Line-Up: Rob Lamothe - vocals, guitar, James Harper – guitar, Zander Lamothe - drums

Tracklist: Wild Child (ft. Mike Mangini, Greg Chaisson, & Jimmy Wallace), So Fly (ft. Greg Chaisson, Jim Hoke, & Jimmy Wallace), A Man With No Direction (ft. dUg Pinnick & Jesse O’Brien), Traces of the Truth (ft. Greg Chaisson & Jimmy Wallace), I Won't Look Back (ft. dUg Pinnick), Rio Tulerosa (ft. Mike Mangini & dUg Pinnick), Shine (ft. Mike Mangini, Greg Chaisson,  & Jimmy Wallace), Off the Rails (ft. Rhonda Smith & Jimmy Wallace), Long Gone (ft. Kfigg, Greg Chaisson, Carl Ayotte & Jimmy Wallace), Real Love (ft. Mark Hill, Chad Cromwell & Jimmy Wallace), Risen (ft. Vivian Campbell & Rhonda Smith), Everything Forgiven (ft. Rhonda Smith & Jimmy Wallace), My Goodness (ft. Justine Fischer)

Dopo ben due anni e mezzo di “gestazione”, in pieno periodo covid tra l'altro, il prolifico leader dei Riverdogs, Rob Lamothe, ha fatto uscire questo nuovissimo full lenght album “The New Truth” dei suoi Cross Country Driver impreziosito da una miriade di collaborazioni che potete leggere nella tracklist....gente del calibro di Vivian Campbell (Def Leppard), Mike Mangini (Dream Theater), Greg Chaisson (Badlands), dUg Pinnick ( King's X), Rhonda Smith (Jeff Beck), Jimmy Wallace (The Wallflowers), KFigg (Extreme) e altri... Un bel piatto, quindi, ci viene presentato per questa new release dei CCD che si attesta su un hard rock classico, maturo, sicuramente retrò ma mai banale o pacchiano; musicisti di alta qualità per song altrettanto valide che hanno il potere di creare il giusto pathos ma anche la calibrata dose di energia che il rock duro deve, per forza, saper esternare. L'opener ad esempio è un classico esempio di true hard rock sound che sicuramente ben presenta l'album in questione. Molto intrigante con quella punta di funky rock “A Man With No Direction” dove il grande dUg Pinnick ci riporta ad atmosfere care agli album solisti di Mr. Glenn Hughes e....scusate se è poco!!!! Abbiamo puntate verso un hard venato di blues come “I Won't Look Back” (anche qui c'è lo zampino di Pinnick, nda!). “Long Gone” - ad esempio- ci fa fare un salto addirittura verso fine seventies con questo hard rock intriso di fiati, ottime chorus line e un ritmo cadenzato e coinvolgente. Insomma, avrete capito bene di che “pasta” è fatto questo “The New Truth”; sconsigliato ai modernisti e chi predilige suoni post nuovo millennio mentre assolutamente valido per gli amanti del grande rock, la musica senza tempo e senza età che non fa capo alle mode ma predilige costruire e tessere canzoni di qualità e, soprattutto, pregne di forti eufonie.

Roby Comanducci

 

 

 

Line up: Tor Abyss – vocals, Mickey Necro - guitars, Mighty Ramon – guitars, ex-Mad Sin, ex-Demented Scumcats, Benny Zin – bass, ex-Frantic Flintstones, Captain Fettsau – drums, ex-Teenage Love Guns

Tracklist: Inauguration of Lucifer, Satanic age, Psychic vampires, Cunt of destruction, Black axe, I wanted everything, Censorshipped, Purgatory souls, Hard luck Mary, Live another day, Naked city, The life you dread, Till death

Nuovo album, la loro dodicesima uscita se contiamo anche i 7'' single ecc, per questo five pieces inglese di pazzi squinternati rocchettari che da circa un ventennio triturano i timpani di ogni incauto ascoltatore che si appresti ad ascoltare il loro poderoso sound. I loro live act sono autentiche performance in bilico tra harcore – punk e rock'n'roll che hanno permesso al gruppo di ottenere un certo grado di rispettabilità e fama nell'ambiente. Anche da questo nuovissimo “Satanic Age” il suono che scaturisce è un mix tra V8 Wankers, Misfits, Ramones, Nashville Pussy, Motorhead, una buona dose di punk e tanta rabbia e chitarre roventi sparate a mille chilometri orari. Sfrontati e diretti, come nel brano “Censorshipped” dove si fermano una frazione di secondo per uno sputo in piena regola e poi ripartono a “bomba”. Non oso nemmeno immaginare il pogo e il carnaio umano che si verrà a creare ai loro concerti quando eseguiranno la velocissima “Purgatory souls” assolutamente devota ad un punk crudo e distruttivo. I momenti migliori, però, li ritrovo nelle partiture meno “speedy” e più hard'n'roll come la title track ma anche “Psychic vampires”, “Hard luck Mary” o “Till Death”. Un album in definitiva molto potente e aggressivo che fa del muro sonoro e dell'impatto il suo punto di forza; decisamente punk oriented nel suo insieme anche se le basi sono prettamente rock'n'roll e hard e, credo, che se avessero “stemperato” un poco la verve punk avrebbero ottenuto un disco sicuramente più originale e appetibile. Per le vostre serate e feste all'insegna del pogo e del divertimento senza limitazioni.

Roby Comanducci