Set 15

 

 

 

Line up: Dough Aldrich – guitars, Glenn Hughes – bass, David Lowy – guitars, Brian Tichy - drums

Tracklist: Face Your Fear, Hypnotize Yourself, Shine On, Radiance, Born to Fly, Kiss The Sun, Courageous, Cascade, Not Human, Roll On

"Radiance" è il sesto album in studio dei "The Dead Daisies" e il secondo con le leggende del rock Dough Aldrich (ex Rainbow, Whitesnake, Dio, House of Lord e altri) alla chitarra e Glenn Hughes (ex Deep Purple, Black Sabbath e altro) al basso. L'attuale formazione è completata da David Lowy (fondatore della band, chitarre) e Brian Tichy alla batteria. L'album si presenta in uno stile sorprendentemente fresco con buone melodie, parti soliste da vera rockstar da parte di Doug e un ottimo lavoro di basso di Glenn. Le canzoni sono ben arrangiate e contengono molte sorprese positive. Già l'opener "Face Your Fear" con la sua fantastica introduzione di chitarra e il basso pulsante ti fa venire adrenalina in corpo e il suo riff principale ha una buona somiglianza con '16th Century Greensleeves' dei Rainbow. La canzone è completata da un potente assolo ed è sicuramente uno dei momenti salienti dell'album. Poiché la maggior parte delle tracce è stata scritta durante il lockdown del 2020, i testi sono un pò cupi, ma la musica si sposa davvero bene. Alcune -poche- canzoni sono leggermente più “sperimentali” e usano un'accordatura drop (basta ascoltare la title track 'Radiance' con il suo ritmo strano) ma indubbiamente si tratta di un notevole songwriting. Altre tracce come "Hypnotize Yourself" o "Courageous" presentano parti di chitarra in stile AC/DC e interessanti effetti di percussione del batterista Tichy come triangolo e tamburello. Spesso sentirete il “ringhio” del basso di Glenn all'inizio o alla fine di una canzone - davvero fantastico – cosa che ci mostra quanto piacere abbiano avuto questi ragazzi durante la registrazione a Los Angeles. L'album si chiude con la canzone "Roll on", semplice ma molto ben presentata, con una chitarra acustica e un violino. I miei brani preferiti dell'album sono "Courageous" e “Shine On”, una canzone rock grassa con qualità da headbanging che è stata già suonata dal vivo al concerto di Milano. Anche 'Not Human' mostrerà tutta la sua bellezza dopo averla ascoltata alcune volte. Per ultimo direi che ci sono molte cose da scoprire in questo fantastico album!

TigerTom666

 

ENGLISH TRANSLATION

'Radiance' is the 6th studio album of 'The Dead Daisies', and the second one featuring rock legends Dough Aldrich (ex-Rainbow, Whitesnake, Dio, House of Lord, and more) on the guitar and Glenn Hughes (ex-Deep Purple, Black Sabbath, and more) on the Bass. The current line up is completed by David Lowy (band founder, guitars) and Brian Tichy on the drums. The album comes in a surprisingly fresh style with good melodies, 100% rock star leads (solos) by Doug and and great bass work from Glenn. Songs are well arranged and contain a lot of positive surprises. Already the opener 'Face Your Fear' with its very cool chopped guitar intro and the growling bass makes you hungry for more. Its main riff has a good resemblance on Rainbow's '16th Century Greensleeves'. The song is rounded up with a powerful solo and definitly one of the album's highlights. Since most of the tracks were written during the lockdown of 2020, the lyrics are a bit dark, but the music really goes well with it. Few songs are a bit more experimental and use a drop tuning (just listen to the title track 'Radiance' with it's odd rhythm), this is surely remarkable songwriting. Other tracks like 'Hypnotize Yourself' or 'Courageous' are featuring AC/DC like guitar parts as well as interesting percussion effects from Drummer Tichy like triangle and tambourine. And many times you will hear Glenn's bass growling at the begin or the end of a song - really cool, and it shows how much pleasure these guys must have had during recording in LA. The album closes with the simple, but very well presented song "Roll on", featuring an acoustic guitar and a violin. My personal favorites on the album are 'Courageous' and Shine On, a fat rock song with headbanging quality, which was already played live on the concert in Milano. Also 'Not human' will show all its beauty after listening to it a few times. Again, there are many things to discover on this great album!

 

 

Line up: Michael Monroe - lead vocals, harmonica, Steve Conte - guitars, vocals, Rich Jones - guitars, vocals, Karl Rockfist - drums, Sami Yaffa - bass, vocals 

Tracklist: Murder in the summer of love, Young drunks & Old alcoholics, Derelict Palace, All fighter, Everybody's nobody, Antisocialite, Can't stop falling apart, Pagan prayer, No guilt, I live too fast to die young, Dearly departed

Venti anni fa esatti in questo periodo si diffondeva la notizia bomba della reunion degli Hanoi Rocks, inclusiva di tour europeo, a quasi un altro ventennio dalla fine dei fasti 80s della storica band finlandese; personalmente la ricordo come una delle notizie musicali che più mi ha shockato nell’apprenderla (nonché nel viverla, nel senso del susseguente live; ma magari ci torniamo un’altra volta, visto che il Cathouse era assolutamente presente allo storico evento…). E non troverei giusto non ricordare questo nel momento in cui recensisco l’ultimo lavoro della loro voce storica, Michael Monroe, che prosegue la sua illustre carriera solista con un nuovo lavoro che ci apprestiamo a commentare. Quindi, senza esagerare coi panegirici (anche se nel caso sarebbero decisamente meritati…) parliamo del disco. Allora diciamo innanzitutto che è una nuova ed eccellente prova nel solco, secondo me, ancora di quell’eccellente lavoro che era “Watcha Want” (uscito nel 2003, di fatto in contemporanea con la reunion appena menzionata), forse una specie di spartiacque musicale per la carriera di Michael: in esso lo stile glam di partenza si è fortemente contaminato con altre influenze, che qui ritroviamo: un rock aggressivo, a tratti quasi metal, (“All fighter”, “Pagan prayer”), momenti in cui il ritmo scema in modo evidente (l’eccellente “Antisocialite”, dove la voce di Michael resta su registri bassi ma perfettamente si intona con la ballad) o ancora momenti più vicini al sleaze 80s come la opener “Murder in the summer of love” o la stessa title track. In mezzo, canzoni che rimescolano questi elementi, nel nome di un rock che certo resta ancorato ad alcuni caposaldi, ma cerca sempre di reinventarsi.  Quello che è certo è che, a mio avviso, nella storia musicale di Mr. Monroe vi è sempre un buon bilanciamento tra "tradizione" e nuovi influssi, non riesco a trovare mai ripetitivi i suoi lavori nonostante restino ancorati, da un lato, al classico sleazy rock, ma ogni volta riesce a rinverdirsi aggiungendo davvero qualcosa alla sua musica. In questo senso rimarca come pur rimanendo legato alla band che ha contribuito a lanciare (a sua volta influenzando schiere di band d’oltre oceano…) e non mancando di restare su tali atmosfere a tratti, non possono mancare nel suo discorso musicale ampie e varie divagazioni che richiamano di volta in volta diversi punti del suo passato. I fan di Michael Monroe sanno cosa troveranno e per loro il disco è immancabile, per chi magari lo conosce solo come voce degli Hanoi Rocks, sappia che troverà quello e molto altro. E comunque a mio avviso non resterà affatto deluso. Buon ascolto!


Nikki