Roberto

Roberto

I rockers norvegesi Big City usciranno il prossimo 16 Luglio 2021 con il new full lenght album "Testify X" by Frontiers Music Srl. Godetevi il nuovo singolo e il video appena pubblicato, 'Dark Rider'. La band è un'interessante miscela di rock e metal melodico come, Fair Warning e Magnus Karlsson's Free Fall.

click here to see video single

 

Condiviso il primo brano "HATE CLOAK" estratto dal nuovo album ETERNAL HAILS.  Dopo l'annuncio che il nuovo album dei Darkthrone, Eternal Hails, uscirà il 25 giugno, la band ha presentato in anteprima "Hate Cloak" - la prima e unica traccia a essere rivelata prima dell'uscita dell'album. L'epica "Hate Cloak", scritta da Fenriz per 9 minuti e 17 secondi, è intrisa di maestoso heavy doom metal molto vintage. Fenriz commenta: "Hate Cloak è certamente la canzone più lenta dell'album. Ci sono molte parti "veloci" nelle canzoni di Ted, tempi medi e anche lenti. Lo scopo di avere canzoni lunghe è la variazione dei tempi e del ritmo, da qui l'epicità di un brano".

click here to see video single

Giu 04

THE OFFSPRING “Let The Bad Times Roll”

 

 

 

Line up: Brian “Dexter” Holland - vocals, guitars, Kevin “Noodles” Wasserman - guitars, backing vocals,Todd Morse - bass, backing vocals, Pete Parada - drums

Tracklist: This Is Not Utopia, Let The Bad Times Roll, Behind Your Walls, Army Of One, Breaking These Bones, Coming For You, We Never Have Sex Anymore, In The Hall Of The Mountain King, The Opioid Diaries, Hassan Chop, Gone Away, Lullaby

Ebbene si, dopo nove anni dall'ultimo album in studio quel matto di Brian “Dexter” Holland torna a regalarci un disco nuovo di pacca senza lesinare in energia e con la solita e oramai collaudata “sfrontatezza ragionata” del pop punk dei suoi Offspring. 'La band è in auge dal lontanissimo 1984 anche se il primo omonimo album riporta la data 1989 e il loro autentico boom commerciale planetario risale al 1994, uscita del multimilionario “Smash”. Passano gli anni, cambi di line up, lunghe pause discografiche e, per ultima, l'uscita con questo album dello storico bass player Greg K ma, nonostante tutto, questa punk rock band californiana ha ancora diverse frecce al suo arco da poter scagliare contro gli ignari detrattori e far capire che non vogliono vivere di riflesso al loro glorioso passato ma vogliono e devono suonare ancora per i loro fans. E questo “Let The Bad Times Roll” sta lì giusto a dimostrate quanto appena scritto dal sottoscritto. Veniamo quindi alla sostanza di questo lavoro, le dodici tracce presenti. Si parte con la “strana” 'This Is Not Utopia', dall'incedere in controtempo quasi dissonante e in definitiva, anche se originale, non un pezzo da antologia. Segue la commercialissima title track che non so come mai non l'abbiano presa come testimonial per qualche sponsor/pubblicità televisiva di qualche bevanda trandy. Simpatica ma sempliciotta nel suo incedere quasi adolescenziale. Si torna su un pop punk più “regolare” ma abbastanza anonimo con la successiva 'Behind Your Walls' mentre è con la quarta song che il disco parte veramente; 'Army of One' è un'autentica miccia da ballare e fare headbanging (aspettatevela in pista ai party Cathouse -appena si partirà – questa estate!!!!....nda) che non avrebbe sfigurato nemmeno nel capolavoro “Smash”, seguita poi dall'altra bomba pulsante -merito dell'ottimo lavoro della sezione ritmica- 'Breaking These Bones' che ha caratteristiche simili ad 'Army...' ma forse è leggermente più “matura” nell'arrangiamento. Si calmano gli animi ma non l'energia con la cadenzata, quasi un anthem song, 'Coming For You' per poi farci coinvolgere dal mood 'vintage' e retrò di 'We Never Have Sex Anymore' con tanto di sezione fiati e passaggi che strizzano l'occhio a musicalità della prima metà del secolo scorso. Poi abbiamo un minuto di 'In The Hall Of The Mountain King' che omaggia, coverizzandola rendendola quasi “speed”, questa song tratta da Ritchie Blackmore's Rainbow, album “Stranger In Us all”. Si torna a saltare con il punk (sempre venato da tinte surf) della bella 'The Opioid Diaries' per poi rimanere travolti dal 'pugno nello stomaco' della violenta e veloce ' Hassan Chop'. Per far capire che sanno anche emozionare con eufonie intelligenti e ricche di pathos Dexter ci regala il rifacimento di un loro brano 'Gone Away' qui in versione lenta basato su piano-voce e orchestrazioni, ottimamente riuscito ed eseguito con gran classe. Chiude l'album l'outro 'Lullaby'. In definitiva cosa volete che vi dica; gli Offspring sono tornati e lo hanno fatto egregiamente con un full lenght album fresco, giovane e “caciarone”. Bravi!

