Line-up: Lena McFrison - lead vocals, guitar, Max Colliva - guitar, backing vocals, Tommy Manni – bass, backing vocals, Richie Raggini - drums

Tracklist: Winners Never Compromise, The Devil Side, Me Myself & I, Big Time Outlaw, Lock Up Your Daughters (Slade cover), No Saturday Nites, Money And Shame, Drama Queen, Surrender (Cheap Trick cover), (Why Should I) Share My Wine

Ma bravi. Guarda che bel dischetto mi è capitato tra le mani, soprattutto considerato il fatto della giovane età di questo combo di musicisti italo/tedeschi formatisi nel 2020 e oggi in uscita con questo fiammate e adrenalinico debut album "Long Run... All Dead!". Impreziositi dalla voce della female singer Lena, una sorta di Joan Jett dei nostri giorni, il gruppo snocciola dieci song tra cui due cover “Surrender” dei maestri Cheap Trick e “Lock Up Your Daughters” degli Slade, un vero e proprio omaggio fatto dalla band verso i propri idoli. Siamo quindi al cospetto di un sound che abbraccia il glam rock fine anni settanta, l'attitudine punk, il glitter rock e sfocia nel glamour prima metà eighties, mantenendo sempre, però, più un'attitudine selvaggia e “acida” e meno “bambolosa” di molti acts glam del periodo. Potremmo definire i 'Cheaters” come un sapiente mix di Slade/Sweet/T-Rex, Joan Jett, Cheap Trick e, della moderna scena street rock Hellacopters su tutti. Canzoni dirette, con una forte attitudine punk e il gusto per il ritornello azzeccato, per quella maliziosa melodia che si conficca nel cervello e non va più via; l'up tempo veloce di “Me Myself & I” sta a dimostrare quanto appena scritto, oppure “No Saturday Nites”, puro glitter/glam rock settantiano ma anche “Money And Shame”, scanzonata e ruffiana con quei “coretti” maliziosi che ti entrano in circolo immediatamente. Onestamente sono soddisfatto di band come questo baldi giovani che, nonostante i tempi che stiamo vivendo, omaggiano il grande Rock (con la R maiuscola....nda) fregandosene di “cavalcare l'onda” del commerciale e dei trend. Se ben seguiti e supportati, a mio parere, faranno strada!!!

Roby Comanducci

band info

Mar 08

 

 

Line up: Alessandro Rubino – vocals, Alberto Molinari - guitars, Jam Bognanni – guitars, Ash Saboori – basso, Zak Zucchini - drums

Tracklist: The End, 567 Hate!, Mr. Leg Day, Weird Uncle, Prince Of Darkness, Millennial Zombie, On A Stage Together, The Cage, Flat Brain Society, Ravencock, Here Lies Her Ghost

Da Bologna arriva la risposta italiana allo strapotere dello street rock scandinavo e lo fa con un combo di musicisti con alle spalle già due album e un'intensa attività live che li ha visti supportare gente come Skid Row, Angra, Wednesday 13, Nashville Pussy, Girlschool ecc... in varie parti del mondo, dalla Russia alla Spagna, Francia ed altri paesi. I Simple Lies nascono nel 2006 e quindi, come si può dedurre, la loro “gavetta” l'hanno già fatta e giustamente meritano la corretta attenzione; attenzione che è arrivata con la firma per la sempre attenta Sneakout Records/Burning Minds Music Group e l'uscita di questo elettrizzante e aggressivo album “Millenial Zombies”. Ascoltando brani quali “567 Hate!” (il primo singolo uscito ...nda) si viene rapiti dal sound a tratti ruffiano ma con tanta rabbia ed energia che rimanda a Crashdiet, HCSS oppure a importanti acts ottantiani come Skid Row e la frangia più street dell'hair metal. Tanto per capirci, i nostri sono più ancorati alla sponda “cattiva” del rock “stradaiolo”, sono sicuramente più affini a band come Bang Tango piuttosto che a D'Molls o Pretty Boy Floyd. Comunque, questi rockers bolognesi, hanno dalla loro una bella dose di originalità e questo è il fattore predominante del disco; brani come “Flat Brain Society”, “Ravencock”, “ Mr. Leg Day” sono vere e proprie “fucilate” street metal ma quello che colpisce è la struttura delle song, mai banale e con arrangiamenti sopra la media che regalano all'ascoltatore anche momenti di ottima tecnica musicale, fattore non sempre presente in gruppi dediti a questo tipo di musicalità. Ascoltatevi la finale e bellissima “Here Lies Her Ghost” e capirate quanto appena scritto. A mio modesto parere questo “Millenial Zombies” è un piccolo “gioiellino” che ogni rocker che si rispetti dovrebbe avere nella sua collezione. Fatelo vostro!!!

Roby Comanducci

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