APRIL ART
"Rodeo”
(Watermarked)
release date: 4 - 10 - 2024
genere: heavy metal, modern metal
voto: 4
Line-up: Lisa-Marie Watz - Vocal, Ben Juelg - drums, Chris Bunnell - guitar, Julian Schuetze - bass.
Tracklist: Rodeo, Burn, Who i never meant to be, Not sorry, On your side, Jackhammer, Let em go, Head up high,Not afraid, Not sorry (acoustic), Change part II
In questo periodo di forte hipe tra cantanti uomini che vengono sostituiti da cantanti donna con talento da vendere e diatribe su volontà musicale o economica, c'è una voce femminile con annessa band alle spalle che non avrebbe problemi a urlare tutto il suo talento sopra i palchi più importanti d'Europa. Loro sono gli April Art: moderni, freschi, sbarazzini e donano coraggio, forza e ottimismo. Esattamente ciò di cui il mondo ha disperatamente bisogno in questo momento! La Bella e la Bestia, qui in una persona: Lisa-Marie Watz, la front woman della band. Chris Bunnell, Ben Juelg e Julian Schuetze forniscono a questa forza vocale della natura un sottofondo musicale brutale su cui poter gridare al mondo i loro pensieri. E ci salutano col nuovo album: "Rodeo", un mix perfetto tra tradizione e innovazione, assoli vecchio stile e voci urlanti e crudeli si mischiano, senza mai fare a spallate, con elettronica e suoni più moderni. La title track apre le danze con un sound elettronico che potrebbe inizialmente fuorviare. La voce impetuosa di Lisa-Marie sovrasta è ammalia con il giusto mix di cattiveria e melodia.Chitarre nu metal con assoli vecchia scuola e doppio pedale ben dosato creano un sound unico in una escalation di potenza che porta a "Burn": inizio tachicardico che apre sul ritornello melodico, trade union del pezzo é la chitarra che sale e scende alla perfezione giocando con voce e compagni di ritmo. Finale cattivo! Da stadio. "Who I never meant to be" segue la struttura e anche pochino la melodia della precedente, dando però più pathos sul ritornello morbido esaltando la voce. Parte centrale selvaggia, con ritorno su solo di chitarra. Tanta roba. "Not Sorry" tiene altissimi i ritmi per poi aprire nuovamente sul ritornello con delle chitarre in stile Korn, bridge preso a piene mani dagli ultimi System Of a Down, entrèe nel l'assolo, breve ma molto intenso.Cambio di approccio per "On your side", dove si cerca di dare più varietà a un copione ritmico fino a qui valido ma leggermente ripetitivo. "Jackhammer" é il pezzo da spiaggia. Tanto pop e un pizzico di elettronica ma niente di fastidioso, accenno di rap alla voce, seguito molto bene dalla ritmica. Bridge finale per ricordare chi siamo! "Let Em Go" potrebbe essere definita la ballad del disco: la voce tende più al pulito e le chitarre sono più cadenzate nonostante mantengano la loro usuale potenza, intervalli metal ricordano da dove arrivano i ragazzi ma la voce "soft" regala un coinvolgimento morbido e accompagna la canzone fino a un assolo romantico. Le canzoni che preferisco, quelle da concerto, eccone una: "Head up high" . Ottimo inizio, molto hard rock style, pur mantenendo sonorità moderne, incita il pubblico con un riff tagliente e accattivante, solito ritornello aperto e morbido ma molto cantabile, adatto a tutti i palchi! Bel gioco finale tra voce e assolo, per la chiusura perfetta. "Not Afraid" prosegue la ricerca di sonorità moderne con molti richiami al metal vecchio stile, ritornello più pop quasi a voler pareggiare la cattiveria batteristica e quel suo doppio pedale incalzante. Un vero e proprio duetto tra voce e pelli in cui le chitarre si inseriscono quasi come fossero l'amante in una relazione stabile. Poi come sempre, la voce sceglie di tornare col primo amore e la chitarra ne esce vincitrice sul finale ma senza guerra, gli strumenti all'unisono concludono questa canzone scegliendo di convivere insieme sotto lo stesso tetto. "Not Sorry" in versione acustica mantiene l'intensità della versione elettrica esaltando le qualità vocali di Lisa-Marie. Molto piacevole. "Change part II" mischia tantissime cose sotto lo stesso tetto, inizio molto pop e un accenno di rap, elettronica accennata qui e li, cuociamo tutto a fuoco lento con l'inserimento di chitarre metal a profusione. Ritornello pop quasi da radio. Lasciamo raffreddare e servite a tavola con un pizzico di assoli rock alla vecchia maniera. Buon appetito
