INTERVISTA APRIL ART

by: Iven

photo by: Reaper Label Management - Gregor Rothermel

per leggere la review del disco click here

 

Abbiamo cercato di intervistare la female singer della new sensation April Art, Lisa, ma purtroppo c'è stato un problema e alle nostre risposte ha dato forma il chitarrista Chris Bunnel

 

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Nel vostro album mescolate molto bene l'elettronica con le chitarre metal vecchio stile, pensi che evolverete il vostro sound futuro in una delle due direzioni?

Dipende da come ci sentiamo mentre scriviamo la nostra musica. Usare l’elettronica è come condire il pasto. A volte avrai bisogno di un po’ più o un po’ meno “pepe”. Per quanto riguarda la chitarra, non pensiamo che sia heavy metal vecchio stile. Per noi è più un tipo moderno di "riff djenty" con accordatura bassa. ;D

Collegandomi alla domanda precedente, pensi che il progetto iniziale, musicalmente, sia cambiato rispetto a come siete oggi? Se sì, per quale motivo?

Sì. Il nostro primo album “Rise & Fall” è un album rock ed è molto più morbido di quanto suoniamo adesso. Non abbiamo quasi avuto reazioni all'album. Sapevamo che dovevamo cambiare molto e diventare molto più creativi. Durante la crisi 2020 abbiamo lavorato sull'immagine e sul suono della nostra band. Volevamo suonare più pesanti e interessanti, quindi abbiamo abbassato l'accordatura delle chitarre e siamo diventati più creativi con l'elettronica. Band come Wage War, I Prevail e Falling in Reverse ci hanno ispirato molto.

In molte canzoni si sentono molti passaggi con chitarre metal molto riconoscibili in gruppi come System of a down o Korn, ci sono gruppi che vi hanno influenzato in queste direzioni? O forse altri per altri motivi?

I Korn e molte altre band, come ho menzionato nella domanda precedente, sono ovviamente una grande ispirazione per il suono e i riff di chitarra metal.

Avete mai scartato qualche canzone per un album? Se sì, vi siete pentiti della scelta? Utilizzerete quel materiale per produzioni future?

Questa è buona. Scartiamo sempre il materiale, quando scriviamo. Siamo abituati a iniziare a scrivere molte battute con una semplice progressione di accordi. Scegliamo il meglio per scrivere un'intera canzone. Alla fine cerchiamo tutti di trovare le migliori canzoni per l'album. Ma noi ricicliamo anche molte delle nostre idee. Abbiamo ancora due titoli di lavoro provenienti dalle sessioni di scrittura di "Rodeo", su cui continueremo a lavorare e che speriamo di utilizzare per le future uscite dei singoli.

Nei live e nei video siete sempre vestiti rigorosamente di rosso, la divisa è un forte segno distintivo che caratterizza molto, perché la scelta del rosso acceso? Ha un significato particolare?

Tutto è iniziato durante la crisi. Abbiamo scritto la canzone “Break the Silence” e girato un video musicale in un’arena vuota in collaborazione con #alarmstuferot (Red Alert). Dopo aver pubblicato il video, con noi vestiti di rosso abbiamo pensato che fosse una grande idea far emergere la scena metal "malvagia" vestita di nero e attenerci al codice di abbigliamento.

Nel 2024 pensi che le case discografiche possano ancora essere un trampolino di lancio per i grandi palchi o per realizzare il tuo materiale devi essere completamente indipendente? Siete disposti ad accettare compromessi? Anche solo lievi cambiamenti? Oppure radicali anche a costo di suonare nei pub?

Penso che sia molto importante avere i partner giusti al momento giusto. E penso che sia ancora più importante che tutti nel team siano entusiasti del progetto. Se è così, una casa discografica può essere un trampolino di lancio per palchi più grandi, perché aiuta a rendere le cose possibili. Non c’era stata una situazione in cui dovevamo scendere a compromessi. Siamo davvero grati di avere Reaper con noi a bordo.

Pensando alla band tra 10 anni, dove ti piacerebbe essere?

Vogliamo suonare in grandi arene ed essere gli headliner del Wacken Open Air Festival, suonare in tutto il mondo e passare più tempo possibile suonando e creando musica.

Quale band vorresti supportare?

Mi piacerebbe supportare Papa Roach o Limp Bizkit.

Ci sono paesi in cui ti piacerebbe assolutamente suonare? Oppure ci sono stati posti che ti hanno colpito particolarmente per il calore del pubblico, o addirittura il contrario: dove ti aspettavi più hype?

Personalmente mi piacerebbe fare un tour in Giappone. "April Art live at budokan" è nella mia lista dei desideri.

Considerato il nuovo cantante dei Linkin Park, cosa ne pensi del cambio di direzione verso una voce femminile? E in generale le voci femminili nel metal aumentano sempre di più, è segno di maggiore uguaglianza o semplicemente negli ultimi anni sempre più donne si avvicinano al metal?

Penso che sia una scelta eccellente. Emily Amrstrong sta facendo un ottimo lavoro e si adatta molto bene! Penso anche che sia fantastico, perché non puoi davvero paragonare una voce femminile al leggendario canto di Chester. Oltre a ciò, mi piacciono molto i gruppi rock e metal con una cantante femminile.

 

ENGLISH TRANSLATION

 


In your album you mix electronics with old-style metal guitars very well, do you think you will evolve your future sound in one of the two directions?

It depends on how we feel during writing our music. Using electronics is like seasoning the meal. Sometimes you’ll need a little more or a little less “pepper”.  Guitar wise we don’t think it’s old-style heavy metal. For us it’s more a modern kind of low -tuned djenty riffing. ;D

Connecting to the previous question, do you think that the initial project, musically, has changed compared to how you are today? If so, for what reason?

Yes. Our first album “Rise & Fall” is a rock album and way softer than we sound now. We almost had no reactions to the album. We knew we had to change a lot and get way more creative. During the crisis 2020 we worked on our band image and sound. We wanted to sound heavier and more interesting, so we tuned the guitars down and also got more creative with electronics. Bands like Wage War, I Prevail and Falling in Reverse inspired us a lot.  

In many songs you can hear many passages with metal guitars very recognizable in groups like system of a down or Korn, are there groups that have influenced you in these directions? Or maybe others for other reasons?

Korn and many other Bands, like I mentioned in the previous question are of course a big inspiration for the sound and metal guitar riffs.

Have you ever discarded any songs for an album? If so, have you regretted the choice? Will you use that material for future productions?

That’s a good one. We always discard material, when we write. We are used to start writing a lot of hook-lines with a simple chord progression. We pick the best for writing a whole song. At the end we all try to find the best songs for the album. But we also recycle a lot of our ideas. We still have two work titles from the writing sessions of Rodeo, that we will keep working on and hopefully use for future single releases.  

In live and videos you are always strictly dressed in red, the uniform is a strong distinctive sign that characterizes a lot, why the choice of bright red? Does it have a particular meaning?

It all started during the crisis. We wrote the song “Break the silence” and filmed a music video in an empty arena in cooperation with #alarmstuferot (Red Alert). After releasing the video, with us dressed in red we thought it’s a great idea to pop out the black dressed “evil” metal scene and stick to the dress-code.

In 2024 do you think that record companies can still be a springboard for the big stages or to make your own material you have to be completely independent? Are you willing to accept compromises? Even just slight changes? Or radical ones even at the cost of playing in pubs?

I think it’s very important to have the right partners to the right time. And I think it’s even more important, that everybody in the team is hyped about the project. If that’s the case a record company can be springboard for bigger stages, because they help making things possible. We didn’t have the situation, where we had to make any compromises, yet. We are really grateful to have Reaper with us on board.

Thinking about the band in 10 years, where would you like to be?

We want to play big arenas and headline the wacken open air festival, play all over the world and spend as much time as possible playing and creating music.

Which band would you like to support?

I would love to support Papa Roach or Limp Bizkit.

Are there countries where you would absolutely like to play? Or were there places that particularly impressed you for the warmth of the audience, or even the opposite: where did you expect more hype?

I personally would love to tour in Japan. “April Art live at budokan” is on my bucket list. I also want to be back on the 70.000 tons of metal. That was a fantastic experience!

Given the new singer of Linkin Park, what do you think about the change of direction towards a female voice? And in general, female voices in metal are increasing more and more, is it a sign of greater equality or simply in recent years more women approaching metal?

I think it’s an excellent choice.  Emily Amrstrong is doing a great job and fits very well! I also think it’s great, because you can’t really compare a female voice to Chester's legendary singing. Beside that, I really enjoy female fronted rock and metal bands.

 

 

 

 

INTERVISTA: JAMES CHRISTIAN (HOUSE OF LORDS)

by Roby Comanducci

photo James: courtesy of Frontiers LabelGroup

LINK RECENSIONE CLICCA QUI

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Ciao James, è un piacere per me farti qualche domanda sul nuovo album e poter parlare con te, ti informo che l'intervista sarà online sul nostro web magazine Cathouse, che è un progetto nato nel 1997 per rivitalizzare tutta la scena hard rock nel nostro paese.

- La prima domanda è molto semplice: avete fatto un ottimo lavoro in studio....puoi raccontarmi liberamente come è stato il processo di creazione e registrazione?

Ciao Roby, Il processo non è cambiato molto dall'ultimo album, iniziamo con la prima canzone. In questo caso era "Crowded Room" scritta da James Christian, Jimi Bell e Kristian Fyhr. Dal momento in cui ho sentito la traccia ho capito che era l'opener del disco. Ha gli elementi per coinvolgere gli ascoltatori fin dall'inizio. Preferisco sapere dove sta andando il disco prima che tutti inizino a scrivere tracce.

-  dopo qualche ascolto oserei dire che questo album è la giusta continuazione del bellissimo "Saints and Sinners", sei d'accordo?

Sì, sono d'accordo. Questo perché abbiamo sfruttato i talenti della band per lavorare insieme come abbiamo fatto nel disco precedente. Non abbiamo mai avuto un membro nella band come tastierista, compositore e cantante dai tempi di Greg Giuffria. Penso che Mark sia stata l'aggiunta perfetta perché è uno scrittore prolifico e anche un fantastico tastierista. Anche Johan Kullberg è tornato alla batteria ed è un grande musicista. È stato molto emozionante scrivere ed eseguire questo CD perché tutti erano molto motivati ​​nel continuare su un percorso musicale portandolo sempre avanti.

- c'è un messaggio particolare che vuoi trasmettere ai tuoi ascoltatori nella scrittura delle nuove composizioni?

Lasciamo che gli ascoltatori si facciano la loro opinione. Ogni canzone può significare qualcosa di diverso per ogni persona, è questa la bellezza della scrittura delle canzoni.

- nel lunghissimo brano da dieci minuti “Castles High” si toccano diversi stili musicali, dall'Aor al progressive, dal pomp rock a certi stili rock anni settanta...nelle tastiere ho sentito alcuni passaggi in stile Deep Purple. Sei d'accordo?

Sì, abbiamo iniziato con Mark Mangold, era la sua composizione. Ma tutti i membri della band erano d'accordo nel dire che si trattava di una composizione decisamente epica. Quindi, tutti abbiamo dovuto fare la nostra parte per dargli vita, ogni passaggio della canzone scorreva senza soluzione di continuità ma poi ci siamo riusciti. Sapevamo che era un rischio registrare una canzone lunga 10 minuti, ma credo che una volta che l'ascoltatore sente l'intro, diventerà curioso di sapere dove andremo a parare. Il finale vede il grande Robin Beck cantare con me per concludere il finale del brano....

- qual è il segreto di questa tua forte longevità musicale ..

Ci sono molte idee musicali rimaste in ognuno di noi, scriviamo costantemente, non solo per questa band ma per altri progetti. È una vera passione ed è come dovrebbe essere.

 

- qual è la caratteristica migliore di questo album e, invece, dimmi se alla fine del lavoro avresti voluto cambiare qualcosa?

la mia traccia preferita è "Full Tilt Overdrive". Ti colpisce in faccia dalla prima nota e lo slancio è infinito. Jimi Bell e Mark Mangold suonano insieme come fratelli, l'energia di Johan è inarrestabile. Per quanto mi riguarda è stata una delle song dove ho cantato meglio a livello di interpretazione. Cosa potresti chiedere di più a una canzone? No, non cambierei nulla di questo disco..... ma però prova a richiedermelo tra qualche mese.

