Dic 09

SABU “Banshee”

Written by

 

 

Line up: Paul Sabu - vocals, all instruments, Barry Sparks - background vocals, all instruments

Tracklist: Blinded Me, Banshee, Kandi, Love Don’t Shatter, Back Side Of Water, Skin To Skin, Rock, Turn The Radio On, Dirty Money, Midnight Road To Madness, Rock The House

Bella sorpresa questo nuovo album di Mister AOR, al secolo Paul Sabu. Praticamente si farebbe prima a dire cosa non ha fatto perchè nel music business, in particolar modo, nel melodic rock, Aor e hard rock beh, come lui ce ne sono stati pochissimi; autore, songwriter, poli-strumentista, cantante, compositore, arrangiatore, producer, ingegnere del suono, talent scout e co-autore con migliaia di collaborazioni all'attivo, David Bowie, Alice Cooper, Little Caesar, Sheena Easton, Glass Tiger, Lee Aaron, Little America, Madonna, Malice, Motels, Robbie Neville, Only Child, Silent Rage, The Nelsons, Shania Twain, John Waite, Fatal Smile....giusto per citarne alcuni!!! Eccolo qui a sessant'anni suonati a sfornare un nuovo disco di rock melodico ma al contempo carico di energia, il primo full lenght da "Between The Light" del 1998 e il suo sesto in assoluto come solista. Poi, ovviamente, molti di voi lo ricorderanno con l'Adult Oriented band Only Child, autrice di veri capolavori su disco. In questo “Banshee” dalla bellissima copertina in stile "Blade Runner" è accompagnato da un altro validissimo poli-strumentista, Barry Sparks (ex Yngwie Malmsteen, Michael Schenker Group, UFO, Dokken e Ted Nugent...) ed insieme sono riusciti a confezionarci un bel prodottino. Ammetto che al primo ascolto non mi aveva entusiasmato, gli mancava qualcosa poi, nei ripetuti ascolti, sono riuscito ad apprezzare la vena creativa di Sabu che, anche se non inventa nulla con questo album, ci dimostra come la classe non sia acqua e ci delizia i nostri padiglioni uditivi con quello che dovrebbe essere il rock melodico suonato da accademia e senza sbavature. “Banshee” fila via liscio quindi senza pecche, gradevole e a tratti anche ricco di pathos e sempre curato con ottimi arrangiamenti. Lo dimostrano eccellenti song quali “Love Don’t Shatter”, l'opener “Blinded Me”, “Back Side Of Water”, “Turn The Radio On“, la Rainbowniana “Rock” (scegliere un titolo leggermente più originale no?, nda) di matrice prettamente hard (ottimo guitar work!) e la conclusiva “Rock The House” vera e propria heavy rock song pulsante ed energica. Direi quindi che “Banshee” potrebbe essere un gradito regalo da trovare sotto il vostro alberello di Natale.

Roby Comanducci 

Nov 30

LANDFALL "Elevate"

Written by

 

 

Line up:  Gui Oliver - Vocals, Marcelo Gelbke - Guitars, Thiago Forbeci - Bass, Felipe Souzza - Drums 

Tracklist: Never Surrender, Two strangers, Waterfall, Rescue me, Heroes are forever, Elevate, Feels like summer, H.O.P.E, Shadow of love, The wind, Chance to destiny

Molto interessante questo nuovo lavoro dei Landfall, formazione Brasiliana giunta al suo secondo album. La band nasce come evoluzione di una precedente formazione nota come Wild Child, che ha avuto un discreto successo in patria, per l’incontro col singer Gui Olivier, ex Auras, che ha portato le idee per il progetto musicale di cui stiamo parlando. La band propone un AOR con forti influssi di Hard 80s, molto orientato alla melodia e alle trame accattivanti, seppur con digressioni heavy e a tratti più particolari, quasi prog (penso a “Rescue me”); una costruzione delle song che permette di sfruttare quello che a mio parere è il tratto forte del combo, ovvero la dote vocale del già menzionato singer, potente, espressivo, ed estremamente caratterizzante per il genere proposto. Certo, si tratta comunque di un tributo a melodie che diversi di noi conoscono da anni, ma non va sminuito il buon lavoro fatto a livello compositivo, stilistico e di arrangiamento per ottenere le tracce che abbiamo per le mani. Da un lato si nota una composizione solida e non banale, in grado di oscillare tra il molto emozionale e il più ritmato/cadenzato (“Elevate”) senza annoiare e senza proporre passaggi a vuoto o riempitivi; dall’altro come già ricordato lo sfruttamento delle linee vocali per dare pienezza e significato alle canzoni è ben riuscito. In assoluto infatti, le linee vocali risultano quelle che danno il feedback più positivo all’ascolto e che più rimangono impresse; ad esse si accompagnano comunque delle linee strumentali tecnicamente ineccepibili, che completano perfettamente il quadro. A livello produttivo io do comunque un buon giudizio del lavoro della band, nonostante alcune sbavature siano presenti, perché il lavoro è autoprodotto; in tal senso la qualità non è cristallina ma si può apprezzare il tentativo di personalizzare il suono facendolo collimare col genere proposto. Come concludere? Direi che è un buon lavoro che sorprende per la qualità e la capacità di variare nelle tracce, con varie piccole variazioni nelle influenze a rendere il lavoro non monotono; gli appassionati del genere troveranno diverse chicche nella tracklist che rendono questo disco decisamente consigliabile. Buon ascolto.

Nikki