Items filtered by date: Marzo 2021

Parlare di Sixx è per il sottoscritto qualcosa di speciale e particolare. Sono letteralmente cresciuto a "pane e Motley" e loro mi hanno accompagnato per tutta la vita, nei momenti belli, brutti, difficoltosi....

Soprattutto Mr.Sixx l'ho sempre ritenuto un personaggio sì estroso e 'fuori di testa', ma il suo essere "star" è sempre stato direttamente proporzionale ad una intelligenza fuori dal comune, ad una forte umanità e senso di amicizia (che si può vedere palesemente nei confronti del caro e vecchio Mick Mars per il quale Nikki si è sempre esposto in prima persona). Un artista a "tutto tondo" che ha vissuto ( e sta vivendo ancora ovviamente) l'esistenza dell'essere rocker al 1000000%, ha partorito una delle band seminali del rock'n'roll mondiale e si è sempre dilettato in tanti altri campi quali scrittura, fotografia ecc....

Dopo aver letto il libro "The Dirt" che reputo veramente bello ed avere visto (credo 50 volte.....e ogni mese lo riguardo ancora) il "The Dirt" movie, aspettavo con trepidazione l'edizione in italiano del suo libro "The heroin diaries". Dico questo perchè iniziai a leggerlo in english version ma, aihmè, la mia svogliatezza e, ammettiamolo, non perfettissima padronanza della lingua inglese, mi fece stoppare la lettura in attesa di una futura traduzione italiana. Ebbene questo è avvenuto e vi consiglio di acquistare questo estratto di vita riportato su carta del grande bassista dei Crue. Sarà mia premura, appena finita la lettura, farvi una personale recensione e scrivervi il mio parere definitivo.

Traduzione: Manuel Guerrieri
Editore: Il Castello
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 17 marzo 2021
Pagine: 508 
 
 
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E dopo Amsterdam ecco un altro "spiraglio di luce", o meglio, di buona volontà di persone che vogliono testare la reazione del Coronavirus per valutare prossime riaperture del mondo musicale. Stiamo parlando della Spagna ed in particolar modo di Barcellona presso il “Palau de Sant Jodri” dove una rock band, i “Love of Lesbian”, si sono esibiti di fronte a ben 5000 ragazzi. Il tutto è stato monitorato da un team medico che ha sottoposto a tamponi tutti i presenti (compresi gli artisti). Sono stati riscontrati solo 5 casi di positività al tampone che ovviamente non hanno potuto partecipare all'evento. Per tutto il resto delle persone massima libertà di movimento con il solo obbligo di indossare la mascherina e la qualità di un potentissimo sistema di areazione/ventilazione continua. Tutti i presenti verranno costantemente seguiti dal team medico e fra due settimane (15 giorni) ci saranno i risultati del test. Questo è un passo fondamentale e grazie a Barcellona adesso e Amsterdam qualche settimana fa, se questa possibilità di tracciamento ingressi funzionasse potrebbe essere un notevole passo avanti per la musica e gli eventi live nel mondo. Noi incrociamo le dita.......!!!!!!  

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Ascolatevi il video single "Scars". A breve la recensione dell'omonimo album del mitico duo nella nostra apposita sezione 'reviews' 

 

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Lunedì, 29 Marzo 2021 07:24

AEROSMITH CONFERMATI AGLI IDAYS 2022

Dopo esser stato annullato lo scorso 11 giugno 2021 il concerto degli I-DAYS uno dei più grandi festival europei della musica  è stato riprogrammato per il 10 giugno di quest'anno, la data è appena stata comunicata da live nation. Gli Aerosmith sono gli headliner, band  capitanata dal grandioso Steven Tyler aggiungo che per lui sembra non passare mai il tempo. Grande Animale da palco, la loro ultima apparizione nel territorio italiano risale a giugno 2017 dove la sottoscritta era onorata di essere presente e ancora oggi non dimentico il pezzo DREAM ON cantata con Steven al pianoforte e giudicata come esibizione unica ed emozionante.

Il festival si terrà all'ippodromo di Milano Trenno, location perfettamente inserita nel tessuto urbano ma circondata dal verde che consentirà a milioni di fans di vivere l'evento in una tra le location più belle della città. La radio ufficiale non poteva essere altro che Virgin Radio e i biglietti restano validi quelli del 2020 mentre, per chi ancora non li ha acquistati lì trova già disponibili sulle piattaforme ufficiali come ticketone e vivaticket.