- fai musica dagli anni '80, hai visto mode, tendenze, artisti ma anche pubblico passare; come pensi che sia cambiato il mondo della musica ora rispetto al passato. Cosa cambieresti ora?

Tutto cambia, non solo la musica. Non possiamo rimanere bloccati negli anni '80 anche se ci sono molti ascoltatori a cui non dispiacerebbe. L'unica cosa a cui rimaniamo fedeli è il lato melodico delle tracce heavy rock. Devi evolverti un po' per soddisfare la tua creatività senza far incazzare i fan devoti che vorrebbero che la musica rimanesse così com'è. Sembra che troviamo sempre quell'equilibrio, ma non è mai al 100%, niente lo è.

- il tuo genere che è stato il vero boom negli anni '80 sembra aver subito un calo di popolarità, tra i giovani nel corso degli anni rispetto a stili più metal e aggressivi. pensi che il rock melodico sarà in grado di tornare in cima come una volta?

beh...il fatto che ci sia ancora un pubblico è molto stimolante. Per quanto ne so sono le band degli anni '80 che riempiono le arene. Ogni festival presenta principalmente musica degli anni '80, ma in termini di vendite di dischi, la maggior parte delle persone sta scaricando la loro musica. Ma il lato positivo è che amano di nuovo il vinile.

 

- la formazione attuale è la stessa del penultimo album; dopo così tanti cambi di formazione pensi di essere riuscito a trovare la formazione ideale?

Beh, adoro questa formazione attuale, ma amavo anche quella precedente. È solo che le persone vanno avanti e fanno altre cose e progetti. Non c'è niente di sbagliato in questo.

- una domanda particolare James: ti descriveresti come un artista e come una persona semplice con l'aiuto di un solo aggettivo che spieghi perché?

Sì, mi descrivo come un Artista e sono un Uomo Semplice che è "Umile"

- come hai strutturato la promozione dell'album a livello live? Verrai anche da noi in Italia e se sì in quale città?

Questa volta abbiamo in programma un tour in Europa e negli Stati Uniti. Poiché ho alcuni problemi di salute, ci siamo presi una pausa dai tour. Ma sono motivato a fare un tour nel 2025 per promuovere "Full Tilt Overdrive"

grazie per il tuo tempo, ci vediamo presto!!!

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ENGLISH TRANSLATION

 

Hi James, it’s a pleasure for me to ask you about the new album and to be able to talk to you; It’s been a fan of yours since the beginning and your interview will go online on our web magazine Cathouse, http://www.cathouse.it, which is a project born in 1997 to revitalize the whole hard rock scene in our country.

1) The first question is very simple: you did a great job in the studio....can you tell me freely how the creation and recording process was?

Hi Roby, The process really has not changed much since the last album, we start with the first song. In this case it was “Crowded Room” written by James Christian, Jimi Bell and Kristian Fyhr. From the moment I heard the track I knew it was the opener of the record. It has the elements to draw listeners in right from the start. I prefer to know where the record is going before everyone starts writing tracks.

2) after a few listens I would dare to say that this album is the right continuation of the beautiful “Saints and Sinners” do you agree?

Yes, I do agree. That is because we utilized the talents of the band to work together as we did on the previous record. We have not really had a member in the band as an official Keyboard sing Greg Giuffria. I think that Mark Was the perfect addition as he is a prolific writer as well as an awesome Keyboards player. Johan Kullberg is back as well on Drums, and he is such a great player as well. This CD was very exciting to write and perform because everyone was very motivated to continue on a forward musical path.

3) is there a particular message that you want to convey to your listeners in the songwriting of the new compositions?

We let the listeners make up their own mind. Each song can mean something different for each person. That’s the beauty of songwriting.

4) in the very long ten-minute track “Castles High” you touch on different musical styles,

from Aor to progressive, from pomp rock to certain seventies rock styles...in the keyboards I heard some passages style Deep Purple. Do you agree?

Yes, we started with Mark Mangolds Track. It was his composition. But all the band members were in agreement that this was an epic composition. So, we all had to do our part to bring it to life. Each passage of the song flowed seamlessly. We knew it was a risk to record a song that was 10 minutes long, but I believe once the listener hears the intro, they become curious where we will go with this. The finale has the great Robin Beck singing with me to cap off the ending of the track, Truly EPIC

5) what is the secret of so much musical longevity on your part and... how do you keep your voice still so splendid?

There are a lot of musical ideas left in all of us, we write constantly, not only for this band but for other projects. It’s a true passion and it is as it should be.

6) what is the best feature of this album and, instead, tell me if at the end of the work you would have wanted to change something else?

My Favorite track is Full Tilt Overdrive. It hits you in the face from the very 1st note. The momentum is endless. Jimi Bell and Mark Mangold play together like Brothers, Johan’s energy is nonstop. As for me its was one of my favorite vocals. What more could you ask for in a song. No, I would not change anything on this record, but ask me in a few months.

7) you have been making music since the 80s, you have seen fashions, trends, artists but also audiences pass by; how do you think the music world has changed now compared to the past. What would you change now?

Everything changes, not just music. We cannot stay locked in the 80’s although there are many listeners who wouldn’t mind that. The one thing we stay true to is the Melodic side of Heavy Rock tracks. You have to evolve a bit to satisfy your creativity without pissing off the dedicated Fans who would like the music to stay the way it is. We always seem to find that balance, but it’s never 100%, nothing is.

8) your genre that was the real boom in the 80s seems to have suffered a decline in popularity, among young people over the years compared to more metal and aggressive styles. do you think melodic rock will be able to return to the top like it once was?

Well. the fact that there is still an audience is very inspiring. As far as I see. It’s 80’s bands that are filling arenas. Every festival features mostly 80’s music, but in terms of record sales, most people are downloading their music. But on a positive side, they do love Vinyl again.

9) the current line up is the same as the penultimate album; after so many line up changes do you think you have managed to find the ideal formation?

Well, I do love this currently lineup, But I loved the prior lineup as well. It’s just that people move on and do other things and projects. There is nothing wrong with that.

10) a particular question james: would you describe yourself as an artist and as a simple

person with the help of just one adjective explaining why?

Yes, I do describe myself as an Artist and, I am A Simple Man who is “Humble”

11) how did you structure the promotion of the album at a live level? Will you also come to us in Italy and if so in which city?

This time around we plan a tour of Europe and Of the USA. It is because I have some health problems, we have taken time off from touring. But I am motivated to do a 2025 tour to promote “Full Tilt Overdrive.in the past

thanks for your time, see you soon!!!

 
Qualche anno fa, presi dalla voglia di riproporre i mitici anni 80 nella veste pop e rock, abbiamo creato il progetto 80REWIND 'from rock to pop'. Sono passati quindi degli anni e questo progetto è andato avanti di pari passo al papà Cathouse, ottenendo responsi positivi paritetici quasi alla "Casa del Gatto". Ultimamente però, volevamo migliorare ancora il prodotto e - a seguito di tante richieste ricevute durante le nostre serate - abbiamo voluto sviluppare 80REWIND in qualcosa di più grande, più completo, una "finestra musicale" assolutamente non trash (come se ne vedono/sentono a centinaia di questi tempi) ma che sviluppi una seria riproposta di quanto di buono la musica, in 50 anni, abbia partorito e creato. Non solo più anni 80 quindi, bensì una carrellata di hits - ma anche piccole chicche - a partire dai fiammanti anni 50, quando il rock'n'roll spadroneggiava agli ammalianti anni 60 e il loro beat. Dai famigerati anni 70 con il pop, il rock e il punk viscerale agli edulcorati e colorati anni 80, autentico patrimonio e contenitore della musica pop, new wave, elettronica, rock e glam e hair metal da classifica ma non solo, hits memorabili e look sgargianti. Per poi continuare negli anni 90, decennio che ha segnato anch'esso grandi musicalità in campo rock, alternative, grunge e ficcanti hit pop. 
Il nostro non vorrà essere un mash up incontrollato e pacchiano; non vogliamo salire in consolle e propinare musica senza giusta causa bensì vogliamo farvi rivivere queste cinque decadi andando a iniettare dentro di voi l'adrenalina giusta per farvi ballare!
 
al info dettagliate per il primo evento di venerdì 4 ottobre @ Arci Joshua Blues Club Albate (Co)
 
e poi troverete i dettagli nella pagina di 80REWIND ---- click here 

INTERVISTA “FUZZ FUZZ” FRANCESCO PASCOLETTI

Vi proponiamo questa intervista fiume fatta ad un autentico “mammasantissima” dell'editoria e giornalismo rock/metal italiano; leggete le sue opinioni e le interessanti conclusioni e informazioni che derivano da oltre 30 anni di militanza nel nostro beneamato rock world!

Intervista by Roby Comanducci

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Francesco Pascoletti - editor & publisher
for info click here: Say Yes Publishing
CLASSIX/CLASSIX eXtra! - old & new classic rock
CLASSIX METAL/CLASSIX METAL eXtra! - old school heavy metal
RRAZÖRR - new underground metal
WANTLIST - free reviews-only magazine
CLASSIXBOOK: grandi storie di grande rock
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YouTube: ClassixVideo

 


Buonasera Roberto, ti ringrazio molto per questa intervista e scusa se ci ho messo un bel po’ di tempo per risponderti!!!! Ti assicuro che non è la solita sviolinata o il “thank you Cleveland, you’re the best” di prammatica. Per me, che sono sempre stato dall’altra parte, che ho posto le domande per le interviste, che ho commissionato, editato, tagliato, corretto, allungato e rammendato interviste, che spesso ho dovuto anche migliorare le interviste della pseudo rockstar imbecille, che rispondeva in maniera approssimativa o pedante, è sempre un piacere trovarsi nel ruolo opposto, essere quello che deve rispondere. Cerco sempre di farlo divertendomi a trovare qualche spunto nuovo, soprattutto in questo periodo dove, grazie anche alle nuove pubblicazioni, all’uscita della rivista Wantlist freepress, distribuito gratuitamente nei negozi di dischi, mi sono trovato a rilasciare parecchie interviste. Cerco sempre di riuscire a colorare una risposta, magari buttandoci dentro 3 o 4 cazzate mescolate a 2 o 3 cose vere, moltiplicate per un paio di robe di cui non mi ricordo niente e divise per l’unica cosa che ha senso dire! Scherzi a parte, il minimo che si deve fare è rispondere con sincerità e originalità a ogni domanda… peccato che siano in pochi a capirlo, ecco perché si leggono tante, troppe interviste noiosissime!!!

Anche se sei conosciuto nel settore, potrebbe essere che alcuni - magari i rocker più giovani - non sappiano nulla delle tue gesta.....

Non ho nessun problema a spiegare chi sono, fa parte del gioco e amo farlo, perché ti assicuro che ogni mese c’è qualcuno che ci scrive o si fa vivo sul nostro webStore (www.sayyespublishing.bigcartel.com) comprando uno scatafascio di arretrati e ammettendo che ancora non ci conosceva! Questo dimostra che si può fare di tutto, dire di tutto, essere sempre online e trovare tutti i tag più giusti, ma è impossibile raggiungere tutti. Viviamo in un tempo strano: una volta, più a lungo stavi on the road e più a lungo facevi un lavoro, più persone ti conoscevano, oggi c’è troppo di tutto, troppe informazioni, troppi nomi, troppi personaggi, troppa comunicazione, troppa offerta e ovviamente troppa distrazione. A me, come anche a Gianni Della Cioppa o a qualcuno dei collaboratori che lavorano con noi fin dall’inizio, ovvero da metà degli anni ’90, capita di sentirci dire: “Vi seguivo tanto ai tempi di Metal Shock, ma che fine avete fatto?”. Eppure noi ogni mese, ogni fottuto mese, da trent'anni a questa parte, abbiamo buttato fuori una rivista, siamo stati sempre presenti, abbiamo avuto decine di progetti!!! Però lo capisco, non mi offendo, e mi fa riflettere sul futuro: se anche di noi Grandi Anziani la gente si dimentica o ci perde dal suo radar, oggi tutta questa overdose di informazioni, questo dare neanche 60 secondi ad ogni singolo evento o notizia priverà le nuove generazioni di ricordi, punti fermi o di quel bagaglio di piccole, stupide conoscenze che però ci fanno tanta compagnia.

