Line up: Johannes (Hannes) Braun – vocals, Ande Braun – guitars, Jim Müller – guitars, Steffen Haile – bass, Sebastian Berg - drums

Tracklist: Not The End Of The Road, What Goes Up, Only The Dead, Good Life, Yoko Ono, Coming Home, All For A Halleluja, No One Dies A Virgin, Gone For Good, Defeat It, Voodoo Spell, Scars

Arrivati al pregevole traguardo del settimo album i teutonici Kissin Dynamite non smentiscono e soprattutto non deludono i tanti - soprattutto in madrepatria - fans che li seguono sin dal 2008 quando uscì il loro debut album. La band è quanto di meglio la scena attuale possa proporre in veste di hard rock 'suonato in puro hair metal style' ! I nostri non hanno mai smesso di omaggiare i fatidici anni ottanta e tutte le rockband che girovagavano per Sunset Boulevard e Los Angeles; ma pur suonando uno stile simile i Kissin' hanno dalla loro una buona dose di originalità, fattore importante che contribuisce a rendere i loro dischi non banali “ricostruzioni” degli anni che furono ma un fresco prodotto dall'aria vintage e malizioso al punto giusto con però tutta la tecnica e l'arrangiamento di questo nuovo millennio. Se proprio vogliamo fare un esempio il gruppo è un mix tra Rough Cutt, Lion, Black n' Blue e Firehouse con un pizzico di Bon Jovi e acts attuali quali Crashdiet, Crazy Lixx e The Poodles....Si parte a bomba con la scalpitante title track che ci mette subito in riga e delinea il mood dell'album che andremo ad ascoltare. “What Goes Up” è invece più “rocciosa” e cadenzata nel suo incedere e ci prepara ad una delle chicche del disco, la commerciale e ruffiana “Only The Dead”, sgamata arena song molto catchy e con un ritornello che lo canterete per una settimana intera. E' quindi il momento della prima ballad “Good Life”, brano easy listening e assolutamente radiofonico a cui fa seguito “Yoko Ono” (ma non si tratta di un omaggio alla compagna di Lennon, nda), rock song di sicuro interesse come anche la successiva “Coming Home”, dedita ad un fm rock ad ampio respiro con aperture e chorus line dal forte impatto. “All For Halleluja” ci regala un hard'n'roll anche qui sempre molto “canticchiabile” e ruffiano. Giunge il momento di un altro pezzo “da novanta” la veloce ed energica “No One Dies A Virgin” brano indiscutibilmente glamour nell'approccio e nell'esecuzione. Da ascoltare a palla sul vostro stereo ballando come matti sul divano! “Gone For Good” è un altro lento, ben strutturato con le giuste armonie che, a tratti, ricordano i migliori Gotthard. Proseguiamo con la graffiante “Defeat it” impreziosita (anche in questo caso) da un ritornello azzeccatissimo! La penultima “Voodoo Spell” ci regala altri minuti di hair metal allo stato puro e quindi ci conduce al lento finale, “Scars”, intrigante al punto giusto senza però far gridare al miracolo. Cosa dire quindi? Beh, di album di questo tipo ne avremmo bisogno a tonnellate; in un periodo assai triste come quello che stiamo vivendo la musica è sicuramente un ottimo ricostituente, se poi è così easy e spensierata allora dovremmo assumerne ingenti dosi. Bravi!!

Roby Comanducci

Feb 21

SAXON “Carpe Diem”

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Line up: Paul Quinn – guitars, Doug Scarratt – guitars, Nibbs Carter – bass, Nigel Glocker – drums, Biff Byford - vocals

Tracklist: Carpe Diem (Seize The Day), Age Of Steam, The Pilmgrimage, Dambusters, Remember The Fallen, Super Nova, Lady In Gray, All For One, Black Is The Night, Living On The Limit

Cosa dire sui Saxon che non sia stato già detto mille volte?!?! Non c'è nemmeno bisogno di presentarli, i lettori di Cathouse immagino sappiano tutto della band britannica, autentica mattatrice ed esponente di spicco della New Wave of British Heavy Metal ed icona assoluta dell'heavy metal classico, quello con cui noi tutti siamo cresciuti. Una band che dopo 46 – quarantasei!!- anni di onorata carriera non da segni di cedimento e non perde colpi. In primis il leader storico, Biff (vi consiglio anche l'acquisto del suo disco solista uscito nel 2020!...nda), che nonostante la non più tenera età vocalizza ancora egregiamente e di seguito tutta la band, un combo di autentici professionisti! E quindi eccoli qua i “Sassoni” con questo freschissimo full lenght album “Carpe Diem”; ero curiosissimo e mi sono avvicinato all'ascolto con “cautela e timore reverenziale”, sempre con la paura -non si sa mai- di qualche brutta sorpresa. Ed invece no, assolutamente no! “Carpe Diem” è un fottuto disco di puro ed incontaminato Heavy Metal (notare le lettere maiuscole!!) come solo gruppi di questa caratura sono stati e sono ancora in grado di creare. Potente, diretto, ammaliante, incisivo, grintoso e con una sua precisa identità. Dopo tantissimi album i nostri potevano incorrere nell'album “fotocopia”, oppure nel platter monotono e ripetitivo; tutt'altro, qui siamo al cospetto di dieci song che sprizzano originalità pur facendo leva sull'ormai rodato sound style del gruppo e sulla capacità espressiva dei suoi membri. Si alternano momenti più cadenzati che evocano antichi fasti di dischi come “Crusader” in song come la lunga (oltre sei minuti) “The Pilmgrimage”, oppure si schiaccia l'acceleratore con up tempo quali “Super Nova” o “Living On The Limit“ senza dimenticare autentiche heavy song da manuale come la title track, “Remember The Fallen”, “All For One”, “Black Is The Night”. Non una nota fuoriposto, non una caduta di ritmo, fatico veramente a trovare una pecca in questo album....ah si, l'ho trovata: la copertina!!! Va beh.....ma su quella possiamo passarci sopra, per il resto dovete assolutamente fare vostro questo piccolo gioiello musicale.

Roby Comanducci