Mar 09

 

 

Line up: Nathan James – lead vocals, Danny de la Cruz – guitar, Dan Stevens – guitar, Vinnie Colla – bass guitar, Phil Beaver – drums/percussion

Tracklist: She won’t let you go, Messiah, Medusa, Eye of the storm, Cruel Intentions, My Misery, Do You like it, He will provide, We will meet again, God of war, We will ride

Gli Inglorious sono un interessantissimo combo britannico giunto alla quinta prova in studio, nonostante qualche stravolgimento nella line up; vi basti sapere che si tratta di musicisti di ottima estrazione e con un’interessante serie di collaborazioni alle spalle, su cui non mi dilungo perché mi sembra molto più interessante dare spazio alla musica. Mi va di sottolineare tuttavia ancora, dalle note di accompagnamento, un aspetto non musicale in senso stretto, ovvero che questo disco è stato registrato durante il lockdown dei mesi scorsi, quindi in uno studio ove si rispettava il distanziamento sociale tra i presenti. Può darsi che questo abbia influito sul lavoro svolto? Mi va di pensare di sì, in senso positivo, perché indica come la band è riuscita a far trasparire nella musica i sentimenti provati che, sebbene assolutamente individuali, non possono ignorare la situazione di privazione attuale, su cui non mi dilungo oltre in questa sede. Infatti, tornando alla musica, non si può non osservare come la propensione della band sia per un sanguigno hard rock viscerale e vissuto, ma in effetti dopo l’attacco ruvido, nei pezzi che segnano la metà del disco emerge un lato sentimentale che non stona ma pare denotare il disagio presente, che porta a rallentare e sfruttare i toni bassi della voce dello straordinario singer Nathan James. Un’onda emozionale che si fa molto importante e finisce per definire una grossa parte della produzione, certo non stonando nel genere proposto, ma a porsi come inevitabile del tempo vissuto non a pieno. Concordo assolutamente con le numerose menzioni di merito della band, anche di personaggi molto noti, segnalo la grande produzione e la già citata ottima prestazione vocale. Il suono proposto è molto pieno e viscerale e a tratti rimanda anche a inaspettate contaminazioni, quasi southern rock oppure grunge, ma resta ancorato nel classico hard di radice britannica. Il lavoro svolto è semplicemente di grande livello e non potrete che rendervene conto ascolto dopo ascolto, in tutte le componenti del disco. Aggiungo come ultima nota una varietà compositiva anche netta, oltre al già citato momento di cupezza, il disco spazia tra classici riff carichi di energia e divagazioni ritmiche con numerosi cambi di tempo e tono; questo quasi a cercare di delimitare senza riuscirvi una composizione di intuizioni che hanno portato al lavoro svolto e nello specifico alla sua composizione. Insomma, come ho cercato di far capire, un disco al contempo diretto ma anche strutturato, ottimamente suonato e inciso come ci si aspetta da una grande band, quali gli Inglorious meritano sicuramente di diventare, ve li consiglio assolutamente.

Nikki

 

 

Line up: Sammy Hagar – vocals, guitar, Vic Johnson – lead guitars, Michael Anthony – bass, Jason Bonham – drums

Tracklist: “Funky Feng Shui”, “Won’t Get Fooled Again” (The Who), “Good Enough” (Van Halen), “Three Little Birds” (Bob Marley), “Whole Lotta Rosie” (AC/DC), “For What It’s Worth” (Buffalo Springfield), “Keep A-Knockin'” (Little Richard), “Right Now” (Van Halen), “Don’t Tell Me What Love Can Do” (Van Halen), “Sympathy for the Human” (Sammy Hagar & The Wabos), “Heroes” (David Bowie)

Dopo l'interessante penultimo lavoro targato 2019 “Space Between” il Red Rocker torna a deliziarci con un altro nuovo album che, in definitiva, trattasi di una raccolta di cover di brani storici e una traccia originale, “Funky Feng Shui”. Sammy ha deciso di comune accordo con gli altri “compari” dei The Circle di mettere insieme in un cd le diverse sessioni di registrazione provate e avvenute in questo anno di quarantena. Non potendo andare in tour il nostro a ben pensato di creare questo simpatico mix di song interpretando il tutto alla sua maniera con un risultato finale sicuramente valido. Da segnalare la bella versione di “Heroes” del compianto Bowie, registrata e uscita come singolo i cui ricavati andranno esclusivamente in favore delle persone/soccorritori sanitari che hanno lavorato per aiutare la popolazione durante questa pandemia. Undici tracce quindi, che partono con la breve e unica traccia nuova “Funky Feng Shui”, un funky rock energico e pieno di carica e adrenalina. Ineccepibile il lavoro di Sammy sulle altre song, in particolar modo su “Won’t Get Fooled Again”e “Keep A-Knockin'” mentre viene un po' di nostalgia sentire le reinterpretazioni di classici di casa Van Halen quali “Good Enough”, “Right Now” e “Don’t Tell Me What Love Can Do”. Nulla di trascendentale o sorprendente quindi , però il disco scorre via bene e ci regala un po' di spensieratezza che di questi tempi è cosa assai rara.

Roby Comanducci