Raccontaci qualcosa di te quindi.... sei in pista fino dai primi anni ’90, come hai iniziato?

Io sono semplicemente una di quelle persone fortunate che ha fatto della sua passione non solo un lavoro, ma la sua vita! Poi naturalmente c’è quella storia che ti dice “stai attento a quello che desideri, perché potresti ottenerlo!”… E infatti, vivere scrivendo di musica, ascoltando musica, parlando di musica non solo è difficile, ma a volte diventa una dannazione. Per me è iniziato tutto nel 1990, quando è partita la collaborazione man mano sempre più continuativa con il quindicinale Metal Shock, poi è diventata un’esperienza splendidamente professionale nel 1994 quando di Metal Shock sono diventato caporedattore. L’avventura si è trasformata in qualcosa di ancora più importante, perché ha cominciato ad essere una “cosa” mia al 100%, nel 1997, quando ho fondato il mensile Psycho!, che probabilmente è stata, senza giri di parole, ma sulla base della testimonianza e del rispetto che ha ottenuto negli anni, anche in quelli recenti, la più apprezzata e amata rivista rock italiana degli anni ’90. Psycho! ha poi generato tanti altri figli: da :Ritual:, la prima rivista italiana in assoluto dedicata la scena dark, gothic, electro e industrial, a Classix che, anche qui per la prima volta (ancor prima del pluricelebrato Classic Rock britannico) parlava di quello che all’epoca ancora non si definiva al 100% classic o vintage rock, riscoprendo in tempi non sospetti l’hard rock, il prog, il blues rock, i nomi minori degli anni ’70, quelli già sfuggiti dalla memoria degli ’80 etc. Da qui, in realtà da un suggerimento fortemente voluto dall’editore del tempo, Francesco Coniglio, l’arrivo di Classix Metal. Infine, in tempi recenti, il progetto Rrazörr (magazine in antitesi a quelli “classici”, orientato verso tutto ciò che è nuovo e all’avanguardia nel rock e soprattutto nel metal) e Wantlist, la nostra rivista esclusivamente dedicata alle recensioni. La nostra attività prosegue in maniera sfavillante anche dopo il recente abbandono dell’edicola, per una nuova, entusiasmante e molto fortunata dimensione editoriale, sempre fatta di riviste cartacee e “toccabili”. Poi in mezzo mettici collaborazioni con radio e tv, l’essere stato nel 2000 autore e conduttore di un programma su Rai2, mettici dentro il Metal Shock On Stage o gli Psychoparty, veri propri festival metal completamente gratuiti, e ricordiamoci delle compilation CD che allegavamo sia a Classix (‘Burn’) che a :Ritual: (:Perversion:) e soprattutto a Psycho!, con i tantissimi volumi della mitica compilation Psychosonic!!! Diciamo che, con l’arrivo del 2024, festeggio 34 anni di attività lavorativa per il rock, nel nome del rock, sulle ali del rock. Quanto io e la mia squadra di incredibili collaboratori abbiamo fatto per la “nostra” musica in tutti questi anni non ce lo potrà mai togliere nessuno, e infatti oggi siamo ancora qui a parlarne. Poi naturalmente, come ho già accennato qua e là, sto anche pensando ad un inevitabile rallentamento delle mie attività, sia per una inevitabile stanchezza che per altri impegni diciamo così familiari/professionali/ludici… insomma, non prevedo di fare riviste musicali fino a 75 anni!!!

 Metal Shock, Psycho! e mille altre iniziative per poi arrivare a Classix. Com'è cambiata l'editoria musicale metal in questi anni? A tuo parere la carta stampata è ancora un valido motivo di informazione/diffusione?

Guardandomi indietro, essendo passato attraverso così tante rivoluzioni, innovazioni, crisi, problemi, soluzioni, cambiamenti, ripensamenti ed esperimenti, mi sono reso conto che il modo di comunicare e fare editoria cambia letteralmente ogni giorno. Ogni giorno arriva una nuova notizia e si trova un nuovo modo di proporla. I gusti cambiano di anno in anno e questo porta a una continua e impercettibile (ma, voltandosi indietro, mastodontica) evoluzione anche nel modo di fare riviste. Devo anche dire che, purtroppo, una gran parte delle riviste rock storicamente sono sempre rimaste uguali a se stesse, non hanno mai variato loro formula fatta di interviste, intervistine, articoli, recensioni, insomma, sono diventate vecchie insieme ai loro lettori, ma questo ha impedito loro di trovarne altri! La tradizionale rivista di musica oggi è una cosa del passato, ma i lettori vivono ormai nel presente, se non il futuro! Questa staticità, immobilità delle riviste musicali non è una cosa nuova, anche quando ho iniziato io si assomigliavano tutte e parlavano tutte delle stesse cose e nello stesso modo. Ecco il motivo per cui io ho sempre cercato di innovare e rinnovare il mio stesso lavoro, interrogandomi, guardandomi allo specchio ma anche cercando di prendere completamente un’altra strada. Non pretendo di essere stato il più furbo di tutti, anche perché è stato facile: bastava vedere cosa facevano i miei concorrenti o colleghi e cercare di fare la cosa non dico opposta, ma decisamente diversa.

Ma il web ha ucciso la stampa?

L’avvento del web in realtà non è stata l’Apocalisse, perché ti assicuro che nei ’90 già il solo arrivo di computer e programmi che hanno semplificato il lavoro editoriale e permesso di realizzare grafiche più eleganti e articolate è stato un passo importante. Come detto sopra, quello dell’editoria è stato un percorso di continuo cambiamento e credo che, paradossalmente, il web abbia dato una ulteriore e diversa possibilità alla stampa: quella di differenziarsi dall’informazione spicciola, immediata, essenziale e di lavorare su un approfondimento e un’analisi. Purtroppo, nel settore della stampa musicale anche in questo caso si è rimasti indietro e si è fatto autogol. Il web poteva dire ora quello che è accaduto cinque minuti fa? Fare domani la recensione del disco arrivato oggi pomeriggio? E allora perché tanti giornali hanno cercato di replicare questo stile quando potevano prendersi tutto il tempo per fare altro? Stare sempre dietro con l’affanno, cercando di replicare quello che la rete poteva fare benissimo in pochi minuti, non è il modo di lavorare che piaceva a me. Ho cercato sempre l’alternativa e quindi se gli altri davano 50 righe o due pagine, io dovevo darne 10 di pagine, era l’unico strumento per fare un lavoro diverso e originale. Oggi il divario web/stampa è immenso, impossibile da colmare, oggi è imperativo che la rivista trovi un’altra strada. È anche per questo che ho tolto Classix e Classix Metal dall’edicola, proprio per fornire un prodotto ancora più ricco, ancora più approfondito, ancora più elaborato e più lussuoso, sia come carta e grafica che come formato e numero di pagine. Insomma, un prodotto superiore e anche costoso, che in edicola non sarebbe mai potuto andare, a meno di non avere un prezzo di copertina veramente troppo alto. La comunicazione oggi è destinata a viaggiare su web, che sia quella musicale o quella politica o i deleteri clickbait scandalistici, inoltre dovremo fare i conti con quello che l’Intelligenza Artificiale potrà creare nel giro di una frazione di secondo. Chi vorrà leggere, chi vorrà conservare, chi vorrà nel tempo tornare su determinati argomenti o letture, lo farà con riviste, ma queste dovranno necessariamente diventare quasi dei libri, dei saggi. La rivista diventerà un lusso e un piacere, il web sarà l’oggetto pratico e di uso quotidiano.

Parlerei subito della tua ultima creatura Classix. E' stata sicuramente un'idea eccellente che ha riscosso ampi consensi. Attualmente come sta andando e quali sono gli sviluppi di questo importante magazine rock nazionale tenendo conto delle novità 'L’Altra NWOBHM!!! - La Rivoluzione Che Venne Dalla Strada' e 'Cult Hard Rock?

Da qualche tempo le mie riviste storiche, Classix e Classix Metal, hanno aggiunto un aggettivo che è presente anche nel logo, eXtra!. Il formato infatti è diventato eXtra, con più pagine e più grande, gli argomenti sono diventati eXtremamente approfonditi, restando legati a un tema comune (un genere, un’epoca, una nazione etc), le riviste sono accompagnate da gadget, quindi anche qui degli eXtra (artprint, poster, borse in tela, magliette) come dalla collana dei libri ClassiXbook, che è già arrivata al quinto volume, e poi ovviamente, come detto, sono eXterni all’edicola e venduti attraverso gli abbonamenti o il nostro webStore. Posso dirti con tutta la trasparenza e sincerità possibili che, dal punto di vista dei contenuti, i numeri che stiamo realizzando da due anni a questa parte, ovvero dalla famosa fuga dall’edicola, non sono minimamente paragonabili a quanto facevamo prima: abbiamo trasformato un’ottima rivista in un prodotto davvero eccellente, da collezionare, da conservare e tramandare, direi addirittura in un oggetto di lusso, che ovviamente deve avere un costo diverso, perché è un prodotto di elevatissima qualità. Le testimonianze di chi ci ha comprato in questi mesi parlano da sole, i nostri lettori hanno riconosciuto la caratura altissima delle nuove uscite. Allo stesso tempo, sappiamo bene che c’è chi ci ha dato per morti, chiusi o dispersi. Fa parte del gioco: c’è ancora chi non considera “vero” l’acquisto online oppure non si fida o non ama gli abbonamenti. Per qualcuno altro poi interrompere il percorso, anzi, il rituale casa-edicola-casa è stato brutale! Naturalmente tutto ciò fa venire a galla anche tanti paradossi, perché, fra i teorici del “le riviste si comprano solo in edicola!”, c’è chi magari è abituato a comprare di tutto online e si rifornisce settimanalmente di nuova musica attraverso la rete, ma non pensa che si possa fare lo stesso con una rivista. Abbiamo però scelto di non preoccuparci di questa situazione, anche perché oggi le nostre riviste sono degli “evergreen”, non sono più legate all’uscita del momento, alla faccia nota, al disco caldo di cui bisogna parlare subito, per cui credo che anche i dubbiosi, gli scettici o gli indecisi un domani potranno comprare sul nostro webStore le nuove uscite e troveranno una rivista ancora assolutamente attuale, anzi, ricca di argomenti di cui nessun altro ha praticamente mai parlato!

In effetti ho notato che tutte le vostre ultime uscite non “sparano” una band in copertina

Vero! Sui nostri nuovi numeri non troverai più una faccia, un logo, la rockstar stranota che ti permette di vendere X copie. Basta! Noi ci siamo affrancati dalla terribile schiavitù del nome famoso in copertina, dai troppi paletti che ti rendono sterile, ti svuotano, perché ti obbligano a parlare sempre delle stesse. Non andare più in edicola ci ha permesso di essere assolutamente, fantasticamente liberi!

Una cosa che ho sempre apprezzato di Classix è la capacità di spaziare in TUTTI i settori/generi musicali, andando a pescare anche chicche di storia e artisti misconosciuti. Credo sia questa la caratteristica principale che vi rende migliori e più appetibili rispetto ad altre riviste. Non credi?

