Roberto

Roberto

Set 02

MIKE TRAMP “Second Time Around”

 

 

 

Line up: Mike Tramp - vocal, electric & acoustic guitar, piano, Oliver Steffensen - lead guitar all songs, Claus Langeskov – bass, Morten Hellborn – drums, Soren Andersen - additional guitar, Jay Boe - hammond B-3, Marcus Nand -12 string acoustic guitar, 1st solo on “Back To You”, Emily Garriock Langeskov - backing vocals, Lars Rahbek Andresen - piano on “Highway”.

Tracklist: All Of My Life, The Road, Anymore, Come On, Between Good And Bad, Lay Down Your Guns, Highway, No Tomorrow, Back To You, When She Cries

Il bravo Mike Tramp, nel cuore di milioni di fans al mondo per i suoi trascorsi come ugola dei fantasmagorici White Lion, torna a distanza di poco dal predecessore al full lenght album solista e con questo sono 13 i solisti compreso anche quello live, più ovviamente quelli fatti con i Freak of Nature. Un album sicuramente da valutare con occhio differente poiché il nostro ci propina un lavoro altamente introspettivo nei testi (si rifà un pò alla sua vita e a esperienze e tematiche sociali) e assolutamente easy listening nelle musiche. Di 'hard' qui non c'è quasi nulla, il predominio lo hanno atmosfere leggere, ariose, semi-acustiche, ovattate, melanconiche (talvolta) tanto che per ascoltare una song più “dura” dobbiamo aspettare l'ottava traccia 'No Tomorrow'. Gradevole song senza però un vero mordente di base. In alcuni casi, prendete ad esempio 'The Road', sembra di ascoltare i REM; la classe non manca quindi, ma da lui mi aspettavo qulacosina in più sul versante hard. La sua voce e l'interpretazione che da alle sue composizioni è sempre di livello e questo è un punto a favore però alla fine il cd stanca. E' esageratamente soft, persino un album di Bryan Adams ci darebbe una scossa dieci volte superiore. Quindi cosa dire? Se siete in un momento particolare della vostra vita dove amate rilassarvi e stare con voi stessi l'eufonie di “Second Time Around” indubbiamente faranno al caso vostro, viceversa cercate adrenalina altrove.

Roby Comanducci

Set 15

SMACKBOUND “20/20”

 

 

Line-up: Netta Laurenne – vocals, Teemu Mäntysaari – guitars, Rolf Pilve – drums, Vili Itäpelto – keyboards, Tuomas Yli-Jaskari - bass

Tracklist: Wall Of Silence, Drive It Like You Stole It, Close To Sober, Run, The Game, Those Who Burn, Hey Motherfuckers, Troublemaker, Date With The Devil, Wind And Water

Un'altra bella sorpresa (ammetto che questi ultimi mesi in ambito di uscite discografiche siamo messi alquanto bene, sicuramente meglio rispetto ad altri periodi) questa nuova band dalla fredda Finlandia capitanata dall'avvenente cantante e attrice (eh si!!!) Netta Laurenne, capace di stregarci con la sua interpretazione vocale applicata al sound moderno dei suoi Smackbound; avete presente i bravissimi In This Moment, quelli degli ultimi due album però ('Mother' e 'Ritual')? Ecco, il suono di questo combo musicale si avvicina ma vive di luce propria, c'è un mix di alternative, crossover, street metal (si avete letto bene) e atmosfere symphonic metal, il tutto ben amalgamato e strutturato. Autentica perla (ed anche uno dei tre singoli) la bellissima 'Run', veloce e dirompente con stop&go calibrati ed un drumming (con gustosi passaggi in contro tempo) da farvi fare headbanging direttamente sul vostro divano!!! Colgo quindi l'occasione per complimentarmi con tutti i membri della band. La sezione ritmica è fantastica, potente ed anche originale, Teemu Mäntysaari è un ottimo guitar player che ci regala anche dei solos assolutamente non banali, dotati di buona tecnica ma anche tanto feeling. Idem per il keys player Vili Itäpelto che tessa atmosfere ed eufonie di altissimo valore ricche di pathos anche nei momenti più power delle canzoni, esempio calzante è la stupenda lenta 'The Game'. Nelle prime righe o pronunciato la parola street metal....non sono matto non preoccupatevi; andate ad ascoltare il groove e il power rock veloce che sprizza fuori 'Troublemaker'. Irriverente e oltraggiosa al punto giusto da poter essere suonata anche dagli Skid Row del periodo “Slave to the Grind”. Oppure l'opener 'Wall of Silence' che rimembra i Velvet Revolver ma solo in certi frangenti tiratissimi, non stiamo parlando di canzoni strutturalmente street rock attenzione, però la magia che scaturisce da questi momenti che accomunano un sound intramontabile di anni passati con linee musicali attuali ed assolutamente moderne è il vero asso nella manica di questi finlandesi doc. Poi, come detto all'inizio, il tutto viene impreziosito dall'ugola della brava Netta; potente, lineare, pulita e ricca di diversi “colori” e “sfumature”. Superba la prova della nostra singer nell'armoniosa ma al contempo aggressive ' Date With The Devil', da lodare il pregevole solos di chitarra presente. Altro pezzo 'da novanta' è la poderosa e alternative/crossover 'Drive It Like You Stole It' come anche il metal – a tratti progressive- di 'Those Who Burn' ci spiazza, in senso positivo, poiché capiamo che questa band riunisce al meglio diversi stili riuscendo nell'arduo compito di coniare un suo stile assolutamente aggressive ed al contempo ammaliante e carico di tantissima originalità. L'album si conclude negli oltre sei minuti del symphonic metal di 'Wind And Water', connubio perfetto tra atmosfere ricche di pathos dettato dal keyboards sound e la pomposità del brano. L'album uscirà il 12 Giugno....correte subito e fatelo vostro. Imperdibile.