Roby Comanducci

Gli svedesi Cruzh sono tornati con un nuovo cantante, Alex Waghorn, e un nuovo album, "Tropical Thunder", che uscirà il 6 agosto 2021 tramite Frontiers Music Srl. Intanto potete gustarvi il nuovo video/single "We Go Together". 

click here to see video single 

band info

pre-order save album

Mag 30

ANTIHELD “Disturbia"

 

 

 

Luca Opifanti - vocals & guitar, André Zweifel – guitar, Matze Brendle – bass, Sven Fischer – drums, Henry Kasper - accordion & piano

Tracklisting: Sommer unseres lebens, Motten um licht, My only friend, Irgendwo stirbt grad ein kind, Himmelblau, Standing in line, Chaos, Alles gute für den winter, Oh bitte, mach mich ein letztes mal kaputt, Alles nichts, Wiegenlied, Von schmerz & apotheken

Indubbiamente interessante questo nuovo full lenght album della band di Stoccarda Antiheld che, passata da poco sotto etichetta Arising Empire, ha evoluto il suo sound su stilemi più rock oriented. Il loro mix musicale va a pescare dall'indie rock al pop, da un pizzico di grunge a qualche spruzzata di punk e alternative/modern rock con rimandi a band quali Thrice e Highly Suspect, il tutto -piacevolmente- cantato in lingua madre (tedesco) che conferisce la giusta verve e carattere ad un lavoro già di per se originale e avvolgente in diversi frangenti. E' sicuramente piacevole la “melanconia” che traspare in certe song, un'attitudine sonora che evoca atmosfere introspettive e stuzzica l'immaginazione dell'ascoltatore. Quanto appena scritto calza a pennello per spiegare le eufonie intimiste della bella 'Irgendwo stirbt grad ein kind', ma anche in altri brani i nostri tedesconi riescono a dare quella verve di magnetismo dalle tinte pop rock ma sempre e comunque arrangiato con maestria e carico di pathos. E' questo il caso dell'interessante 'Standing in line' che inizia con un cantato lento e “parlato”, quasi “recitato”, per poi prendere vigore ma sempre rimanendo su partiture melodiche e melanconiche, quasi fosse una specie di riflessione in musica impreziosita da delle chorus line in Linkin Park style. Particolare e tecnica è la breve intro 'Chaos', poco più di un minuto, dove di contorno ad un parlato filtrato si dipanano passaggi jazz e fusion per poi far partire la song 'Alles gute für den winter', buon esempio di new modern rock. Se invece volete un poco di pulsante adrenalina servitevi immediatamente dell'opener 'Sommer unseres lebens', commerciale al punto giusto senza essere banale e dedita ad un pop-rock intrigante e bel elaborato. Una band assolutamente diversa dal marasma di acts musicali che stanno uscendo in questo periodo e che merita assolutamente di essere presa in cosiderazione. Bravi!

Roby Comanducci

band info