Grazie, hai centrato perfettamente quello che è stato il modus operandi che ha sempre caratterizzato non solo il mio lavoro, ma anche quello di tutti i fantastici, espertissimi collaboratori di cui mi sono circondato negli anni. Nessuno di noi si è mai accontentato dell’ovvio, nessuno è mai arrivato qui per scrivere solo e soltanto degli Iron Maiden o per raccontare la solita storia dei soliti nomi, avrebbe avuto vita molto breve in redazione… Vedi, noi non siamo mai stati la più venduta rivista italiana (in realtà lo siamo stati ai tempi di Psycho!, ma quelli, appunto, erano ben altri tempi, in cui anche una rivista mediocre vendeva più di quanto oggi possano vendere i “leader del settore”), perché non abbiamo mai seguito la corrente, abbiamo sempre voluto fare di testa nostra e parlare delle cose che ci piacevano. Ho detto di no a chissà quante cover-story e a tante esclusive solo perché non ci rappresentavano al 100%. Quindi ci siamo volutamente e felicemente piazzati su un’isoletta deserta in cui potevamo fare come cazzo ci pareva, perché avevamo una ristretta ma fedele nicchia di persone che apprezzava il nostro stile. È ovvio che non puoi piacere a tutti quando fai sempre di testa tua. La cosa che ho capito fin dai miei primi passi come caporedattore e responsabile di una rivista è che ci sono solo due strade: dare al pubblico quello che il pubblico vuole oppure scegliere la piena soddisfazione artistica (perché io credo che anche fare riviste sia un gesto creativo e un’espressione artistica). La prima strada può dare delle certezze economiche, una certa sicurezza sui venduti, il rispetto delle case discografiche, ma inevitabilmente, con il tempo fa sorgere una insinuante insoddisfazione personale. La seconda ti offre tutta la libertà di questo mondo, il coraggio e la follia di rischiare, ma anche la consapevolezza di non poter mai diventare il n.1. L’equilibrio sta nel mezzo, ma è un equilibrio difficile da trovare e mantenere.

Veniamo a te come professionista. Sei sempre stato originale nei tuoi scritti e, soprattutto, diretto e dissacrante con tutti, senza peli sulla lingua come si direbbe....Spiegami com'è nata questa tua capacità critica, questa tua verve quasi "istrionica" e quindi fortemente caratterizzata e in grado di ammaliare - o shockare - il lettore???

Grazie per i tuoi complimenti. Sicuramente “ammaliare”, conquistare l’attenzione o, ancora meglio, la simpatia del lettore, ma soprattutto essere subito identificabile, è stato il mio obiettivo fin dalle primissime cose che scrissi su Metal Shock. Probabilmente la mia fortuna è stata quella di essere stato, prima che un giornalista, un attento, entusiasta lettore di tante riviste musicali. Ho iniziato da bambino, razziando le riviste di stereofonia di fine ‘70 che comprava mio padre, che per alcuni anni fu un fervente audiofilo. Suono e soprattutto Stereoplay avevano un’ottima appendice musicale e io mi divertivo a leggere recensioni di gruppi e dischi che poi, in realtà, non avevo nessun modo di poter ascoltare! Ero veramente troppo piccolo per comprare dischi e gran parte di questi non li potevi ascoltare da nessuna parte! Preferivo le recensioni ai fumetti e mi divertivo a immaginare come potesse suonare questo o quel gruppo di cui capivo qualcosina fra le righe del giornalista di turno. La mia più grande e migliore scuola però è stata leggere le riviste straniere, soprattutto quelle britanniche, Kerrang! su tutti. Avevano uno stile davvero giornalistico, l’autore del pezzo si poneva al centro di tutto, esponeva le proprie opinioni, aveva uno stile personale, si metteva in gioco. Gente come Dave Dickson, Mick Wall, Xavier Russel, Dante Bonutto, Malcom Dome, Ray Zell o Derek Oliver non erano degli anonimi recensori, come ne abbiamo avuti tanti (troppi!) sulla stampa italiana, ma erano abili scrittori, che riuscivano a farmi tuffare dentro la musica, a farmela scorrere sulla pelle. Mi parlavano di dischi, ma soprattutto di emozioni, e mi narravano storie, fatti e soprattutto misfatti. Ai miei occhi, leggendo certi articoli e certi report, ovviamente impensabili per la stampa italiana dell’epoca, questi giornalisti mi apparivano rockstar quanto i musicisti di cui scrivevano.

Parliamo adesso del lato più "tecnico" del tuo lavoro. Come "nasce" una tua recensione? ok...ascolti il disco in primis ma poi come strutturi il tutto. Valuti prima tutti i brani, la tecnica, l'originalità, ti piace fare un sunto o scavare a fondo?

Allora Roby, partiamo dal dire che la recensione non è tutto, non è certo l’Alfa e l’Omega del giornalismo rock, anzi, è manovalanza… Diciamo che ogni essere umano dotato di orecchie, un minimo di capacità di scrittura, diciamo da scuola media, e un barlume di intelligenza, una buona recensione te la può fare, ok? Questo ovviamente non esclude il fatto che sulla stampa di settore e non solo (ahimè, qualche volta anche sulle mie riviste, lo ammetto!!!) ho letto montagne, ma letteralmente montagne di recensioni di merda, scritte da gente a cui un caporedattore degno di questo nome non avrebbe mai dovuto dare l’onere e l’onore di documentare un disco per i lettori. La recensione può avere il suo valore, ok, ma è tremendamente più difficile fare un’intervista intelligente, che stimoli l’intervistato ad aprirsi, raccontarsi, anche a divertirsi nel rispondere e cercare di dare un qualcosa in più, non la solita aria fritta e riciclata. È poi è incommensurabilmente più difficile fare un ampio pezzo retrospettivo, che non sia quella solita, sterile raccolta di date, titoli, nomi, batteristi, bassisti, ex questo, ex quello, che francamente non oso neanche chiamare giornalismo. A chi scrive così, io dico: “ragazzo, non illuderti, non stai facendo giornalismo musicale, stai solo fornendo una sterile, inutile prova di nozionismo”. In ogni caso, quando affronto la recensione innanzitutto mi preparo molto prima, mi informo, recupero il passato di quell’artista (questo però non vuol dire che, se devo parlare del decimo disco di una band, prima mi risenta tutti gli altri nove, non sono così paranoico!), Cerco anche io gli eventuali collegamenti, appunto gli ex questo ex quello che magari non avrò bisogno di elencare nella recensione, ma mi servono per capire bene da dove arriva chi suona in quel disco. Realizzo una prima base che mi predisponga all’ascolto. Poi sono molto concentrato, ma questo ormai è frutto del mestiere. Posso riuscire a fare un’ottima recensione e ad avere una chiara idea di un disco anche mentre preparo il sugo per la pasta! Inoltre, cerco di tornare quel ragazzino che si sorprende davanti alla musica, ma non la dà certo per scontata e si fa piacere tutto (soprattutto quando un disco ti è arrivato gratuitamente o è un link digitale che non puoi vedere o toccare). Questo buonismo, questo “tutto va bene”, questo “ma sì, in fondo il disco non è malaccio…” è la morte della critica… e infatti purtroppo in Italia la critica musicale mi sembra morta! Ma soprattutto, è fondamentale!, cerco di lavorare sulle emozioni. Non sto ad analizzare se il batterista è bravo o se il bassista fa un bel giro, quello magari verrà dopo, ma focalizzo sulle emozioni e sulle canzoni, siano cose di 3 minuti che una suite di 20. Anche perché, alla fine, cosa resterà, cosa puoi raccontare al lettore o ai famosi amici del pub? Che il giro del basso fa bim bum plum plam? Che al settimo minuto c’è un accordo maggiore che si sposa magnificamente al mi discendente del mandolino? O gli vuoi dare il regalo una canzone che gli crescerà nel cuore e non li abbandonerà mai?

Attualmente, beh...direi ormai da circa un ventennio ma anche più, il metal si è inflazionato su generi growl, death, nu metal e, comunque, molto estremi. Cosa ne pensi di questo cambio di tendenza considerato il fatto che tu con il mitico Psycho! sei stato uno dei primi ad "appoggiare" il sound più greve e "incazzato" del periodo? C'è ancora posto per l'hard rock, lo street rock, l'heavy metal classico...ma anche i generi "più coloriti" come glam o sleaze? Considerando la tua rivista credo proprio di si.. ma non vedo ancora un barlume di ripresa per questi ultimi settori menzionati...

Beh guarda, se lo chiamano “classic rock” un motivo c’è, e non solo perché ormai è antico e vetusto, ma perché utilizza delle strutture definite codificate, classiche in tutto e per tutto, che funzionano alla grande. Seguire certe regole sacrosante però non permette quella duttilità, adattabilità che invece, paradossalmente, hanno generi anche più estremi, più “ignoranti, passami questo termine. Insomma, gli esperimenti ovviamente si possono sempre tentare, si può anche incrociare il glam con il grind e l’hard rock con il postcore, così come puoi incrociare un levriero con un bassotto, provaci… se ci riesci! Il risultato, non c’è bisogno di immaginarselo, non funziona! Il classic rock, che poi è diventato hard, street, glam etc, se vogliamo ha detto tutto perché ha sfruttato l’estensibilità delle sue regole fino al limite possibile immaginabile, dopo non ho fatto altro che riciclarsi, magari con splendidi risultati, ottime canzoni ma che, appunto, ci piacevano perché ci sembravano già note, erano un’eco di quanto già conoscevamo e apprezzavamo. Le frontiere del nuovo metal invece guardano avanti e possono anche permettersi di fare proprie sonorità che tutto sommato sono di genesi recentissima, infatti abbiamo assistito anche a riusciti (ovviamente non certo per le nostre orecchie) ibridi di metallo estremo e trap!

Mi viene da pensare ad artisti come Corey Tylor, conosciuto da tutti per la militanza negli Slipknot, che se ne esce con un album solista eccezionale "CMFT" (nel 2020 se non erro) dove abbraccia un sound diametralmente opposto alla sua band madre mostrando, anche, una capacità vocale e compositiva varia, originale e fuori dal comune. Secondo te si tratta di "fughe artistiche" che questi musicisti fanno rispetto alla realtà musicale che li ha resi famosi ma non soddisfatti dal punto di vista prettamente stilistico oppure sono solo vezzi e uscite discografiche fini a se stesse?

Secondo me sono un equilibrato mix di fughe, vezzi ma anche necessità e desideri creativi. Stai parlando di artisti che artisticamente non sono nati certo ieri, quindi anche loro sono cresciuti con altre sonorità, hanno un bagaglio di ascolti ampio e per certi versi “classico”, oppure hanno avuto l’intelligenza o semplicemente la curiosità (quella che purtroppo manca a molti ascoltatori di metal) di fare ammenda e percorrere la strada della musica a ritroso e (ri)scoprire le loro stesse radici, quelle che ancora non conoscevano. Ricordiamoci che, da sempre, il disco solista è stato principalmente un esperimento, e quasi sempre stato sbagliato! Chi si allontanava dal suono del gruppo-madre veniva criticato dal pubblico che non condivideva le sue scelte (e infatti alcuni dischi solisti, anche di componenti di band importanti, sono fra i più grossi fiaschi della storia del rock), oppure, se le canzoni erano quasi identiche allo stile del gruppo di provenienza, critiche e pubblico bocciavano la mancanza di coraggio o il fatto che sembravano versioni di serie B di brani precedenti. Ricorda cosa è successo al povero Peter Criss (e per certi versi anche a Gene Simmons) quando i Kiss hanno fatto i loro quattro dischi solisti; Criss si è volutamente allontanato dal suono del gruppo ed è stato preso a pernacchie, eppure, riascoltandolo adesso, il suo è probabilmente il più originale dei quattro solo-album, non sarà un capolavoro ma sicuramente è quello che offre le varianti sul tema più curiose. In certe situazioni non si vince quasi mai, ma osare secondo me è sempre la carta migliore.

Cambiando discorso vorrei una tua opinione sul music business; attualmente di dischi se ne vendono sempre meno e di contro è triplicata l'attività live delle band. Io lo vedo come un impoverimento, poichè la gente non acquista più musica, si limita ad ascoltarla sul web o a scaricare lo stretto necessario. Ok, ci sono tanti live, ma oltre che ad essere milionari (visto il caro biglietti) credo che la cultura venga prima dall'ascolto attento, magari da un buon cd o meglio ancora da un vinile. Cosa ne pensi di tutto questo?

