordine? Avete lasciato i “compitini” ai suoceri per passare ogni tanto davanti a casa e magari entrarci aprire le finestre far cambiare l’aria e poi richiudere? Vi siete muniti dell'ultimo modello di smartphone per postare su Instagram la vostra vacanza adorata? Il nuovo paio di occhiali da sole fashion talmente grandi che potrebbero essere usati come ruote per una bicicletta? Avete preso tutto e compresso la vostra sacca, valigia, zaino, all’inverosimile? Mi raccomando, prelevate anche qualche euro da tenere in tasca...non si esce solo con carte di credito e stop. Ok, siete pronti, non avete dimenticato nulla; alla fine basta che la casa, i parenti, gli amici (che ovviamente si devono salutare tutti, anche quelli che non si frequentano da tempo per ‘parlare’ della vostra imminente e lussureggiante meta), la macchina, i soldi da spendere in ‘cianfrusaglie’, il ‘kit del perfetto vacanziero’ bene… e il resto?  Nulla, non conta....ma quale “resto” poi....? Ahhh...si ...quei kg di peso messi insieme dei due esserini animati?!? Pippo e Tata. Due minuscoli ammassi di pelo presi alla bambina giusto dopo Natale, il maschio nocciola e la femmina colore bianco, entrambi superpaffuti; era da sola (la bambina), annoiata, la playstation non le piace ed è ancora troppo bimba per uscire con le amiche. “...si ...abbiamo fatto proprio bene a prenderli – tra l’altro non li abbiamo nemmeno pagati – che piccolini, adesso avranno sui cinque mesi....” (dice l’uomo). “ ....con quello che gli davamo da mangiare ti credo, vita da Re. Comunque che macello, sempre in tutte le stanze, la lettiera che sporca e poi d’estate col caldo, figuriamoci. Ma sì dai, i gatti sono comunque felini, animali selvatici, si abituano ad ogni situazione, cosa siamo noi l’Arca di Noe?......” (sempre l’uomo..).

Salgono tutti in macchina, stracarica e col pieno ed aria condizionata a palla e dietro mettono Pippo e Tata. Gli occhi dei micetti diventano grandi e spalancati, quasi terrorizzati ma al tempo stesso felici per questa nuova ‘avventura’. Loro si stanno divertendo – il viaggio intanto è cominciato- li dietro a fare la lotta tra i bagagli. Chissà perchè, ma Tata vince sempre, che bella, quando vuole fare la cattiva con il suo ringhio ‘feroce’. Ad un tratto incalza l'uomo “...accidenti, cara, fermiamoci all’autogrill, devo prendermi alcune cose che mi son dimenticato a casa.....”. I villeggianti quindi si fermano e mamma e figlia entrano nel bar. L’uomo, lui sì, il VERO UOMO coraggioso –perchè sempre lui deve fare le cose importanti -  mentre la famigliola è a fare compere, apre il bagagliaio: puff... una caduta rotolando per terra dei due ciuffoni di pelo che cominciano a correre all’impazzata intorno alla macchina. Che bello, pensano i micetti, un po d’aria... li dentro si soffocava. Torna la moglie e la bambina, l’uomo vero risale in auto, chiude, accende il motore e parte. Via verso le agognate vacanze...e pensa già allo sdraio, l’unto schifoso che si spalmerà sul petto da vero ‘macho’ abbronzato, per poi tornare a casa e farsi vedere da amici e colleghi (forse meglio colleghe giusto fighetto??). Pippo e Tata stanno ancora correndo ma ad un certo momento non capiscono più dov’è finita l’autovettura. Si, quella cosa grossa, che li teneva dentro per andare chissà dove...ma dov’è finita? Hey non scherziamo, abbiamo paura, siamo piccoli, qui c’è tanta gente è un macello. (il pensiero del micio). Tata si spaventa ancor più ed inizia a correre beccandosi anche una lattina di birra vuota lanciatale da un gruppo di turisti ai bordi delle loro auto intenti a consumare un frugale pasto. Cerca Pippo, lo trova, entrambi iniziano a correre e a spaventarsi e disorientarsi sempre più. Pippo corre verso l’interno dell’autogrill dove c’è del verde mentre Tata nella direzione opposta, la strada. Corre forte, coda dritta, occhi spalancati e cerca di raggiungere la colonnina di auto parcheggiate dalla parte opposta. Ad un tratto il buio. Un grosso muso di metallo senza nemmeno frenare (...e perchè mai uno dovrebbe consumare le pastiglie dei freni per così poco?? Suvvia…) la sovrasta. E’ la fine! Pippo non la vedrà mai più e lui stesso verrà ritrovato qualche giorno dopo tutto sporco e in fin di vita ai bordi di una piccola strada sterrata di periferia. Pippo e Tata, la vostra vita è finita. Perchè? Eravate piccoli e bisognosi d’amore.

