Line up: Adam Nergal Darski – guitars, vocals, Sasha Boole – guitars, banjo, Matteo Bassoli – bass, synth, backing vocals, Lukasz Kumanski – drum, backing vocals

Tracklist: Run With The Devil feat. Jorgen Munkeby (Shining NOR), Coming Home feat. Sivert Høyem (Madrugada), Burning Churches feat. Mat McNerney (Grave Pleasures), By The River feat. Ihsahn (Emperor), Mestwo, Surrender feat. Dead Soul e Rob Caggiano (Volbeat), Deep Down South feat. Johanna Sadonis (Lucifer) e Nicke Anderson (Entombed), Man Of The Cross feat. Jérôme Reuter (Rome), You Will Be Mine feat. Matt Heavy (Trivium), How Come? feat. Corey Taylor (Slipknot), Rob Caggiano (Volbeat) e Brent Hinds (Mastodon), Confession feat. Niklas Kvarforth (Shining SE)

Ma guarda cosa ci combina, ed è anche la seconda volta essendo la seconda release, nientepopodimeno che il leader vocalist/guitarist dei Behemoth (famosa band in auge dal 1991 col suo black/death metal), Adam Nergal Darski: un album diametralmente opposto al metal, dalle sinfonie rock, folk, southern & acoustic rock. Incredibile. E questo è uno di quei casi dove si può parlare di “genio” compositivo e culturale di un artista. Non è da tutti proporre musica così lontana anni luce nello stile e riuscire nel migliore dei modi sfornando album assolutamente avvincenti e qualitativamente elevati. Questo “New Man....” è veramente un piccolo gioiellino di rock dove il nostro si cimenta sia come vocalist che come guitar player coadiuvato da una band di tutto rispetto e, soprattutto, aiutato dall'innesto di una serie lunghissima di guest star (che potete leggere nella tracklist). Onestamente non mi aspettavo un risultato così ricco di pathos, avvincente e soprattutto dedito a stilemi musicali molto introspettivi e coinvolgenti. Prendete la stupenda 'By The River' dall'incedere lento e cadenzato (ha come ospite Ihsahn degli Emperor), ma non una ballad tutt'altro; un sound che sembra gridare una sordida rabbia che poi si sviluppa verso la parte finale del brano aumentando (di poco) il ritmo e sfoggiando un autentico assolo di chitarra quasi da incorniciare per bellezza ed eufonia. In questo suo progetto Nergal sembra uscire dalla scuola di Nick Cave o J. Cash e il paragone non è affatto scomodo o esagerato, se ascoltate song quali l'ipnotica 'Man of The Cross' o la ballad acustica 'You Will Be Mine' capirete quello che ho appena scritto. Un bel rock, molto indie, è 'How Come?' con la presenza di Corey Taylor (Slipknot), Rob Caggiano (Volbeat) e Brent Hinds (Mastodon); un brano a più voci che farà innamorare l'ascoltatore al primo ascolto e sarà difficile togliervelo dalla testa. Come non menzionare poi il veloce country rock di una delle mie preferite 'Deep Down South' dove è presente come guest vocals la bella Johanna Sadonis (Lucifer). Da segnalare anche qui il pregevole solo di chitarra. Se invece volete un rock tendente all'hard allora ascoltatevi subito l'intrigante opener 'Run With The Devil' viceversa se siete curiosi e vi piace l'originalità saltate immediatamente alla conclusiva 'Confession'. In questa traccia ritornano echi del grande Cave e la lentezza del suono la fa da padrone con questa voce penetrante e calda accompagnata da cori sognanti dal forte lirismo e poi, di colpo, verso la fine, l'atmosfera sognante continua ma si sente solo in sottofondo perché parte un veloce brutal black metal sparato a mille che conclude il pezzo. Cioè....a dir poco originale e curioso ma sicuramente d'effetto. Un album degno di entrare a far parte della vostra preziosa collezione di dischi!

Roby Comanducci

Ago 26

LORDI “Killection”

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Line up: Mr. Lordi – vocals, Amen – guitars, Hella- keyboards, Mana – drums, Hiisi - bass

Tracklist: Radio SCG 10, Horror for hire, Shake the baby Silent, Like a Bee for the Honey, Apollyon, SCG10 the last hour, Blow my fuse, I Dug a Hole in the Yard for you, Zombimbo, Up to no good, SCG10 Demonic semitones, Cutterfly, Evil, Scream Demon, SCG10 I am there

Un graditissimo ritorno quello che mi appresto a recensire oggi, quello dei Lordi! Il ritorno di una band che si è meritatissimamente ricavata una sua fetta di notorietà ed una sua vera e propria nicchia sonora nel corso di ormai tre lustri di onorata carriera, e che ha deciso di onorarci, in questo disco, con una notevole trovata, un concept! Ovviamente ci si potrebbe chiedere che genere di concept potrebbe saltare in mente ai Lordi, band non usa all’introspezione e al lanciarsi in ardite narrazioni musical letterarie … Ebbene, la grandiosa idea che hanno avuto è stata di autodedicarsi un finto greatest hits, e una finta trasmissione radio che lo presenta, inclusiva di telefonate di commento (che poi, sono una perla nella perla, ma non ne parlo più e lo lascio scoprire a voi). Scopo del tutto è ripercorrere tutta una serie di influenze che loro stessi hanno avuto nella loro musica, influenze che percorrono una certa gamma di generi musicali e sicuramente diverse decadi. Un’idea eccellente e che certo non fa rimpiangere le carrellate di cover che qualche anno fa venivano riproposte allo scopo (a volte una buona idea, diverse altre volte semplicemente pessime…), inventando quindi dal nulla una piccola narrazione, che come tale ci trasporta in una piccola realtà alternativa: quale? Quella della musica vista dai Lordi appunto. Un paio di song sono nel classico stile trash/power/horror rock tipico della band, e servono a introdurre il discorso. Poi la barra vira decisamente indietro nel tempo. Una piccola perla la song #3, un classico easy listening 80s, con uno splendido assolo di sax a opera nientemeno di Mr. Michael Monroe, contenente una digressione parlata in stile horror rock, composta nientemeno che da Paul Stanley e Jean Beauvoir (e vabbè, per me il disco potrebbe già finire ...) e il tema 80s prosegue con qualche influsso dark in Apollyon, per poi svariare, passando dalla disco (già) di Zombimbo (comunque in perfetta linea con l’iconico stile Lordi, allo shock/sleaze rock di “I dug a hole in the yard for you” piuttosto che alla notevole “Up to no good”. Questo disco gode di una produzione assolutamente eccezionale, tanto che sono stati usati molteplici studi di registrazione (per i differenti generi, ovvio …) e che ogni singolo suono è perfettamente curato. Un lavoro di lima eccellente per una resa eccezionale (non so perché ma mi viene in mente la maniacalità cinematografica e di cura dei dettagli e delle citazioni di Quentin Tarantino …). Cosa dire in chiusura? Pare superfluo dirlo ma il disco è godibilissimo, vario, e si sente che è ben suonato e curato, ed è molto coinvolgente e composto con grande estro. Niente se non davvero complimenti per l’originalità dell’idea e la cura che ci sta dietro, e il giusto tributo così ottenuto all’eterno dio rock’n roll. Un acquisto decisamente consigliato.

Nikki