Sai che ti dico? Non è un nostro problema! Saranno cazzi amari delle generazioni future! Fammi chiarire: il tipico “ragazzo di oggi” può ascoltare una quantità infinita di musica, letteralmente infinita, ormai fra rete e le varie piattaforme con un click puoi trovare anche le rarità che nei decenni passati facevano letteralmente dannare i collezionisti, il problema è che non immagazzinano quasi nulla! La quantità provoca distrazione, noia, ascoltare uno stesso disco cinque volte sarebbe una tortura! Abbassando la soglie dell’attenzione e mancando l’oggetto fisico (perché è ovvio che è un oggetto che puoi toccare ti lascia una impressione visiva, mnemonica e tangibile rispetto a una cosa fluida, liquida, eterea), fra trent’anni cosa resterà nella memoria musicale di questi ragazzi? Noi vecchietti abbiamo affrontato enormi difficoltà per approvvigionarci di musica, ma le nostre cellule ne sono state impregnate e quindi ce la portiamo dietro per tutta la vita, sicuramente ci sarebbe stato impossibile farlo con i 30 secondi di un brano di TikTok. Per ridare valore all’oggetto, al disco, per portare gente nel negozio di dischi, per diffondere la musica da possedere e comprare abbiamo fatto addirittura una rivista gratuita, WANTLIST, un progetto ambizioso, costoso, logisticamente complicatissimo, che, proprio in questi giorni, sta andando con 3.500 copie, ripeto, gratuite, in circa 200 negozi di ogni singola regione italiana!!! Dall’altra parte anche io mi rendo conto che l’oggetto fisico è davvero un lusso che molti considerano assolutamente inutile. Se tu hai visto le foto del mio studio, saprai che ho letteralmente decine e decine di migliaia di dischi, ma inevitabilmente anche io, per semplici ragioni pratiche, quando devo lavorare a delle retrospettive o preparare una discografia, molto spesso per comodità uso Spotify! Insomma, in futuro avremo persone che avranno ascoltato probabilmente anche il quintuplo della musica che abbiamo ascoltato noi da ragazzi, ma non ricorderanno nulla.

Adesso voglio dar sfogo alla mia curiosità…

N.B. mi rivolgo ai lettori perché, arrivati a questo punto Roberto, ha cominciato a chiedermi di stilare classifiche, il migliore, il più interessante, il sottovalutato, il sopravvalutato… ma, come gli ho detto anche quando ho ricevuto l’intervista, è una cosa che mi dà grosse difficoltà. Non ho mai amato le classifiche, anzi, per me farle è una fatica e una fonte di ansia, perché non sono mai riuscito a essere davvero preciso, a stilare una classifica che fosse definitiva e non cambiasse due ore dopo averla spedita a chi me l’aveva chiesta. Ho rinunciato addirittura a delle possibilità prestigiose di esposizione quando dei media importanti mi hanno chiesto la mia Top 10 dell’anno o cose del genere! Questo perché i miei ascolti sono assolutamente schizofrenici! Io devo bilanciare quanto ascolto per lavoro con la mia inesauribile curiosità, e quindi il disco che magari uscirà fra tre mesi lo sento assieme a quello di una band dei ‘70 che ancora non conoscevo o di cui avevo dimenticato tutto. Ad esempio, dire che uno, anzi due, dei dischi più interessanti dell’anno sono ‘Messin’ e ‘Solar Fire’ della Manfred Mann’s Earth Band, usciti entrambi nel 1973, da una parte è ridicolo e dall’altra mi farebbe passare per uno di quegli insopportabili snob che devono sempre trovare la chicca che non ti aspetti. Posso solo ribadire che per me ‘No Respect’, il debut dei Vain, l’ho già detto mille volte, è il disco più eccitante e coinvolgente della storia del rock! Per me è un autentico Viagra musicale e ogni volta che lo sento ho le stesse emozioni, la stessa gioia, la stessa energia… mi viene la pelle d’oca. Posso dire senza paura di offendere nessuno (credo che nel 2024 non ci si possa più permettere minimamente di criticare i gusti degli altri!) che ritengo i Megadeth una delle band più noiose della storia, che ogni volta che King Diamond apre la bocca e se ne esce con il suo falsetto io devo scappare, mi fa inorridire, ma che anche la voce di Vince Neil penso sia una delle cose più ridicole mai consegnate al vinile e alla storia. Ed è anche vero che ormai sono anni che non ho interesse ad ascoltare o a dire la mia sull’ultimo degli Iron Maiden, dei Metallica o dei Dream Theater ma che non mi perdo un’uscita della Prophecy, della Season Of Mist o della svedese The Sign. Francamente tanti influencer rock, tanti ragazzini armati di penna & tastiera, tanti nuovi “giornalisti” (uso le virgolette perchè non solo non non mi ritengo un giornalista io stesso, ma perché oggi con la musica rock e metal NESSUNO campa di giornalismo!), dovrebbero avere il coraggio e il dovere di parlare di nomi sconosciuti, dimenticati, minori, poco appetibili per il grosso pubblico, di sfigati che la storia ha dimenticato e di grandissimi perdenti, piuttosto che fare a gara a dire colossali banalità su megastar di cui non solo non c’è più bisogno di aggiungere altro, ma per i quali un esercito di fan può farsi benissimo la propria opinione personale.

Per concludere ti chiederei di autodefinirti con l'ausilio di un singolo aggettivo e di spiegarci il perchè......

Supercalifragilistichespiralidoso, non credo ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni…

 

 

Carissimi tutti, colgo l'occasione da parte mia e da tutto lo staff del Cathouse, per augurarvi un felice 2024, ricco di grandi soddisfazioni personali e.... tanta buona musica. E, come tutti gli anni, ecco il commento del sottoscritto con la lista dei 10 TOP ALBUM del 2023. Sono veramente felice che, tra gli artisti menzionati, compaiano ai primi posti anche nostri illustri connazionali DELIRIO AND THE PHANTOMS e GABRIELE BELLINI, segno che l'italietta non sempre sta a guardare ma, con la maestria di navigati ed eccezionali artisti, dà il suo apporto qualitativo al nostro amato genere. Inoltre segnalerei i bravissimi Fifth Note, band proveniente da un paese - l'India - che fino a qualche anno fa col rock non aveva mai avuto molte relazioni ed ora ci partorisce questo combo capace di spodestare tanti colleghi nord europei o americani. Tutte ottime sorprese e buoni segnali per il futuro!

Buon Anno Nuovo

Roby Comanducci   

         

 

  • Artist: DELIRIO AND THE PHANTOMS "Platinum"

  • Release Date: Venerdì, 16 Giugno 2023

  • Genre: symphonic, progressive, heavy rock

  • Production by: Fuel Records/ SELF

  • Voto: 5

 

  • Artist: LYNCH MOB "Babylon"

  • Release Date: Venerdì, 20 Ottobre 2023

  • Genre: class metal

  • Production by: Frontiers Music srl

  • Voto: 4

 

  • Artist: PRONG "State Of Emergency"

  • Release Date: Venerdì, 06 Ottobre 2023

  • Genre: metal

  • Production by: Steamhammer / SPV

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: GARDNER / JAMES "No Strings"

  • Release Date: Venerdì, 09 Giugno 2023

  • Genre: hard rock

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: GABRIELE BELLINI "Motus"

  • Release Date: Giovedì, 15 Giugno 2023

  • Genre: guitar

  • Production by: Indipendent

  • Voto: 4

 

  • Artist: HEAVENS EDGE "Get It Right"

  •  Release Date: Venerdì, 12 Maggio 2023

  • Genre: hard rock

  • Production by: Frontiers Music srl

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: L.A. GUNS "Black Diamonds"

  • Release Date: Venerdì, 14 Aprile 2023

  • Genre: street rock/metal

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: WIG WAM "Out Of The Dark"

  • Release Date: Venerdì, 10 Febbraio 2023

  • Genre: hard rock

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4.5

 

  • Artist: HEROES & MONSTERS "Heroes & Monsters"

  • Release Date: Venerdì, 20 Gennaio 2023

  • Genre: rock, hard rock

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4.5

  • Artist: FIFTH NOTE "Here We Are"

  • Release Date: Venerdì, 08 Dicembre 2023

  • Genre: hard rock

  • Production by: Frontiers Music s.r.l.

  • Voto: 4

E' un piacere proporvi, cari amici, giusto per Natale questa bella intervista fatta con Cassidy Paris autentica female rock Australiana che, nonostante la giovane età, ha già un ottimo background ed è appena uscita con un disco veramente valido. Per la recensione cliccate sul link sottostante

LINK RECENSIONE ALBUM

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all photo by Tom Mason

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photo by Tom Mason

Ciao Cassidy sono Roby Comanducci, responsabile e fondatore del Cathouse Italy RnR Project, organizzazione dedita alla rivitalizzazione del rock'n'roll nella nostra nazione dal lontano 1997. E' un piacere poterti fare qualche domanda.

Ciao Roby. Molto piacere di conoscerti!!

Inizierei chiedendoti di parlare un po' di te. Sei molto giovane ma sei una vera rocker; provieni da una terra che ha pèartorito celebrità quali AcDc e so che hai già fatto diverse esperienze in musica, raccopntami di te per presentarti ai fans italiani?!

Certamente Roby. Mi chiamo Cassidy Paris e vengo da Melbourne, Australia. Sono cresciuta con la musica rock. Mio padre Steve Janevski mi ha allevato con una dieta a base di musica rock. È il chitarrista della band heavy metal australiana Wicked Smile. Mi ha fatto conoscere grandi artisti come Pat Benatar, Heart, Van Halen, Europe, Dokken, Skid Row, ecc. Papà mi ha insegnato a suonare la chitarra quando avevo sette anni e ho iniziato a prendere lezioni di canto all'età di undici anni. Ma la cosa più importante che mi ha insegnato è apprezzare l'importanza delle buone canzoni, indipendentemente dal genere. Mi ha sempre incoraggiata a scrivere le mie canzoni. Sarò per sempre grata per questo.

questo nuovo full lenght album ( del quale puoi leggere la nostra recensione nll'apposita sezione review del nostro website) è veramente un ottimo debut album. Raccontami come è nato, del processo di composizione e songwriting e di cosa ti aspetti come risposta di pubblico.

Significa tantissimo per me. Grazie mille. Certamente non è successo dall’oggi al domani. Ho iniziato a registrare demo dall'età di dodici anni. Ho anche pubblicato due ep (ora esauriti). Inizialmente ho iniziato a scrivere insieme a persone come mio padre, Paul Laine e alcuni altri amici. Questo mi ha aiutato a comprendere i fondamenti della scrittura di canzoni. Ad esempio, la struttura della canzone, la melodia, gli hook ecc. Con il tempo sono migliorata e ora sono nella fase in cui, anche se amo scrivere con altre persone, penso anche di poter completare le canzoni da sola. Per quanto riguarda le mie aspettative, in primo luogo, voglio accontentare me stessa. Spesso mi piace testare le canzoni su strada suonandole dal vivo. Le belle canzoni risaltano sempre. Alcune canzoni devono essere perfezionate e alcune canzoni non ce la fanno. In secondo luogo, cerco di scrivere canzoni con uno scopo. I testi sono molto importanti per me. Cerco di usare il songwriting come un diario. Questo album è il mio diario personale, un riflesso della mia vita negli ultimi sei anni.

Ho visto che nell'album c'è la presenza del grande Paul Laine (ex Danger Danger, The Defiants ), che tipo d'aiuto ti ha dato? So che ti sta seguendo musicalmente già da tempo....

Mio padre suonava la chitarra nella band di Paul Laine e quando era in tournée in Australia rimaneva a casa nostra. Cantava spesso canzoni con me. Mio padre ha un video di Paul che cantava canzoni con me quando avevo dodici anni. Mi ha sempre incoraggiato e guidato per quanto riguarda la scrittura delle canzoni e la voce. Paul mi ha anche aiutato a capire l'importanza di ottenere la giusta interpretazione e di cantare con emozione. “New Sensation” presenta alcune collaborazioni - canzoni con Paolo. Alcuni di questi includono “Song For The Broken Hearted”, “Like I Never Loved You” e “Stand”.

Parlando di “New Sensation” credi che possa convincere col suo sound molti giovani ad intraprendere il cammino del rock innamorandosi di questa fantastica musica e di questo nostro fantastico mondo?


photo by Tom Mason

Lo spero. Ho sempre detto che, anche se scrivo canzoni innanzitutto per me, cerco anche di ispirare i ragazzi più giovani a prendere in mano una chitarra anziché un telefono smartphone! Dobbiamo tornare indietro ripsetto all'attuale realtà. Conosco alcune persone che trascorrono gran parte del giorno e della notte sui loro telefonini. È piuttosto spaventoso!


Qual è l'aspetto più importante, la caratteristica basilare di questo album di debutto?

