SUNBOMB
“Light Up The Sky”
(Frontiers Music s.r.l.)
release: 12 - 07 - 2024
genere: hard rock / heavy metal
voto: 3,5
Line up: Tracii Guns - guitars, bass, Michael Sweet - vocals, Mitch Davis - bass, Adam Hamilton - drums
Tracklist: Unbreakable, Steel Hearts, In Grace We'll Find Our Name, Light Up the Skies, Rewind, Scream Out Loud, Winds of Fate, Beyond the Odds, Reclaim the Light, Where We Belong, Setting the Sail
Secondo LP per il progetto di Tracii Guns (fondatore degli LA Guns) e Michael Sweet (leader degli iconici Stryper), le due star del gruppo, coadiuvati da Mitch Davis al basso e dal polistrumentista e produttore Adam Hamilton (LA Guns, Joe 90) alla batteria, attivo anche in ambito colonne sonore. La sensazione a primo ascolto dell’album è di avere degli Stryper in versione Guns’n’Roses, e questo deriva naturalmente dalle rispettive radici dei due band leader ma le influenze che emergono a seconda dei brani sono svariate e particolari (anche molto differenti tra di loro). Arrangiamenti abbastanza lineari e allo stesso tempo coinvolgenti, esecuzione a tratti leggermente “grezza” probabilmente alla ricerca di un impatto “live” e un effetto ruvido, energico, che viene confermato dalle scelte sonore: il confezionamento finale (completato da accenni di tappeto sonoro ed effetti ad hoc) resta in linea con il tipo di concept. Il disco si apre con “Unbreakable”, brano potente dalla intro “ambientale” al riff di chitarra principale su ritmo shuffle (ce ne saranno altri) su cui si presenta la voce inconfondibile di Michael Sweet, elegante e grintosa allo stesso tempo, la quale disegna un flusso “indistruttibile”, come da titolo... “Steel Hearts”, dal groove sincopato, ci trasporta in uno scenario di luci e ombre che ci accompagnerà nel percorso, con influenze come Whitesnake e Chickenfoot e un fascinoso assolo di chitarra arabeggiante (ho sentito addirittura dei riferimenti dei fill della batteria ispirati al leggendario John Bonham): si prosegue sulla linea dell’ombra, con “In Grace We'll Find Our Name” e si prosegue con la convivenza dei contrasti tra le contaminazioni (in questo caso, la parte “dark” di Slash e di alcune ballad di Yngwie Malmsteen) con tessuti vocali in registro alto e cambi di tempo (veloci) all’interno del pezzo (lento), in vago stile progressivo. La power ballad “Light Up the Skies” (primo singolo estratto) comincia invece con un arpeggio sognante di chitarra acustica (molto “Heavy Folk” Blackmore’s Night / Black Sabbath) e si apre poi nuovamente di potenza, “riportandoci alla luce”, sopra ad un solenne ritmo della batteria, come una sorta di marcia più o meno incalzante a seconda dei momenti ma sempre presente. “Scream Out Loud”, il vero “pezzo Stryper” del disco e quello che preferisco maggiormente, è una corsa verso un urlo liberatorio sostenuta dai classici heavy powerchord, da accompagnamenti ariosi (nei ritornelli) e dall’assolo “lirico” della chitarra. Arriviamo a “Winds of Fate”, brano lento con un senso di “sospeso” (quasi mistico) a livello armonico-melodico ma anche concettuale (il destino), “Beyond the Odds”, Hard Rock tostissimo con riff e voce in stile Black Sabbath (Ronnie James Dio era...) e la suadente ballad “Where We Belong” (un’altra mescolanza di influenze in cui sento Guns’n’Roses e Skid Row, ma vagamente protrei trovarci anche Queensrÿche e Alice in Chains)... nel frattempo, “Reclaim the Light” (Mid-Speed Heavy Rock/Metal un po’ psichedelico, sempre alla Yngwie Malmsteem) ci aveva riportato al tema della luce, mentre torna lo shuffle (al pari di “Rewind”, a metà disco), con il ruvido “Setting the Sail” che conclude il viaggio ma lascia aperto il pensiero a orizzonti possibili. Da segnalare che anche le parti del basso (costantemente di supporto, presente e gradevole, mai invadente) sono state registrate da Guns (anche se Mitch Davis figura tra gli elementi della band) mentre la produzione e il mixaggio principali sono affidati sempre a Hamilton. Prodotto interessante per veri appassionati, realizzato nel segno del vero Hard Rock ed Heavy Metal (con molte sfumature), che va però ascoltato alcune volte per essere apprezzato appieno. Promosso.
Fra “ZMG”