Feb 05

COBRAKILL
“Serpent's Kiss”
(Frontiers Music s.r.l.)
genere: glam/street metal
release: 19 - 01- 2024
voto: 3

Line up: Nick Adams – vocals, Randy White – guitar, Tommy Gun – guitar, Crippler Ramirez – bass, Toby Ventura - drums

Tracklist: Above The Law, Bazooka, Concrete Jungle, Razor Blade, Monstrous, Same Ol’ Nasty Rock N’ Roll, Torture Me, Hungry Heart, Seventeen, Silent Running (Mike & The Mechanics) cover, Ride My Rocket, Velvet Snakeskin

Aiutoooooo datemi del Valium, in questo periodo tra seguire il sito ma - anche e soprattutto - organizzare eventi per i nostri party dj nelle varie discoteche e vendere lupini (ehm no, l'ultima per adesso non la faccio hahahahahaa....nda) sto andando "insieme" e, scusatemi, ho fatto in questa recensione un errore che ho rimediato correggendo ripostando questa "errata corrige", purtroppo avendo più recensioni "aperte" ed in fase di pubblicazione avevo erroneamente fatto una considerazione tecnica su Nick Adams che invece andava attribuita ad un altro lead singer. Ok..... Riposto il tutto. Siamo agli inizi di questo anno che speriamo porti tante belle sorprese e novità discografiche. Siamo già partiti con qualche bella recensione di validi acts musicali ed oggi siamo qua a scrivere dei glamsters tedeschi Cobrakill, freschi di contratto con la Frontiers Music srl e alla prova del secondo album che prosegue quanto di buono già fatto col debut targato 2022 “Cobrator”. In territorio teutonico si sono già fatti conoscere con show infuocati che riportano in auge i mostri sacri del glam rock e l'appena menzionato debut album era riuscito a vendere tutte le copie “stampate” rimanendo disponibile solo mediante download. Un buon risultato per una band esordiente. “Serpent's Kiss” non delude le aspettative e prende a piene mani dal glam metal di prima metà eighties e dallo street metal della seconda parte di quel decennio e primi anni novanta; gli stilemi ci sono tutti, suono catchy, ritornelli zuccherosi, hoocky and chorus lines, mid tempo, arena sound e arrangiamenti semplici e molto radio edit. Si strizza l'occhio ai primi Motley Crue, Ratt, D'Molls, Lizzy Borden e le canzoni hanno dalla loro l'energia che può attirare i nostalgici di quel periodo ma anche nuovi e giovani glamsters. Song quali l'opener “Above The Law”, “Ride My Rocket”, la veloce “ Velvet Snakeskin”, “Razor Blade”, Same Ol’ Nasty Rock N’ Roll” si attestano su buoni livelli esecutivi e ci propongono un glam rock senza fronzoli e rientrante a pieno titolo nei clichè del periodo. Una nota negativa invece la darei alla scontata sleaze song “strappamutande” “ Monstrous”, prettamente dedicata a groupies e scontata all'inverosimile. Viceversa una nota di merito la diamo alla bella cover “Silent Running” originariamente scritta da Mike & The Mechanics e qui rielaborata con maestria per un ottimo risultato finale. Cosa dire quindi? Ovviamente un disco che non brilla per originalità e tecnica (peraltro mai stato un fattore determinante per il genere in questione...nda) ma che indubbiamente farà contenti tutti i fans che seguono da sempre questo variopinto e multicolore mondo del glam metal.

Roby Comanducci

Gen 24

RUSSELL – GUNS
“Medusa”
(Frontiers Music s.r.l.)
release: 12-01-2024
genere: hard rock / street metal
voto: 4.5

Line up: Jack Russel – vocals, Tracii Guns – guitars, Johnny Martin - bass, Shane Fitzgibbon – drums, Alessandro Del Vecchio - keyboards.

Tracklist: Next In Line, Tell Me Why, Coming Down, Where I Belong, For You, Give Me the Night, Living A Lie, In And Out of Love, Medusa, Back Into Your Arms again, I Want You


Dischi come questo dovrebbero uscirne in media uno al mese, come una prescrizione medica atta alla sanità mentale di chi è abituato ad ascoltare Buona musica con la lettera B maiuscola. Un album fresco, diretto, energico, ammaliante, carico di adrenalina e con un filo diretto a quanto di meglio è stato fatto dalla seconda metà degli eighties fino alla metà del decennio successivo. In questo specifico caso, due illustri maestri del rock stradaiolo e hard blues, in arte Tracii Guns from LA Guns e Jack Russel from Great White, hanno unito le forze per dar vita a questo fantastico progetto che porta il loro nome e ci fa rivivere momenti di autentica classe e goduria inestimabile. Bellissima sorpresa è stato poter constatare l'ottima forma dell'ugola inimitabile del cantante dei mitici Great White; Russel è sempre stato un maestro nel modulare la sua voce particolarissima con eufonie melodiche che poi si sviluppano in act più taglienti e vocalizzi potenti e penetranti. In poche parole, unico! Tracii, dal canto suo, anzi dalla “chitarra sua” (hehehe) è un vero maestro che ancora oggi porta alto il verbo del rock'n'roll con mille collaborazioni nonché i suoi seminali LA Guns e si presta sempre a progetti di indiscusso valore tecnico-artistico. Bene. Questo “Medusa” non sbaglia un colpo, accreditato da tracce validissime che prendono il meglio dalle due band storiche di provenienza, e lo rivitalizzano col tocco sapientemente originale e moderno che aleggia per tutta la durata dell'album. Si parte subito con un ottimo hard rock “Next in Line” che presenta il disco nel migliore dei modi per poi proseguire con il veloce up tempo “Tell Me Why” che poteva benissimo far parte di uno dei primi album di casa LA Guns! Si va avanti con un'ottima interpretazione vocale di Russel su “Coming Down” mentre la successiva “Where I Belong” deve molto allo “Squalo Bianco”. E si prosegue senza intoppi per tutta la durata di questo platter; molto bella la semi ballad “Living A Lie” o l'arrangiamento cadenzato e pulsante (ottima la sezione ritmica) di “Back Into Your Arms again,” anche qui lodevolmente interpretata da Jack. Tracii invece ci regala un'ottima prova in fase di arrangiamento e – anche- solista della sua sei corde il tutto poi coadiuvato dagli altri membri della band, Johnny Martin, Shane Fitzgibbon e Alessandro Del Vecchio. “Medusa” è un album da avere assolutamente a tutti i costi. Di sicuro, se il 2024 parte con piccole perle di questo tipo, c'è da essere rincuorati.

Roby Comanducci