Questo album è come il mio diario personale. La maggior parte delle canzoni sono resoconti dettagliati di ciò che ho passato. Ad esempio, le canzoni “Stand” parlano del bullismo, “Searching For A Hero” parla di avere fede, “Song For The Broken Hearted” parla di una rottura e “Danger” parla di una cattiva scelta di relazione o realtà.

Una cosa che mi fa veramente piacere è constatare che, nonostante la tua giovane età, hai preferito seguire il classico soun rock e hard rock invece che andare nella direzione più alternativa e nu metal che tanto va diu moda in questi anni. E' stata una scelta ragionata o naturale?

Sono cresciuta con il rock classico. È lo stile musicale che mi è sempre piaciuto. Da bambina andavo a letto guardando i video dei miei artisti rock preferiti, ad esempio Pat Benatar, Heart, KISS, Halestorm, Avril Lavigne, Pink e Paramore. Molti dei miei amici a scuola mi spingevano a suonare roba nu-metal, ma semplicemente non ero io. Detto questo, penso di essere un artista ponte tra il rock classico del passato e quello nuovo. Mi piace pensare che sto dando la mia interpretazione della musica che mi ha influenzato. Adoro la musica rock. È quello che faccio e cercare di portarla sempre avanti.


photo by Tom Mason

se non erro, ascoltando la bella semi ballad “Stand” cerchi di trasmettere un messaggio sul “farsi valere”. Ho ragione? Cosa sta alla base di questo songwriting, qual'è la tua ideologia di base come artista e come persona?

Ho avuto momenti difficili al liceo. Alcuni ragazzi mi rendevano difficile il fatto di essere una ragazza rocker. Alcuni ridacchiavano, altri erano gelosi e altri ancora mi davano filo da torcere sui social media. Non è facile essere diversi. Per fortuna, ho avuto i miei genitori e persone come Paul Laine sempre lì pronte a guidarmi in tutto questo. Paul mi ha suggerito di scrivere una canzone su come mi sentivo. Sono così felice che “Stand” sia entrata nel mio album. È una canzone molto personale, ma allo stesso tempo terapeutica.

Sei una female singer ma so che suoni anche la chitarra. Pensi che in futuro potresti sviluppare anche il ruolo di chitarrista o rimarrai sempre e fondamentalmente una vocalist?

Sono una chitarrista ritmica quando suoniamo dal vivo. Non sono un chitarrista solista. Mi piace usare la mia chitarra come strumento per scrivere canzoni. Non ho mai veramente desiderato essere una chitarrista ipertecnica, anche se sarebbe bello (risata...)

Ci sono artisti dai quali hai tratto ispirazione, in senso generale e anche per la stesura di questo album? Quali sono stati i tuoi idoli?

Ho molti idoli. Pat Benatar sarebbe la mia artista preferita, ma mi piacciono anche Sandi Saraya, Lzzy Hale, Kenny Leckremo degli H.E.A.T ed Erik Gronwall degli Skid Row. Ovviamente anch'io adoro queste band. Joan Jett e Lita Ford sono altri due modelli, in particolare per aver aperto la strada alle donne nel rock & roll. Per quanto riguarda l’influenza sulla scrittura, penso che non sia stato qualcosa a cui ho pensato troppo. Le mie influenze traspaiono senza che io pensi alle cose.

C'è invece qualche band attuale che prediligi e credi valga la pena di menzionare?

Mi piace molto la band degli H.E.A.T. Io e la mia band abbiamo avuto la fortuna di supportarli in giro per l'Australia. Erano musicisti davvero fantastici e ci hanno aiutato molto. Durante il nostro recente tour nel Regno Unito abbiamo suonato con una band chiamata Collateral. Sono stati fantastici!


Per ultima domanda vorrei che ti definissi con l'ausilio di un singolo aggettivo come artista e anche come persona spiegandoci il perchè della scelta.

Penso che sia... premurosa. Mi piace provare a trattare le persone nel modo in cui vorrei essere trattata io

Ok grazie per tutto e.....chissà, spero che in futuro tu possa passare in Italia per un live!!

Mi piacerebbe suonare in Italia. Dato che la mia etichetta Frontiers Music ha sede in Italia, non si sa mai!!! Grazie per il vostro sostegno e se volete potete seguirmi sul web qui:
www.cassidyparis.com


 

ENGLISH TRANSLATION

 


Hi Cassidy, I'm Roby Comanducci, manager and founder of the Cathouse Italy RnR Project, an organization dedicated to the revitalization of rock'n'roll in our nation since 1997. It's a pleasure to be able to ask you some questions.

Hi Roby. Very nice to meet you!!

I would start by asking you to talk a little about yourself. You are very young but you are a real rocker; you come from a land that has given birth to celebrities such as AcDc and I know that you have already had various experiences in music, tell me about yourself to introduce yourself to the Italian fans?!

Hi Roby, my name is Cassidy Paris and I’m from Melbourne, Australia. I have grown up on rock music. My father Steve Janevski brought me up on a diet of rock music. He is the guitar player for Australian heavy metal band Wicked Smile. He exposed me to the greats such as Pat Benatar, Heart, Van Halen, Europe, Dokken, Skid Row, etc. Dad taught me how to play guitar when I was seven and I started singing lessons at the age of eleven. But the most important thing he taught me is to appreciate the importance of good songs, no matter the genre. He always encouraged me to write my own songs. I am forever grateful for this.

this new full length album (of which you can read our review in the review section of our website WWW.CATHOUSE.IT) is truly an excellent debut album. Tell me how it came about, the composition and songwriting process and what you expect in terms of public response.

That means the world to me. Thanks so much. It certainly didn’t happen overnight. I started recording demos from the age of twelve. I also released two eps (now sold out). I originally started doing co-writes with people such as my dad, Paul Laine and some other friends. This helped me understand the fundamentals of songwriting. For example, song structure, melody, hooks etc. Over time, I improved and I’m now at the stage where even though I love writing with other people, I also think I can complete songs on my own. As for my expectations, firstly, I want to please myself. I often like to road test songs by playing them live. The good songs always stand out. Some songs need to be refined and some songs don’t make it. Secondly, I try and write songs with a purpose. The lyrics are very important to me. I try and use songwriting as a diary. This album is very much my personal diary, a reflection of my life over the past six years.

I saw that the album features the great Paul Laine (ex Danger Danger, The Defiants), what kind of help did he give you? I know he's been following you musically for some time now....

My dad played guitar in Paul Laine’s band and when he was on tour in Australia he stayed at our house. He’d often sing songs with me. My dad has a video of Paul singing songs with me when I was twelve. He always encouraged me and mentored me in regards to songwriting and vocals. Paul also helped me understand the importance of getting the right take and singing with emotion. New Sensation features a few collab. songs with Paul. Some of these include Song For The Broken Hearted, Like I Never Loved You and Stand.

Speaking of “New Sensation”, do you think that with its sound it can convince many young people to embark on the path of rock, falling in love with this fantastic music and this fantastic world of ours?

I hope so. I’ve always said that even though I write songs for me first and foremost, I also endeavour to inspire kids to pick up a guitar instead of a phone. We need to get back to reality. I know some people that spend most of the day & night on their phones. That’s kinda scary!

What is the most important aspect, the basic characteristic of this debut album?

This album is like my personal diary. Most of the songs are detailed accounts of what I have been through. For instance, the songs Stand is about bullying, Searching For A Hero is about having belief, Song For The Broken Hearted is about a breakup and Danger is about a bad relationship choice.

One thing that really pleases me is to note that, despite your young age, you preferred to follow the classic rock and hard rock sound rather than going in the more alternative and nu metal direction that is so fashionable in recent years. Was it a reasoned or natural choice?

I have grown up with classic rock. It’s the style of music I’ve always liked. As a child, I went to bed watching my videos of my favourite rock artists, eg. Pat Benatar, Heart, KISS, Halestorm, Avril Lavigne, Pink and Paramore. Many of my friends at school would play me nu-metal stuff but it just wasn’t me. Having said that I think I’m a bridging artist of classic rock from yesteryear and the new. I’d like to think I’m putting my own spin on the music that influenced me. I love rock music. It’s what I do.

if I'm not mistaken, by listening to the beautiful semi-ballad "Stand" you try to convey a message about "standing up for yourself". I'm right? What is the basis of this songwriting, what is your basic ideology as an artist and as a person?

I had a hard time in High School. Some kids would give me a hard time for being a rock chick. Some kids snickered, some were jealous and some gave me a hard time on social media. It’s not easy being different. Thankfully, I had my parents and people like Paul Laine always there to coach me through it. Paul suggested we write a song about the way I was feeling. I’m so glad Stand made it on my album. It’s a very personal song, yet therapeutic at the same time.

You are a female singer but I know you also play the guitar. Do you think that in the future you could also develop the role of guitarist or will you always remain fundamentally a vocalist?

I am a rhythm guitar player when we play live. I’m not a lead guitarist. I like to use my guitar as a songwriting tool. I’ve never really wanted to be a shredder, although it would be cool LOL.

Are there any artists from whom you drew inspiration, in a general sense and also for the writing of this album? Who were your idols?

I have lots of idols. Pat Benatar would be my favourite artist, but I also like Sandi Saraya, Lzzy Hale, Kenny Leckremo from H.E.A.T and Erik Gronwall from Skid Row. Obviously, I love these bands too. Joan Jett and Lita Ford are two other role models, particularly for paving the way for women in rock & roll. In regards for influence with the writing, I think it wasn’t something that I thought about too much. My influences kind of shine through without me thinking about things.

Are there any current bands that you prefer and do you think are worth mentioning?

I really like the band H.E.A.T. My band and I were lucky enough to support them around Australia. They were really supportive and fantastic musicians. Whilst on our recent tour of the U.K. we giiged with a band called Collateral. They were great!

For the last question I would like you to define yourself with the help of a single adjective as an artist and also as a person, explaining the reason for your choice.

I think considerate. I like to try and treat people the way I’d like to be treated.

Ok thanks for everything and.....who knows, I hope that in the future you can come to Italy for a live show!!

I would love to play in Italy. With my label Frontiers Music being based in Italy, you never know !!!

Thanks for your support, Cassidy. (this is my website www.cassidyparis.com)


 

Abbiamo raggiunto la brava ed avvenente (ma un poco criptica) Netta Laurenne leader e vocalist dell'alternative metal band Smackbound da pochi mesi usciti con il secondo full lenght album “Hostage”...

intervista by: Roby Comanducci

LINK ALBUM REVIEW

Ciao Netta, sono Roby Comanducci, fondatore del Cathouse Italy Rock'n'Roll Project, progetto che organizza eventi in tutta Italia, dj set e ha anche un'intensa attività giornalistica dal 1997 (questa intervista verrà pubblicata su nostro sito ufficiale WWW.CATHOUSE.IT). È un piacere fare due chiacchiere con te. Ti seguo dal tuo disco d'esordio e ammetto che sei/siete una realtà musicale davvero valida.

Parlando di questo nuovo "Hostage", puoi dirmi come è nato, il processo di composizione e songwriting?

La maggior parte delle canzoni sono scritte da me, Vili e Tuomas. Teemu e Rolf sono stati coinvolti in un paio di canzoni. Dopo aver scritto la musica, scrivo i testi e poi registriamo l'album. Ho registrato la maggior parte delle voci da sola, di solito registriamo tutti i nostri strumenti tranne la batteria. Poi modifichiamo le tracce e Tuomas mixa l'album. Gli ultimi ritocchi al mix sono stati fatti da me, Vili e Tuomas. Prendo tutte le decisioni finali anche come produttore. L'album è stato masterizzato da Svante Forsbäck/Chartmakers.

...a mio modesto parere il nuovo album è leggermente meno heavy del debutto "20/20" e più intimo, anche se ovviamente ci sono brani power e alternative rock. Sei d'accordo?

Sì, sono d'accordo al 100%. Volevamo renderlo un po' meno pesante del precedente.

Una curiosità: siete una band prettamente hard, come mai avete scelto come singolo "Imperfect Day" il brano più melodico di tutto l'album?

Bene, abbiamo scelto i nostri brani preferiti come singoli. Amiamo tantissimo le ballate e le canzoni melodiche.

Mi ha colpito la finale e lunga "The Edge" una canzone molto particolare, lirica e intimista. C'è qualche messaggio particolare al suo interno che vuoi dare al tuo pubblico?