Potevate regalare tanto affetto chiedendo nulla in cambio, forse qualche scatoletta o croccantino. Due vite abbandonate e spente nel giro di poco, per nessun motivo, due esserini che potevano donare pace e armonia a questo fottuto mondo. La FAMIGLIA BASTARDA intanto è già sul luogo delle vacanze. Belli e tranquilli (alla bimba viene detto che i mici son scappati in autogrill e pur cercandoli li avevano persi). Andate pure, divertitevi, fate la vostra vita, godetevi il sole che tanto avete sognato, mangiate e fate sesso come maiali, fatevi belli con il vostro look trash seguendo le mode dei vostri amati influencer. Continuate pure la vostra umile, insignificante, futile vita: BASTARDI!

Roby Comanducci 

Paul Stanley e  Gene Simmons dopo ben 50 anni dalla fondazione della band raccontano e si raccontano nel loro incredibile percorso verso le vette più alte del Rock. Il film Biography kisstory racconta 5 decadi in cui due ragazzi pieni di sogni sono riusciti con strategia a fondere la musica rock' n roll con un immagine personale unica e inimitabile e creare un vero e proprio fenomeno crossmediale unico nel suo genere.

Dall' incontro con Peter Criss all'ingresso di Ace nella band fino ai cambi di formazione degli anni che hanno contribuito all'evoluzione musicale e stilistica del gruppo che tra qualche mese purtroppo darà l'addio alla scena live in maniera grandiosa con il loro END OF THE ROAD WORLD TOUR.

Il documentario che prevede anche ospiti come Dave Grohl (Nirvana- foo fighters) Tom morello (Rage against the machine) il loro storico manager e il produttore musicale Bob Ezrin, conterrà inoltre molte immagini originali provenienti dalle loro sessioni di registrazione dei loro album, filmati amatoriali, scene del dietro le quinte e anche qualche chicca inedita. 

Il documentario durerà circa 4 ore e sarà trasmesso per la prima volta in due serate 27 e 28 giugno sulla rete americana AETV.

Che dire....I love rock'n'roll all night.....voi tutti sicuramente conoscete il proseguo.

 

Stay rock 

I paladini della New Wave of British Heavy Metal nonchè leggendari esponenti della musica hard 'n' heavy nel mondo sono stati esclusi e non entreranno nella Rock And Roll Hall Of Fame nel 2021. I membri della giuria erano circa 1200 tra artisti, esperti, e gente del music business. Viceversa faranno la loro entrata artisti quali FOO FIGHTERS, THE GO-GO’S, Tina Turner e altri. 

Allora: a prescindere da coloro che sono entrati, non voglio entrare nel 'merito artistico' di questi bensì capire la motivazione che questi "luminari" della giuria hanno tirato fuori per estromettere Dickinson e soci ?!!?!?! Inammissibile è la sola parola che mi viene fuori. Perchè succede questo? La musica deve essere tutelata da persone intelligenti. Come si fa ad escludere una band che va oltre il suo genere; gli Iron sono un baluardo, un esempio, hanno caratterizzato un'epoca, una svolta musicale, hanno contribuito a creare uno stile musicale. Sono basito quando vengo a conoscenza di tali notizie. Io non so cosa ne pensate voi, ma per me è un vero sopruso!

(Steve Harris on stage Gods of Metal 2000 - photo by Roby Comanducci)

Roby Comanducci  

 

 

 

MICK MARS: 70 anni, buon compleanno leggenda vivente!

 

Per il sottoscritto parlare di Mick Mars è un onore tanto quanto una gioia immensa. Sono letteralmente cresciuto a "pane e Motley Crue" e credo che la "Ciurmaglia Colorita" abbia avuto su di me l'effetto delle metanfetamine, quelle forti, che ti sollevano l'anima, il cervello e ti senti un petardo nel culo che sta per scoppiare!!!! Ma qui stiamo parlando del buon Mick, all'anagrafe Robert Alan Deal, nato a Terre Haute nell'Indiana il 4 Maggio 1951 che compie, appunto, ben SETTANT'ANNI in questi giorni. Non potevo quindi esimermi dallo scrivere un breve pensiero (correlato da qualche nota bio/discografica) su di lui. Lo sento come un dovere nei suoi confronti e, ovviamente, una goduria per il sottoscritto scribacchino.