Iven
ENGLISH TRANSLATION
In this period of strong hype between male singers who are being replaced by talented female singers and disputes about musical or economic will, there is a female voice with a band behind her who would have no problem shouting all her talent on the most important stages in Europe. They are April Art: modern, fresh, carefree and they give courage, strength and optimism. Exactly what the world desperately needs right now! Beauty and the Beast, here in one person: Lisa-Marie Watz, the front woman of the band. Chris Bunnell, Ben Juelg and Julian Schuetze provide this vocal force of nature with a brutal musical background on which to shout their thoughts to the world. And they say goodbye to us with the new album: "Rodeo", a perfect mix of tradition and innovation, old-fashioned solos and screaming and cruel voices mix, without ever shoving, with electronics and more modern sounds. The title track opens the dance with an electronic sound that could initially mislead. Lisa-Marie's impetuous voice dominates and enchants with the right mix of wickedness and melody. Nu metal guitars with old school solos and well-measured double pedal create a unique sound in an escalation of power that leads to "Burn": tachycardic beginning that opens on the melodic chorus, the trade union of the piece is the guitar that rises and falls perfectly playing with the voice and rhythm companions. Bad ending! Stadium-worthy. "Who I never meant to be" follows the structure and even a little the melody of the previous one, but giving more pathos on the soft chorus exalting the voice. Wild central part, with return on guitar solo. So much stuff. "Not Sorry" keeps the rhythms very high and then opens again on the chorus with Korn-style guitars, bridge taken from the latest System Of a Down, entrée in the solo, short but very intense. Change of approach for "On your side", where they try to give more variety to a rhythmic script that up to this point has been valid but slightly repetitive. "Jackhammer" is the beach piece. Lots of pop and a pinch of electronics but nothing annoying, a hint of rap in the voice, followed very well by the rhythm. Final bridge to remember who we are! "Let Em Go" could be defined as the ballad of the album: the voice tends to be cleaner and the guitars are more cadenced despite maintaining their usual power, metal intervals remind us of where the boys come from but the "soft" voice gives a soft involvement and accompanies the song up to a romantic solo. The songs I prefer, the concert ones, here's one: "Head up high". Great start, very hard rock style, while maintaining modern sounds, incites the audience with a sharp and catchy riff, usual open and soft chorus but very singable, suitable for all stages! Nice final game between voice and solo, for the perfect closure. "Not Afraid" continues the search for modern sounds with many references to old-style metal, more pop chorus almost as if to equal the drums' wickedness and that pressing double pedal. A real duet between voice and skins in which the guitars insert themselves almost as if they were the lover in a stable relationship. Then as always, the voice chooses to return with the first love and the guitar comes out the winner at the end but without war, the instruments in unison conclude this song choosing to live together under the same roof. "Not Sorry" in the acoustic version maintains the intensity of the electric version, enhancing Lisa-Marie's vocal qualities. Very pleasant. "Change part II" mixes a lot of things under the same roof, very pop beginning and a hint of rap, electronics hinted here and there, we cook everything on a slow fire with the insertion of metal guitars in abundance. Pop chorus almost radio. Let it cool and serve at the table with a pinch of old-fashioned rock solos. Enjoy your meal