Roby Comanducci

Set 14

HOUSE OF LORDS “New World New Eyes”

 

 

Line up: James Christian – vocals, guitars, keyboards, Jimi Bell – guitars, B.J Zampa – drums, Chris Tristram – bass.

Tracklist: Change (What's It Gonna Take), New World New Eyes, One More, Perfectly (You And I), The Both Of Us, Chemical Rush, We're All That We Got, Better Off Broken, $5 Buck Of Gasoline, The Chase, The Summit

Eccolo qua, a distanza di tre anni dal buon “Saint of the Lost Souls” il nuovo full lenght album dei Lords, “New World New Eyes”. Il dodicesimo album dall'esordio nel lontano 1988 con l'omonimo e poi il capolavoro nel 1990 “Sahara”. In ogni caso James Christian pur con diversi cambi di line up (oramai stabile però nei ruoli di Bell / Zampa, nda) ci ha sempre regalato prove musicali sopra la media ed anche questa volta non sbaglia il colpo con questo concentrato di pomp rock- aor- heavy rock. L'album si apre con le atmosfere ariose e un tappeto di keyboards sound importante che caratterizzano 'Change (What's It Gonna Take)' per la gioia dei fans più prog oriented. Si prosegue con la title track, brano abbastanza anonimo ma comunque gradevole per poi arrivare alla commerciale 'One More' dal ritornello accattivamente per una forte “presa” radiofonica. Più interessante ed anche coinvolgente è la successiva semi ballad 'Perfectly (You And I)' dove forti eufonie di base ed una ottima interpretazione vocale del sempre bravo Christian ci regalano quattro minuti di feeling e pregevole Adult Oriented Rock. Aumenta il ritmo con l'incalzare hard di ' The Both Of Us' per poi cedere il passo alla cadenzata 'Chemical Rush' brano ammiccante e molto intrigante soprattutto nelle chorus line e con sempre presente il validissimo apporto del guitar work del bravo Jimi Bell. ' We're All That We Got' procede sulla stessa linea della precedente 'Chemical...' ed il ritmo si mantiene alto ed anche molto pompous. E' la volta quindi dell'ottima ' Better Off Broken', song hard rock che nel ritornello mi ricorda i magici Kingdom Come ed ha una forte energia di base. Veramente song di livello ed ammaliante al punto giusto. Arriviamo a '$5 Buck Of Gasoline' track abbastanza anonima e quindi alla penultima 'The Chase' più incisiva e dedita ad un Aor di classe. L'album si chiude con 'The Summit', gradevole pomp rock da vasto airplay, chorus line e keyboards sound sempre di prim'ordine e i vocalizzi del buon James che impreziosiscono il tutto. Un disco sicuramente interessante, non fra le top release dei nostri, ma sempre fautore di classe, qualità e capacità emozionale sopra la media.

Roby Comanducci

Set 16

ELECTRIC MOB “Discharge”

 

 

Line-up: Renan Zonta – vocals, Ben Hur Auwarter – guitar, Yuri Elero – bass, André Leister – drums

Tracklist: Awaken, Devil You Know, King’s Ale, Got Me Runnin’, Far Off, Your Ghost, Gypsy Touch, 1 2 3 Burn, Upside Down, Higher Than Your Heels, Brand New Rope, We Are Wrong