Il messaggio è scritto nella canzone. Vogliamo che l'ascoltatore provi un senso di sollievo quando la ascolta, deve provare un certo feeling e provare anche determinate emozioni.

Ammetto che fin dall'inizio sono rimasto piacevolmente colpito dalla tua voce...sei sicuramente una delle migliori vocalist femminili della scena hard rock. Come fai a mantenere la tua voce così potente e cristallina? E' tutto naturale o fai anche esercizi vocali e hai frequentato una scuola di canto?

Sono una cantante professionista di formazione classica. Ho iniziato a studiare canto all'età di 13 anni.

Ci sono altre vocalist donne nella scena musicale che ti piacciono e, soprattutto, la tua formazione musicale è stata ispirata da qualche artista in particolare?

Gli idoli del canto che avevo quando ero più giovane provenivano più dalla musica pop, Whitney Houston era la più importante. Lzzy Hale (femake singer e chitarrista ritmica degli Halestorm) e Noora Louhimo (female vocalist dei Battle Beast) hanno grandi voci.

parlando del tuo album, qual è l'aspetto più importante, la caratteristica migliore che ci trovi?

Canzoni forti e accattivanti.

...alla fine del lavoro sei contenta del risultato o vorresti cambiare qualcosa di questo disco?

No, è così che doveva essere, non cambierei nulla.

... una domanda particolare. Come ti definiresti con l'aiuto di un solo aggettivo come artista e come persona....e perché?

Onesta. Cerco di fare musica onestamente dal mio cuore, non faccio compromessi. Sono anche una persona molto onesta in generale. Non recito niente.

Hai altri progetti imminenti oltre alla promozione del disco. Tour dal vivo o qualcos'altro? Andrai in Italia??

Stiamo scrivendo il secondo album in duetto con Noora Louhimo e stiamo anche lavorando a un album con la mia band finnico-ecuadoriana Black Sun.

beh....è stato un piacere...hai qualcosa da dire ai tuoi fan italiani???

Bevete del buon vino e ascoltate musica che vi farà stare bene.

 

 

ENGLISH TRANSLATION

 

INTERVIEW SMACKBOUND: NETTA LAURENNE

 

Hi Netta, I'm Roby Comanducci, founder of the Cathouse Italy Rock'n'Roll Project, a project that organizes events throughout Italy, DJ sets and also has an intense journalistic activity since 1997 (this interview will be published on our website official WWW.CATHOUSE.IT). It's a pleasure to have a chat with you. I have been following you since your debut album and I admit that you are a truly valid musical reality.

Talking about this new "Hostage", can you tell me how it was born, the composition and songwriting process?

Most of the songs are written by myself, Vili and Tuomas. Teemu and Rolf have been involved in a couple of songs. After writing the music I write the lyrics and then we record the album. I recorded most of the vocals myself, usually we all record our own instruments except drums. Then we edit the tracks and Tuomas mixed the album. The final touches to the mix were done by myself, Vili and Tuomas. I make all the final decisions as a producer. The album was mastered by Svante Forsbäck/Chartmakers.

in my humble opinion the new album is slightly less heavy than the debut "20/20" and more intimate, even if there are obviously power and alternative rock songs. Do you agree?

Yes, I agree 100%. We wanted to make it a bit less heavy.

A curiosity: you are a purely hard band, why did you choose the most melodic song of the whole album as single "Imperfect Day"?

Well, we chose our favourites as singles. We love ballads and melodic songs.

I was struck by the final and long "The Edge" a very particular song, lyrical and intimist. Is there any particular message within it that you want to give to your audience?

The message is written in the song. We want the listener to have a sense of relief when listening to it. To feel safe to feel whatever they are feeling.

I admit that from the very beginning I was pleasantly struck by your voice...you are certainly one of the best female vocalists in the hard rock scene. How do you keep your voice so powerful and crystal clear; is it all natural or do you also do vocal exercises and have you attended a singing school?

I am a professional, classicly trained singer. I started singing studies at age 13. 

Are there other female vocalists in the music scene that you like and, above all, has your musical training been inspired by any particular artist?

The singing idols I had when I was younger were more from pop music, Whitney Houston being the most important. Lzzy Hale and Noora Louhimo have great voices. 

talking about your album, what is the most important aspect, the best feature you find in it?

Strong, catchy songs. 

at the end of the work are you happy or would you like to change something about this record?

No, it is the way it should be. 

a particular question. How would you define yourself with the help of a single adjective as an artist and as a person....and why?

Honest. I try to make music honestly from my heart, I don’t make compromises. I’m also a very honest person in general. I don’t act anything.

Do you have other upcoming projects besides the promotion of the record. Live tour or something else? Will you go to Italy??

We are writing the second duet album with Noora Louhimo and also working on an album with my Finnish-Ecuadorian band Black Sun.

well....it was a pleasure...do you have something to say to your italian fans???

Drink good wine and listen to music that makes you feel good. 



MOTLEY CRUE & DEF LEPPARD – STADIUM TOUR MILANO

martedì 20 giugno 2023 – Ippodromo Snai San Siro - Mi

testo e foto: Efi Azzalin

Cathouse, ovviamente, non poteva mancare a questo evento e il nostro amico ed "inviato speciale" Efi Azzalin ci ha fatto un sunto di questa fantastica e magica serata.....

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Dopo mille peripezie, in forse fino a poche ore prima dell'apertura delle porte, sono riuscito ad avere un biglietto golden circle per il concerto dei Motley Crue. Le Bambole di pezza, solo sentite in lontananza, visto la poca chiarezza per l'accesso agli accrediti, sono comunque apprezzabili, ma i Def Leppard gustati per intero alla luce suggestiva del tramonto, non deludono le aspettative. Niente da dire, perfetti, composti, più apprezzabili live che su disco, per quanto mi riguarda, in una parola: British.

Piano piano il sole ci saluta, arriva l'imbrunire, e dopo un intro esageratamente lungo è il momento di Sixx e soci. Ed è subito Wild side! Tutti i classiconi uno dietro l'altro, da Looks that Kill a Girls Girls Girls, un interessante medley delle loro cover con una inaspettata aggiunta di Blitzkieg Bop, e poi arriva il momento dell'eterna Home Sweet Home. Da lacrimuccia.... Johnny 5 è sicuramente all'altezza, gradevole il suo assolo finito con l'archetto per introdurre la titanica Kickstart my Heart. Ma non è Mick!

 

Vince Neil parte bene, ma ormai si sa, la voce è quella che è ma, a mio parere, come si suol dire, se l'è portata a casa. Nikki Sixx è Nikki Sixx, urlando con orgoglio le sue origini italiane e sventolando un enorme tricolore, e Tommy Lee, il migliore a livello tecnico, fa sempre il Tommy Lee, nel suo monologo si chiede perché ci sia poca gente con la birra in mano, e poi "invita" gentilmente le ragazze ad esibire le loro grazie urlando "I love tette"!!!

Qualche sbavatura qua e là, qualche inciampo a livello acustico, ma anche grazie ai maxi schermi con immagini molto suggestive, è stato uno spettacolo degno della band. Si torna a casa con un po' di malinconia, ma pensando che tanto, alla fine, torneranno.... The future is our campeggiava sugli schermi. E loro, si, torneranno.

Efi Azzalin

INTERVIEW: HEROES AND MONSTERS

BY: Roby Comanducci

website: www.cathouse.it

Ciao Stef sono Roby Comanducci fondatore e giornalista di Cathouse Italia. È un vero piacere poterti porre alcune domande, il tuo album di debutto è una vera meraviglia (puoi leggere la recensione che ho fatto sul nostro web magazine che ha ottenuto quasi il massimo dei voti 4,5 su 5 https://www.cathouse.it/albums/item/674-heroes-monsters-heroes-and-monsters

Grazie mille Roby!!

La prima domanda è molto semplice. Come vi siete conosciuti e come è nata l'idea di realizzare questo disco, dal momento che venite tutti da background musicali diversi e avete suonato con così tanti artisti?

Will e io ci siamo conosciuti mentre eravamo in tour con Vasco Rossi nel 2014. Ci siamo subito trovati d'accordo musicalmente e personalmente e volevamo formare una band insieme. Alla fine abbiamo trovato Todd Kerns e sapevamo che era il pezzo perfetto per completare il puzzle.

Hai puntato su un rock potente, efficace, sicuramente con un arrangiamento moderno ma granitico e dirompente... sei d'accordo?

Grazie! Siamo rimasti fedeli a ciò che volevamo fare, ovvero realizzare un disco potente con molta emozione e creatività rimanendo fedeli alla classica forma di arte rock. Sempre ad altissima energia.

Chi è il compositore principale di “Heroes...”?

La stragrande maggioranza dell'album l'abbiamo composta tutti insieme come band, Will, Todd e io. Abbiamo anche collaborato con Niccolò Bolchi su 3 grandi canzoni. E Jordan, Brett e Jeff hanno contribuito alla causa...

Com'è stato il processo di registrazione, creazione e arrangiamento di questo album? C'è qualcosa in particolare che vuoi elencarci?

Fondamentalmente abbiamo dovuto farlo a lunga distanza a causa della pandemia. Ora puoi farlo in modo relativamente semplice creando tracce e inviandole su Internet mentre ognuno aggiunge le proprie parti. Prestando sempre particolare attenzione a non perdere la spontaneità. Pensiamo di aver fatto molto bene in questo... mantenendo la sensazione naturale e l'energia per tutto il tempo.

Pensi che sia un progetto parallelo o pensi che ci sarà un sequel come band e quindi altri lavori?

Oh, è una band! Ma dovremo vedere quanti tour mondiali potremo fare. Sicuramente vogliamo continuare a suonare e registrare come gruppo.

Quando crei una canzone, qual è la caratteristica principale da cui parti? E perché?

Ci sono modi diversi... di solito comincio con un riff di chitarra e da lì costruisco qualcosa. Successivamente trovare la melodia e talvolta il primo testo allo stesso tempo. Poi il resto viene poco alla volta. Quando qualcuno nella band ha un'idea, la mandiamo a tutti noi e decidiamo se aggiungerla o meno, e come

Potresti descrivere questo disco con l'aiuto di un solo aggettivo e dirci perché?

Pieno di sentimento. Nel modo in cui mettiamo le nostre anime nello scrivere, suonare e registrare questo album.

Attualmente il black metal, il grind e il symphonic death metal sono molto popolari. Cosa ne pensi di questi generi? Pensi ci sia ancora spazio per il sano rock'n'roll o i tempi sono cambiati ormai?

C'è sempre spazio per il tiramisù e quindi c'è sempre spazio per il ROCK!

Stef, sei davvero un eccellente chitarrista. Hai suonato con giganti come Alice Cooper, Y&T, Huey Lewis & The News e il nostro Vasco Rossi (solo per citarne alcuni). Puoi raccontarmi com'è stato suonare con loro e magari spiegarci il diverso approccio musicale di un chitarrista nel suonare le canzoni di queste band con stili diversi?

Grazie sei molto gentile. Ogni artista con cui ho lavorato ha uno stile diverso quindi devi adattarti e studiare per poter aggiungere i colori giusti a ogni band. Detto questo, ho sempre mantenuto il mio stile di suonare in ogni band con cui ho suonato. Penso che questa sia la chiave…. mantenere la propria personalità in ogni situazione.

Tecnicamente parlando: quale chitarra, amplificatori ed effetti usi di più?

Ho usato la mia Fender Stratocaster del 1991, la mia Les Paul Custom, una SG, e un paio di altre Stratocaster, 2 Marshall JCM 900, modificate da Massimo Mantovani di M-Tech Audio su Moderna Italia. Ho anche una pedaliera costruita e progettata da Massimo alla M-Tech. Ho un MXR Reverb e Dunlop Super Badass Distortion. Strymon Mobius e Timline Delay, Boss Compressor e un paio di altre cose.

Sono un fan dei grandi chitarristi quindi volevo chiederti se c'è qualcuno che ti ha ispirato quando hai iniziato da giovane e, attualmente, vorrei sapere quali sono i chitarristi che apprezzi di più e perché.... ..

