Feb 09

GOTUS "Gotus"

Written by

GOTUS
“Gotus”
(Frontiers Music s.r.l.)
release date: 19 – 01 – 2024
genere: hard rock
voto: 4

Line-up: Mandy Meyer - guitars, Ronnie Romero - vocals, Pat Aeby - drums, Tony Castell - bass, Alain Guy – keyboards

Tracklist: Take Me To The Mountain, Beware Of The Fire, Love Will Find Its Way, Undercover, Weekend Warriors, Children Of The Night, When The Rain Comes, Without Your Love, What Comes Around Goes Around, Reason To Live, On The Dawn Of Tomorrow

Io vivo a Verbania, una ridente cittadina al confine svizzero, un luogo preso di mira (in senso buono) da molti frontalieri, che in periodi estivi amano passare le vacanze sui nostri laghi e scoprire le nostre eccellenze. Per una volta invece faremo il contrario, saremo noi a cercare e trovare una loro piccola ma imponente eccellenza: i Gotus! Formati nel 2019, i Gotus sono emersi inizialmente come un progetto live concepito dal chitarrista Mandy Meyer e dal batterista Pat Aeby. La band vanta nei membri passati e attuali, dei giganti del rock svizzero come Krokus, Gotthard e Storace. La formazione si consolidò successivamente con l'aggiunta di Ronnie Romero come frontman, del bassista Tony Castell (ex-Krokus, Crystal Ball) e del tastierista Alain Guy, creando un quintetto dinamico e potente. "Gotus", è una testimonianza dell'evoluzione e dell'abilità musicale della band. Non solo rende omaggio alla vasta discografia di Meyer con interpretazioni stellari di classici come "When the RainComes" (Katmandü) e "Reason to Live" (Gotthard), ma esplora anche nuove frontiere con brani come "Beware Of The Fire" e "Weekend Warriors." L'album contiene ballate epiche come "WithoutYour Love" e "Children Of The Night", insieme all'accattivante apertura e al nuovo singolo, "Take Me To The Mountain". Partiamo a mille all'ora proprio con "Take me to the mountain", riff veloce e incessante con quel retrogusto 80s per poi scendere coi toni ma aumentare di intensità con "Beware of the Fire", dove il suono diventa più ricercato e l'incastro tra gli strumenti crea un puzzle con la voce. Alla posizione 3 arriva “Love Will Find Its Way”, una ballad decisa e potente, la voce è graffiante e la chitarra, inizialmente pulita e ben delineata, diventa acida e decisa sull'assolo. Basta amore e lacrime, “Undercover” riparte aggressiva, con quel sano sapore di Gotthard dall'inizio alla fine, senza alcun cambio di ritmo o indecisioni. Armonizzazione sconvolgente per “Weekend warriors”, la velocità cala ma la consapevolezza sonora prende decisamente il sopravvento: il riff è accattivante e coinvolgente. Grinta allo stato puro! Si torna verso la ballad con “Children of the night” molto più melensa della precedente ma anche più intensa: le chitarre pulite dell'inizio ricamano sulla voce un arpeggio quasi a cercare poesia sia nelle corde dello strumento, tanto quanto nelle parole. Rallentamento finale che crea qualche secondo di vuoto, come a metabolizzare ciò che abbiamo appena sentito, poi le bacchette della batteria danno largo a middle time scandita da un suono incredibilmente potente, questa canzone è “When the rain comes”, dove sembra che ogni singola nota arrivi direttamente dal marmo, una scultura sonora dall'incredibile resistenza.“ Without your love”, malgrado la precisione vocale e una pulizia tipica di tutte le canzoni, resta un pochettino più scontata ma gradevole, senza grandi picchi di originalità ma comunque piacevole all'ascolto, la chitarra si inserisce bene senza mai strafare. Momenti di Texas e polvere nei fucili con “What comes around goes around”; canzone che poi si evolve su canali già sentiti, ma quella chitarra in sottofondo resta sempre orientata verso territori dal grilletto facile. Ci piace! Si torna a sonorità molto 80s con “Reason to live”. Una semi ballad che prende energia man mano che passano i secondi, solita voce impeccabile e grande tecnica sopratutto verso le introduzioni delle chitarre. Riff tra i più interessanti per “The dawn of tomorrow”, dove leggeri sinth in sottofondo creano un tappeto deciso e lasciano spazio alla voce di giocare. Interessante parte centrale svuotata dalla ritmica dove le chitarre prendono tutto il protagonismo che meritano. Un album pieno di ispirazione rubata qui e li dalle vecchie band di ogni singolo elemento ma che sa mescolarsi bene per creare qualcosa di nuovo ed energico, un tripudio di hard rock degno del miglior viaggio su una highway americana. Con tanta California dentro e qualche buco di buon formaggio nostrano.Vi aspettiamo sul nostro lago cari Gotus!

