Gen 28

LALU “Paint The Sky”

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Line-Up: Damian Wilson – vocals, Jelly Cardarelli – drums, Joop Wolters – guitars, bass, Vivien Lalu – keyboards. 

Tracklist: Reset To Preset, Won’t Rest Until The Heat Of The Earth Burns The Soles Of Our Feet Down To The Bone, Emotionalised, Paint The Sky (Feat. Steve Walsh), Witness To The World, Lost In Conversation, Standing At The Gates Of Hell, The Chosen Ones, Sweet Asylum, We Are Strong, All Of The Lights, Paint The Sky (Feat. Simon Phillips)

Ciao a tutti amici e amiche di Cathouse, come state?! Oggi, vi presento i Lalu, band progressiva stile anni 70. Lalu è un progetto musicale fondato originariamente nel 2004 dal compositore e produttore francese Vivien Lalu, figlio di Noelle e Michel Lalu (membri del gruppo progressive francese degli anni ’70 Polène). “Paint The Sky” é il primo album della band, pubblicato nell’ambito della nuova collaborazione tra Vivien e Frontiers ed il terzo album per la band. E' l’album più completo e maturo messo insieme da Vivien finora nella sua carriera. Essendo figlio di due musicisti progressisti degli anni ’70 e cresciuto circondato dalla musica progressiva, Vivien ha sempre voluto creare un vero e proprio album rock progressivo dalle radici. Ha passato molto tempo a stabilire le basi per il nuovo sforzo e insieme a questo nuovo album arriva un cambio di cantante appositamente progettato per questa versione più progressiva di LALU. Ma ora parliamo un pò di “Paint The Sky”, personalmente l’album è ben fatto e le influenze anni 70 si sentono appieno. Inoltre, due canzoni mi hanno colpito in particolar modo: “Witness To The World” é il primo di quello che direi un devastante uno-due di brani che sono più immediatamente accessibili grazie a melodie meravigliose. Il basso in particolare gioca un ruolo importante nella canzone che trascorre molto tempo in un territorio a combustione lenta. La voce accattivante di Wilson, il basso rimbombante e semplicistico e la sensazione sensibile, quasi minimalista della canzone si uniscono per creare melodie scintillanti che alla fine si liberano in un territorio più pesante condito da un sontuoso assolo di chitarra solista. Segue “Lost In Conversation”, ancora più sbalorditiva. Ha una qualità più simile al pop grazie agli hook scelti all’interno del ritornello tinto di AOR, ma sembra così maturo e disinvolto, come se, in questa song, tutto quello che la band ha toccato si fosse trasformato in oro. Amo lo stravagante minimalismo prog in cui la traccia scende per un pò, prima di ricostruire e poi rilanciarsi nel caldo abbraccio della melodia del ritornello. Questa é facilmente una delle canzoni dell’anno finora e mi aspetto pienamente che rimarrà così per tanto tempo. Alla prossima!

La Glo

Gen 26

NASSON "Scars"

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Line up: Nasson - vocals, guitars, bass, piano, programming, Rodrigo Leiva - drums, Caterina Nix - backing vocals. Guests Musicians: Caterina Nix, Giu Oliver, Mizuho Lin & James Robledo in “We are the army”. Mistheria - Additional Synths on “Mother moon”.
Alessandro del Vecchio - Guest vocals on “When it rains”, Ignacio Torres - Guitar (Solos on “Not Today”, “Bringer of sorrow” and “We are the army”)

Tracklist: Not Today, Room 108, Mother Moon, Runaway, On The Other Side, Bringer Of Sorrow, King Of Lies, A New Beginning, When It Rains, We Are The Army, Rising 

Ancora un interessante lavoro pubblicato dalla Frontiers, parliamo del nuovo album dell’eclettico Nasson, polistrumentista e compositore cileno, che qui si cimenta anche come produttore: un album solista dopo alcune interessanti collaborazioni (Chaos Magic, Sinner’s blood). Veniamo al discorso musicale che è quanto ci interessa davvero. Il genere proposto è un metal classico con qualche accenno AOR, decisamente melodico e alla ricerca di atmosfere avvolgenti nei primi pezzi del platter, per poi dare più spazio alla riffeggio più aggressivo e classicamente NWOBHM della seconda metà del lavoro. A me personalmente questo lavoro appare decisamente di livello, in tutte le sue parti e a partire dall’aspetto compositivo, direi che un’opera di chi sa il fatto suo e probabilmente è riuscito a sfruttare nella maniera migliore le proprie doti per questo. Innanzitutto a livello vocale si nota un’ottima espressività, e anche una prova non male per un musicista che non nasce come vocalist, eppure si permette un interessante duetto con Alessandro del Vecchio (che ormai i miei lettori ben conoscono, immagino). Proseguendo, la parte forse più elaborata e riuscita è il riffeggio alla sei corde, che in tutti i suoi aspetti (ritmico, solista, e anche come qualità del suono dato il lavoro anche di produttore dell’autore) è davvero di impatto e ottima qualità; per il resto il lavoro di accompagnamento con basso e (soprattutto) piano compiuto è ottimamente concepito e tecnicamente di notevole livello. A queste parti si accompagnano quelle alla batteria di Rodrigo Leiva e quello come corista di Caterina Nix (compagna di mr. Nasson nei Caos Magic), per un risultato certamente di livello tecnicamente, ben strutturato e con uno stile davvero riconoscibile, e che riesce davvero nel coinvolgimento emotivo nella parte più melodica. In generale spicca come davvero sia ben orchestrato l’insieme dell’album, che non eccede in nessuna delle sue parti e ci dà ottimi pezzi di impatto (“Bringer of sorrow”) ad esempio così come notevoli pezzi d’atmosfera (una scelta buona è ad esempio “Mother Moon”). Ribadirei chiudendo che la credibilità di compositore e produttore di chi ha realizzato questo lavoro esce decisamente accresciuta dalla sua pubblicazione: si tratta di un disco a tutto tondo opera di un ottimo musicista che sa, oltre che realizzarsi come esecutore, esprimersi in modo personale, bilanciando tecnica e espressività nella sua forma canzone, un lavoro che quindi decisamente consiglio a tutti i nostri lettori.

Nikki