Parliamoci chiaro: i quattro Motley sono una delle pochissime band sul pianeta dove ogni membro è indispensabile alla band (anche se ci sono state separazioni, dischi solisti, dischi con l'assenza di qualche membro....che comunque non hanno MAI ottenuto un successo adeguato, anche se qualitativamente validi - leggasi "Motley Crue" o New Tattoo"). Sono una 'gang' come citato nell'ultimo e unico - e bellissimo oserei dire - bio pic movie uscito due anni fa 'The Dirt', una gang di pazzi dementi che però hanno avuto la maestria di cucirsi addosso il music world creando mode, stili, tendenze; come loro nessuno mai, come loro pochissimi artisti sono entrati nel costume e nel modo di essere e pensare dei ragazzi (e non solo). Vince, il biondo cantante "strappa mutande" non propriamente “dotato” di una grande ugola ma un frontman d'eccezione. Nikki Sixx, bass player e vero mentore della band nonché principale songwriter e compositore. Tommy Lee, funambolico e tecnico nonché istrionico batterista e, per finire lui, Mick, colui che per ogni band rock che si rispetti è da sempre il cardine: il chitarrista. Eh si, la chitarra; lo strumento cardine nel mondo hard'n'heavy. Non importa se il musicista è un guitar hero o un normale esecutore, l'importante è che ci metta il cuore e sia originale. Ed è questo il caso di Mr. Deal, la sua grande capacità di trasmettere forti emozioni e creare riff taglienti pur non avendo una particolare tecnica sopraffina o essere il Malmsteen,Vai o Satriani della situazione. Il suo sound è stramaledettamente inconfondibile; dalla sua Kramer - chitarra da sempre preferita del nostro- ha cesellato migliaia di riff che sono entrati nella storia e nel collettivo comune di tanti rockers. E ve lo dice un vero appassionato di chitarra, uno che ha seguito con spasmodica voglia l'epopea Mike Varney negli eighties e l'avvento dei funamboli della sei corde. Però c'è un però (scusate il giro di parole); tecnica, velocità ok, ma in assoluto il vero 'summa' di un chitarrista è l'originalità, la timbrica sonora, la capacità di riempire il cuore dell'ascoltatore e creare in riff-rama che ti entri nel cervello e non va più' via. Questo è il caso del bravissimo Mick! Il nostro amato settantenne ha da sempre avuto la capacità di ammaliare il pubblico con pochi accordi, senza masturbazioni sonore dello strumento. Attenzione. Con questo non voglio assolutamente sminuire il guitar work del nostro che comunque si attesta su ottimi livelli ed è capace di stupire in più di una situazione. Sua è l'innata capacità di suonare la sei corde con un sound così compresso, saturo e pieno che rende quasi inutile l'esecuzione del classico solos all'interno del singolo brano. Ecco quindi che si spiega il perché della riuscita di album quali “Girls, Girls, Girls” nei quali è praticamente assente del tutto (o quasi) il classico solos di chitarra dopo il secondo ritornello e la chorus line; mi ricordo (quando comprai quest'album) che alla fine dell'ascolto ero estasiato dalla bellezza e dall'energia del sound pur costatando che non aveva mai eseguito un vero e lungo solos di chitarra in nessuna traccia. Prendete l'esempio più classico per Mick, “Wild Side”, brano dal tiro pazzesco divenuto hit single mondiale e sorretto semplicemente da un grande riff di chitarra. La cosa interessante dello stile di Mars è la capacità di eseguire una sequenza di mini-solos di pochi secondi ripetuti magari più volte all'interno della stessa song che vanno a fare da contorno alla struttura portante del granitico riff. In ogni caso il nostro ha da sempre avuto la capacità di creare un guitar work diretto come un pugno in faccia basta ascoltarsi capolavori quali 'Bastard', 'Looks that Kill', 'Live Wire', 'Shout at the Devil', 'Primal Scream', 'Use it or Lose it', 'Red Hot', Wild Side', 'Kickstart my Heart', 'All in the name of...', 'Dr. Feelgood”....ma potremmo andare ancora avanti. Un grande maestro del suo strumento quindi ma, indiscutibilmente, un grande uomo. Una persona intelligente che ha saputo far fronte ad una malattia degenerativa qual'è la spondilite anchilosante lottando a denti stretti sempre nel rispetto della sua privacy, facendosi vedere poco e facendo poco parlare di se. Dei quattro Crue è sempre stato quello più introspettivo e schivo ma, attenzione, solo per il mondo esterno, poiché il buon Mick è una persona dal forte humour e capace di stravaganti trovate in grado di far allibire anche i suoi compagni di mille avventure. Mi auguro veramente di riuscire a rivederlo dal vivo: dopo il tour d'addio avevano ben preparato il loro tritorno questi 'quattro ceffi' e devo ammettere che sarebbe stato un successo planetario ma......questa maledetta pandemia ci ha messo lo zampino e quindi è stato bloccato tutto, tour compreso. Viste le sue condizioni di salute e l'età non proprio da teenager spero che, quando ripartirà il tutto, il buon Mick riesca a regalarci ancora qualche eccelsa performance dal palco. Lo ammetto, non credo di essere solo un loro fan, io voglio bene a questi ragazzi ed in particolar modo trovo in Robert un esempio di forza, di tenacia e di energia vitale fortissima.

Ancora tanti auguri mitico Mick!

Roby Comanducci

 

Breve riassunto di partecipazioni e collaborazioni di Mick Mars fuori dal contesto Motley Crue.

 

1985 - Stars – Hear 'n Aid, 1991 - Alice Cooper – Hey Stoopid, 1992 - Glenn Hughes – L.A. Blues Authority Volume II, 1999 - Humanary Stew: A Tribute to Alice Cooper, 2006 - Welcome to the Nightmare: An All Star Salute to Alice Cooper, 2008 – Hinder – Take It to the Limit, 2008 – Crashdïet – The Unattractive Revolution, 2009 - Papa Roach – Into the Light, 2011 - James Durbin – Memories of a Beautiful Disaster, 2012 - Pop Evil – Boss's Daughter