Ottima sorpresa dal Brasile questi Electric Mob che, come un fulmine a ciel sereno, irrompono in questo inizio di una (speriamo calda e tranquilla, visto cosa stiamo passando!!! nda) estate. La band è nuova ma i musicisti sono rodati performers nei rispettivi strumenti con menzione particolare al vocalist Renan Zonta, già 'famoso' in patria per le sue partecipazioni al TV show “The Voice Brazil' che ha reso nota la sua stupenda ugola a tutti i suoi connazionali e, per fortuna, adesso at the rest of the world!! Questo debut album è molto particolare poiché i nostri si attestano su una matrice hard rock ma con innesti interessanti anche di altre musicalità: prendete i Rock City Angels, gli Extreme ed i più alternativi e moderni Audioslave, miscelate un pò il tutto e vi uscirà lo stile di questi ragazzi di Curitiba. Il disco inizia con una intro vocale 'Awaken' per partire con una slide guitar acustica stile country-western della prima poderosa hard blues song ' Devil You Know', autentico piccolo gioiellino da gustarsi con lo stereo a “palla”. Mantenendosi ben saldi ad un hard blues segue la graffiante 'King's Ale' che cede il passo poi alla settantiana 'Got Me Runnin’ (e qui viene in mente un altro eccellente e nuovo combo di musicisti i Greta Van Fleet, nda) ben arrangiata ed intrigante al punto giusto come la successiva (abbastanza simile come arrangiamento) 'Far Off'. 'Your Ghost' parte come una colonna sonora di un film di Sergio Leone, con tanto di chitarra acustica e fischiettio per poi dare spazio alla calda e rauca ma suadente voce di Renan e quindi in sequenza, sezione ritmica e brevi ma ficcanti solo di chitarra. Il ritmo si fa più energico dopo quasi quattro minuti mantenendo però sempre la cadenza iniziale con però ulteriori innesti di chitarra e vocalizzi del singer assolutamente da lodare. Come dicevo all'inizio ci sono alcune influenze ed una di queste la troviamo nella più 'moderna' 'Gypsy Touch' (per quello ho menzionato gli Audioslave, ovviamente con le dovute proporzioni) che si sviluppa su base hard ma contaminata da un groove rabbioso e più aggressive. Ritmica basso e batteria con partiture originali e moderniste le troviamo nella particolare '1 2 3 Burn' che sembra strizzare l'occhio ai gruppi della prima metà anni '90, pregevoli i cambi tempo e il guitar work anch'esso alternativo e più “sporco” e saturo, il tutto senza però scadere o uscire dal contesto musicale del disco. 'Upside Down' torna indietro di qualche anno verso fine anni ottanta e ripesca un sound dedito allo street metal più irriverente e sfacciato mentre un sano e robusto hard rock (con alcuni goduriosi innesti di fiati in alcuni frangenti) bluesato al punto giusto ma con tanta energia da un guitar work d'eccezione lo troviamo in ' Higher Than Your Heels'. Un netto salto in avanti, verso fine anni '90' ce lo fa fare la graffiante 'Brand New Rope' e quindi arriviamo alla conclusiva 'We Are Wrong' che miscela con sapienza il carattere dell'heavy rock con un pizzico di alternative rock sempre anni novanta. Un album veramente interessante che farà contenti molti di voi!!!

Roby Comanducci

Set 15

DATURA4 “West Coast Highway Cosmic”

 

 

Line-up: Dom Mariani - lead vocals, electric, acoustic, bass, slide guitar, Warren Hall - drums, percussion, Stu Loasby - bass, guitar, Bob Patient - Hammond organ, piano, Moog.
Guest: Howie Smallman - harmonica on tracks #2,5,6,8, Jozef Grech - additional vocals. )

Tracklist: West Coast Highway Cosmic, Wolfman Woogiek, Mother Medusa, A Darker Shade Of Brown, You’re The Only One, Rule My World, Give, You Be The Fool, Get Out, Evil People Pt. 1

Ogni tanto (anzi, spesso....nda) ascoltare del sano hard rock settantiano con venature blues, country e un pizzico di psichedelia non fa mai male. E lo sa bene il veterano Dom Mariani, australiano doc che in patria – e non solo- è un'icona del power pop da oramai decenni, ma con questo nuovo project mette su una band che deve tutto alle sonorità sopra citate composta da membri anche giovani ma con la testa sicuramente ammaliata da quel fantastico sound. Questo è il quarto full lenght album e la qualità è sempre molto elevata. I brani ci coinvolgono nel sound e nelle lunghe cavalcate come la stupenda 'Wolfman Woogie', oltre sette minuti tra incursioni di eccellenti guitar solos, un ottimo lavoro di tastiere e hammond che riescono a creare quel mood caro ai famigerati ma inossidabili e basilari seventies. Echi di Grand Funk Railroad, Allaman Brothers si percepiscono nelle partiture musicali di questo quartetto e credo che i Datura4 siano in grado di tenere alto il paragone, ascoltatevi la bellissima e poderosa quanto incalzante 'Mother Medusa', gran lavoro del chitarrista e ottimo drum work. Atmosfere rarefatte ed intriganti invece si ascoltano nella lenta e semi-acustica 'You’re The Only One', veramente un brano eccellente da ascoltare con calma magari bevendo un buon whisky in compagnia di un sigarillo (beh....per chi fuma sigari...ovvio, nda). Questo '“West Coast Highway Cosmic”' è quel tipo di disco che ti fa stare bene, ti rilassa trasportando la tua mente verso paesaggi sconfinati dandoti allo stesso tempo una bella dose di adrenalina. Bel lavoro!!

Roby Comanducci