Iven

Feb 05

COBRAKILL
“Serpent's Kiss”
(Frontiers Music s.r.l.)
genere: glam/street metal
release: 19 - 01- 2024
voto: 3

Line up: Nick Adams – vocals, Randy White – guitar, Tommy Gun – guitar, Crippler Ramirez – bass, Toby Ventura - drums

Tracklist: Above The Law, Bazooka, Concrete Jungle, Razor Blade, Monstrous, Same Ol’ Nasty Rock N’ Roll, Torture Me, Hungry Heart, Seventeen, Silent Running (Mike & The Mechanics) cover, Ride My Rocket, Velvet Snakeskin

Aiutoooooo datemi del Valium, in questo periodo tra seguire il sito ma - anche e soprattutto - organizzare eventi per i nostri party dj nelle varie discoteche e vendere lupini (ehm no, l'ultima per adesso non la faccio hahahahahaa....nda) sto andando "insieme" e, scusatemi, ho fatto in questa recensione un errore che ho rimediato correggendo ripostando questa "errata corrige", purtroppo avendo più recensioni "aperte" ed in fase di pubblicazione avevo erroneamente fatto una considerazione tecnica su Nick Adams che invece andava attribuita ad un altro lead singer. Ok..... Riposto il tutto. Siamo agli inizi di questo anno che speriamo porti tante belle sorprese e novità discografiche. Siamo già partiti con qualche bella recensione di validi acts musicali ed oggi siamo qua a scrivere dei glamsters tedeschi Cobrakill, freschi di contratto con la Frontiers Music srl e alla prova del secondo album che prosegue quanto di buono già fatto col debut targato 2022 “Cobrator”. In territorio teutonico si sono già fatti conoscere con show infuocati che riportano in auge i mostri sacri del glam rock e l'appena menzionato debut album era riuscito a vendere tutte le copie “stampate” rimanendo disponibile solo mediante download. Un buon risultato per una band esordiente. “Serpent's Kiss” non delude le aspettative e prende a piene mani dal glam metal di prima metà eighties e dallo street metal della seconda parte di quel decennio e primi anni novanta; gli stilemi ci sono tutti, suono catchy, ritornelli zuccherosi, hoocky and chorus lines, mid tempo, arena sound e arrangiamenti semplici e molto radio edit. Si strizza l'occhio ai primi Motley Crue, Ratt, D'Molls, Lizzy Borden e le canzoni hanno dalla loro l'energia che può attirare i nostalgici di quel periodo ma anche nuovi e giovani glamsters. Song quali l'opener “Above The Law”, “Ride My Rocket”, la veloce “ Velvet Snakeskin”, “Razor Blade”, Same Ol’ Nasty Rock N’ Roll” si attestano su buoni livelli esecutivi e ci propongono un glam rock senza fronzoli e rientrante a pieno titolo nei clichè del periodo. Una nota negativa invece la darei alla scontata sleaze song “strappamutande” “ Monstrous”, prettamente dedicata a groupies e scontata all'inverosimile. Viceversa una nota di merito la diamo alla bella cover “Silent Running” originariamente scritta da Mike & The Mechanics e qui rielaborata con maestria per un ottimo risultato finale. Cosa dire quindi? Ovviamente un disco che non brilla per originalità e tecnica (peraltro mai stato un fattore determinante per il genere in questione...nda) ma che indubbiamente farà contenti tutti i fans che seguono da sempre questo variopinto e multicolore mondo del glam metal.

Roby Comanducci