Prima mio padre, che suonava Dylan e i Beatles per la famiglia. Poi BB King. Dopo essermi innamorato di Hendrix, Zeppelin e The Allman Brothers ho scoperto Jeff Beck e la mia vita è cambiata per sempre. Poi Pat Metheny ha avuto un impatto enorme e infatti puoi sentire la sua influenza sul mio modo di suonare anche nelle canzoni hard rock che suono.

ok Stef.....a proposito di tour, ne farai uno presto immagino per promuovere il disco? Verrai da noi in Italia?

OHHH YEAHH! Eccole!

Heroes & Monsters Italian Invasion Tour!

FEBRUARY 2023

09 Castel Di Sangro (AQ) - Cinema Teatro Italia

10 Rome - Kill Joy

11 San Benedetto Del Tronto - Florentia Rock Live

12 Piangipane (RA) - Teatro Socjale

14 Rome - Kill Joy

15 Palermo - Auditorium Teatro Golden Palermo

16 Catania - Ice Club (Ex Palaghiaccio)

17 Cermenate (CO) - Black Horse Pub

18 Medole (MN) - Teatro Comunale

19 Druento (TO) - Vertigo Rock Arena

Okappa Stef, siamo arrivati al termine, grazie per il tuo tempo e la tua gentilezza.

Grazie anche a te! Ci vediamo in TOUR!

 

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ENGLISH TRANSLATION

 

Hi Stef I'm Roby Comanducci founder and journalist of Cathouse Italy. It's a real pleasure to be able to ask you a few questions, your debut album is a real marvel (you can read the review I did on our web magazine which got almost the highest marks 4.5 out of 5 - https://www.cathouse.it/albums/item/674-heroes-monsters-heroes-and-monsters

Thank you so much Roby!!

The first question is very simple. How did you meet and how did the idea of making this record come about, since you all come from different musical backgrounds and have played with so many artists.

Will and I met while on tour with Vasco Rossi in 2014. We immediately hit it off musically and personally and wanted to form a band together. We finally found Todd Kerns and knew that he was the perfect piece to finish the puzzle.

You have bet on a powerful, effective rock, certainly with a modern but granite and disruptive arrangement...do you agree?
Thank you! We have stayed true to what we wanted to do, which was make a powerful record with lot’s of emotion and creativity while staying true to the classic rock art form. Always with super high energy.

Who is the main composer of “Heroes...”?

The vast majority of the album we all composed together as a band, Will, Todd, and myself. We also collaborated with Niccolò Bolchi on 3 great songs. And, Jordan, Brett and Jeff contributed to the cause.

How was the process of recording, creating and arranging this album? Is there anything in particular you want to list us?

Basically we had to do it long distance because of the pandemic. Now you can do it relatively easily by creating tracks and sending them over the internet while everyone adds their own parts. Always paying special attention to not lose the spontaneity. We think we did very well at that… keeping the natural feel and energy going throughout.

Do you think it's a side project or do you think there will be a sequel as a band and therefore other works?

Oh, it’s a band! But we will have to see how much worldwide touring we can do. We definitely want to keep playing and recording as a group.

6. When you create a song, what is the main feature you start from? And why?
There are different ways… usually I start with a guitar riff, and build something from there. Next finding the melody and sometimes the first lyric at the same time. Then the rest comes bit by bit. When someone in the band has an idea, we send it out to all of us and we decide whether to add it or not, and how

Could you describe this record with the help of just one adjective and tell us why?
Soulful. In the way that we put our souls into the writing, playing, and recording this album

Currently black metal, grind and symphonic death metal are very popular. What do you think of these genres? Do you think there is still room for healthy rock'n'roll or have times changed by now?
There’s always room for tiramisu and so there’s always room for ROCK

Stef, you are truly an excellent guitarist. You have played with giants such as Alice Cooper, Y&T, Huey Lewis & The News and our own Vasco Rossi (just to name a few). Can you tell me how it was playing with them and maybe explain the different musical approach of a guitarist in playing the songs of these bands with different styles?
Thank you very kindly for that. Each artist that I have worked with has a different style so you need to adapt and study to be able to add the right colours to each band. That being said, I have always kept my style of playing in every band that I’ve played with. I think that’s the key…. keeping your own personality in any situation.

Technically speaking: which guitar, amps and effects do you use the most?

I used my Fender Strat from 1991, My Les Paul Custom, an SG, and a couple other Strats, 2 Marshall JCM 900s, modified by Massimo Mantovani at M-Tech Audio on Moderna Italy. I have a pedal board also constructed and designed by Massimo at M-Tech. I have an MXR Reverb and Dunlop Super Badass Distortion. Strymon Mobius and Timline Delay, Boss Compressor and a couple other things.

11. I am a fan of great guitarists so I wanted to ask you if there is anyone who inspired you when you started as a young man and, currently, I would like to know which are the guitar players you most appreciate and why......
First my father, who played Dylan and Beatles for the family. Then BB King. After falling in Love with Hendrix, Zeppelin and The Allman Brothers I discovered Jeff Beck and my life changed forever. Then Pat Metheny has had a huge impact and in fact you can hear his influence on my playing even in hard rock songs that I play

ok Stef.....talking about touring, will you be doing one soon I guess to promote the record? Will you come to us in Italy?
OHHH YEAHH! Here it is!

Heroes & Monsters Italian Invasion Tour!

FEBRUARY 2023

09 Castel Di Sangro (AQ) - Cinema Teatro Italia

10 Rome - Kill Joy

11 San Benedetto Del Tronto - Florentia Rock Live

12 Piangipane (RA) - Teatro Socjale

14 Rome - Kill Joy

15 Palermo - Auditorium Teatro Golden Palermo

16 Catania - Ice Club (Ex Palaghiaccio)

17 Cermenate (CO) - Black Horse Pub

18 Medole (MN) - Teatro Comunale

19 Druento (TO) - Vertigo Rock Aren

We're done. Thank you for your time and kindness.

Thank you too! See you on TOUR!

 

 

 

Ciao a tutti carissimi, come ogni anno è d'uopo pubblicare il resoconto delle migliori uscite degli ultimi dodici mesi. Questo 2022 sicuramente ha portato ottimi album; possiamo notare una lodevole altalenanza tra il ritorno al disco di autentici “mostri sacri” che non hanno sbagliato il colpo e ci hanno regalato dischi freschi e ancora ad “alto voltaggio” e ottime uscite in campo sleaze (sempre e comunque dal fronte nord Europeo!). Infine spicca la presenza di acts italiani che nulla hanno da invidiare ai colleghi stranieri e ben si prestano a “dire la loro” nel prossimo futuro! Su tutti, decretiamo TOP ALBUM per Cathouse il nuovo SKID ROW! Sotto i titoli degli album potrete leggere un breve “estratto” dalle rispettive recensioni che ben riassume il lavoro.

Buona lettura

Roby Comanducci

 

*** TOP ALBUM***

SKID ROW “The Gang's All Here”
(earMusic)

….non ho altro da aggiungere se non un plauso alla sempreverde vena artistica della band, al lodevole guitar work che cesella riff assassini ed alla portentosa sezione ritmica. Gli Skid Row sono ancora in giro e il loro trono credo proprio sia ben lontano dall'essere usurpato. Acquisto obbligato!...”

 

...e in ordine sparso tutti gli altri best album....

 

 

ORIANTHI “Rock Candy”
(Frontiers Music srl)

“... un album che miscela rock, hard, blues, pop e alternative rock in un connubio di suoni eccezionali e una maestria nel guitar sound da vera axe man!!!! …..”

 

HOUSE OF LORDS “Saints And Sinners”
(Frontiers Music srl)

“...suono sontuoso, pomposo, a tratti edulcorato ma anche aggressivo nella migliore tradizione dell'arena rock sound! Trentatré anni non sono una “bazzecola” e il buon James lo sa bene; coadiuvato dagli appena menzionati ed eccelsi musicisti, da sfoggio ad un songwriting sopra le righe e a vocalizzi ancora potenti e modulabili come un tempo, non scalfiti dal passare del tempo..”

 

JOURNEY “Freedom”
(Frontiers Music srl)

“...non possiamo che rimanere estasiati dalla freschezza compositiva, dalla verve e dal mood che si respira per tutta la durata dell'album. Quindici canzoni che ammaliano sin dall'opener “ Together We Run” per concludersi con “Beautiful As You Are“ ...”

 

 

DEF LEPPARD “Diamond Star Halo”
(Mercury)

“...Questi cinque marpioni sono riusciti ancora nell'intento di deliziarci con un insieme di song molto valide, magari non capolavori o pezzi che passeranno alla storia, ma che sicuramente hanno dalla loro la giusta energia e, sempre, quel pizzico di maliziosa eufonia edulcorata al punto giusto e ruffiana nello stregare l'ascoltatore. Caratteristica che da sempre contraddistingue il “Leopardo Sordo”...”

 

CRASHDIET ”Automaton” 
(GoldenRobots / Crusader Records )

“...un disco senza pecche che porta avanti il sound dei Crashdiet nel migliore dei modi e che contribuisce sempre più a rendere questo combo musicale uno dei migliori acts attualmente in circolazione nel campo sleaze/glam/street mondiale...”

 

TREAT “The Endgame”
(Frontiers Music srl)

“... tornano al disco gli storici svedesi d.o.c, i Treat, con la formazione originale degli esordi! E lo fanno nel migliore dei modi inanellando una song frizzante e pomposa dietro l'altra, fattore importantissimo visto la longevità della suddetta band in auge dal lontano 1982...”

 

THE LOYAL CHEATERS "Long Run... All Dead!"
(Dead Beat Records)

“...impreziositi dalla voce della female singer Lena, una sorta di Joan Jett dei nostri giorni, il gruppo snocciola dieci song tra cui due cover “Surrender” dei maestri Cheap Trick e “Lock Up Your Daughters” degli Slade, un vero e proprio omaggio fatto dalla band verso i propri idoli. Siamo quindi al cospetto di un sound che abbraccia il glam rock fine anni settanta, l'attitudine punk, il glitter rock e sfocia nel glamour prima metà eighties...

 

SIMPLE LIES "Millennial Zombies"
(Sneakout Records & Burning Minds Music Group)

“... ascoltando brani quali “567 Hate!” (il primo singolo uscito ...nda) si viene rapiti dal sound a tratti ruffiano ma con tanta rabbia ed energia che rimanda a Crashdiet, HCSS oppure a importanti acts ottantiani come Skid Row e la frangia più street dell'hair metal. Tanto per capirci, i nostri sono più ancorati alla sponda “cattiva” del rock “stradaiolo”, sono sicuramente più affini a band come Bang Tango piuttosto che a D'Molls o Pretty Boy Floyd. Comunque, questi rockers bolognesi, hanno dalla loro una bella dose di originalità...”

 

SAXON “Carpe Diem”
(Silver Lining)

“Carpe Diem” è un fottuto disco di puro ed incontaminato Heavy Metal (notare le lettere maiuscole!!) come solo gruppi di questa caratura sono stati e sono ancora in grado di creare. Potente, diretto, ammaliante, incisivo, grintoso e con una sua precisa identità. Dopo tantissimi album i nostri potevano incorrere nell'album “fotocopia”, oppure nel platter monotono e ripetitivo; tutt'altro, qui siamo al cospetto di dieci song che sprizzano originalità pur facendo leva sull'ormai rodato sound style del gruppo..”

 

GIANT “Shifting Time”
(Frontiers Music srl)

“...il nuovo vocalist è sicuramente accreditato di un'ugola valida e modulabile al punto giusto per non far rimpiangere troppo Dan. Il pregio dei due membri originali rimasti è che non hanno minimamente stravolto lo stile della band e hanno scelto con accuratezza maniacale i nuovi musicisti per riproporre il loro classico sound cercando di omaggiare il passato proponendo sempre canzoni di altissimo livello. E' così è stato; “Shifting Time” è un eccellente album di Aor e pompous rock che non poteva che uscire dalla “scuola” di questa band statunitense...”

 

RECKLESS LOVE “Turborider”
(AFM Records)

“...questo nuovo “Turborider” si presenta subito bene andando a pescare il loro classico sound glamour addizionato con i soliti momenti e refrain accattivanti ma al contempo grintosi e -in certe tracce- un pizzico di elettronica, ma solo come arrangiamento...”