Set 27

 

 

Line up: Alex Falk - vocals, Oscar Bromvall - guitars, Rickard Gramfors - bass, Freddie Allen - drums

Tracklist: Night of the living dead, The pirates of Maine, Fantasia, Sick! Sick! Sick!, Fright Night, Fans of the dark, The Goblin king, Restless soul

 

Ed eccoci al secondo disco dei Fans of the Dark, sedici mesi dopo l’esordio. Perché torniamo a parlare di questa band svedese, ovviamente come sempre per segnalarvela? Per un motivo molto semplice. Si tratta di una band di talento e che riesce a essere originale, anche basandosi su idee musicali su cui io difficilmente avrei scommesso. Il disco in oggetto riprende e in un certo senso perfeziona l’esordio, proponendo quello che io definirei un onesto power/pop rock ricco di influssi dall’epoca d’oro di molti generi musicali, la metà degli anni ’80. A mio modo di giudicare è l’hard più melodico a essere maggiormente citato, cosa che risulta evidente dal bilanciamento musicale delle melodie assolutamente a favore di effettistica e tastiere, mentre il riffing di matrice Hard’n ‘eavy per quanto presente non è mai davvero preponderante, e il disco non avrebbe assolutamente lo stesso sound se la prima componente non ci fosse. In questo filone tuttavia va detto che la band è abile a esprimersi, con riffing azzeccati e song che facilmente entrano in testa, con un’alternanza non forzata tra pezzi più di impatto (“Fantasia”) e altri più d’atmosfera (la opener “Night of the living dead”). In tutto ciò io penso che il risultato migliore ottenuto dai quattro ragazzi nordici sia di essersi ritagliati un proprio spezzone musicale, certo forse non davvero innovativo ma che comunque li distingue assolutamente dalla maggior parte delle band ‘eavy di oggi. Il disco è orecchiabile e si fa ascoltare molto più che volentieri in effetti, e ciò è anche assolutamente dovuto alla loro qualità di compositori e arrangiatori, nonché alla franchezza con cui se da un lato si ancorano a certe atmosfere, ovviamente 80s, dall’altro sanno farle rivivere con freschezza senza proporre una revisione banale. Per questo promuovo e sostengo i Fans of the Dark, e aspetto la possibilità di vedere un loro live, che immagino assolutamente coinvolgente e grintoso. Buon ascolto!


Nikki

Set 20

TABOO “Taboo”

Written by

 

 

 

Line up: Christoffer Stjerne - vocals, various instrumentation, Ken Hammer - guitars, various instrumentation, Claus Langeskov - bass (Track 1, 3, 4, 5), Mat Sinner -bass (Track 2 & 11), Anders Kirkegaard - drums (Track 1)

Tracklist: Flames, Bleeding, Learning To Breathe, Demons, Into The Sun, Powerless, It’s About Time, See You Again, Sensational, Daydream, In My Head (Bonus Track)

Sicuramente interessante questo nuovo combo musicale che altri non è che il nuovo progetto di due autentici “must” quali il bravissimo frontman degli H.E.R.O nonché produttore, cantautore e ingegnere, Christoffer Stjerne, e il grande Ken Hammer, al mondo conosciuto per essere il fondatore e, chitarrista, dei longevi Pretty Maids! Un disco fresco e accattivante, basato su un frizzante heavy rock, con chorus line, hook melodici e refrain radiofonici che vanno ad abbracciare un guitar work corposo e carico di riff taglienti e “hard” al punto giusto. La bellezza di questo omonimo debut album è l'armonia e l'eufonia che scaturiscono da tutte le song presenti riuscendo a dare la “scossa” all'ascoltatore accarezzandolo al tempo stesso. Ascoltatevi la melodica (ma non una ballad attenzione!!) “Into The Sun” e capirete subito il potenziale di questo fantastico duo (anche se poi la band è composta da altri tre eccellenti musicisti, nda). A volte capita di sentire echi dei Pretty Maids, soprattutto negli arrangiamenti più hard, mentre l'interpretazione vocale del singer la fa da padrone su tutte le tracce donando quel pizzico di “commerciabilità” che non guasta mai se dosata a dovere e con maestria e, in questo caso, potrei accostarli ai bravi Eclipse. Sempre di Eclipse potrei parlare dopo l'ascolto della pulsante - e ruffiana al tempo stesso - “Demons”, ricca di chorus line pompose capaci di far ballare tutti sul divano di casa. Bravi anche nelle melodic song, infatti nella conclusiva ballad “Daydream” riescono a confezionare un prodotto(song) zuccherosa sì ma non melensa e, soprattutto, coinvolgente. Un album di sicuro effetto che presumibilmente farà felici molti rockers!

Roby Comanducci