Io ci sarò...e voi? STAY ROCK

 

 

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Line up: Adam Rigg - lead vocals and bass player, Sam Spranger – harmonica, Nick Peck – guitars, Andrea Tremolada - drums.

Tracklist: Hold On (I'm Coming), Table By The Wall, Burn it Down, Fatman, Be Careful What You Wish For, Hurricane. Stop, The Hustler, Wandering Man, Jump, Forget, Luna Rooms

Segnalati dalla stampa come “...The UK’s most exciting modern blues artists ...” questo quartetto inglese è riuscito a partorire un album eclettico, nuovo, dedito ad un modern blues rock che fonde al suo interno tematiche southern rock, un pizzico di indie rock e anche qualcosa del british rock di ultima generazione. I nostri sono in giro dal 2017 e hanno vinto diversi premi e concorsi tra cui citerei il “Winner of the Best New Blues Band 2019 – Digital Blues Awards” e hanno supportato la loro musica con un'intensa attività live per farsi conoscere in tutto il mondo. Alla fine nel Febbraio 2021 ecco il primo parto discografico di un intero full lenght album, “Table By The Wall” uscito dall'Abbey Road studio di Londra. Dodici song di cui una cover, l'opener 'Hold On....' (by Sam & Dave) che ci fanno passare un'oretta in compagnia di un groove decisamente ammaliante e intrigante; non una caduta di tono, non un passo falso, un album da consumare tutto di un fiato, magari con una bella birra fresca oppure a palla nello stereo della vostra macchina. Come dicevo TBDBB partono alla grande col rifacimento di un classico brano soul 'Hold On (I'm Coming)' iniettandogli energia e grinta per poi seguire con la title track, un blues elettrico con un riff di chitarra che si stampa nel cervello e non va più via mentre echi settantiani li ritroviamo nella bella 'Burn it Down' energica e pulsante al punto giusto. 'Fatman' inizia con una gustosa slide guitar e si sviluppa in un hard blues dove menzione di merito va data al lavoro del bass player che poi è anche il singer, Adam Rigg. 'Be Careful What You Wish For' è un gran bel pezzo rock con tinte southern impreziosito sempre dall'armonica di Sam Spranger, vero punto focale dell'intero disco con ripetuti interventi anche in 'duetto' con l'ottimo guitar work di Nick peck. Si va avanti con 'Hurricane' altra gustosa blues song ma è con la stupenda ed originale 'Stop' che i nostri raggiungono il top dell'intero lavoro. Una canzone che prende a piene mani dal british rock, lo fonde col blues con un arrangiamento se vogliamo anche 'radiofonico' per un risultato di modern rock di alta classe e qualità. Commerciale ed energico in egual misura, riesce a conficcarsi nella testa e il ritornello lo canterete per tutto il resto della gioranata. Atmosfere più 'torride' e sudate da blues rock settantiano tornano in 'The Hustler' impreziosito da un lavoro di armonica sontuoso e un guitar solo che parte rimembrando i mitici Zeppelin per poi svilupparsi in un crescendo di eufonie. Proseguiamo con un rock blues di egregia fattura su 'Wandering Man' per poi trovarci la sorpresa di 'Jump'; la song parte con un giro di chitarra identico a “La Grange” dei Texani ZZ Top per poi cambiare e “spararci” oltre tre minuti di boogie hard blues che vi faranno saltare sulla sedia. Più lenta e tendente a uno slow blues è 'Forget' anche se nel suo incedere si fa più grintosa coadiuvata da una sezione ritmica dirompente e un lungo solo in duetto tra armonica e chitarra nella parte centrale del pezzo. Da segnalare anche l'ottima interpretazione vocale di Adam. Chiude questo album 'Luna Rooms' dall'inizio lento e ammaliante che fa sognare ad occhi aperti ma che però ad un certo momento, quasi al secondo minuto, si galvanizza in un rock'n'roll veloce e pompato, gioia e gaudio per ogni rockers che si rispetti. Questo “Table By The Wall” è sicuramente uno dei migliori album ascoltati in questo inizio d'anno. Dovete assolutamente procurarvelo!

Roby Comanducci

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Domenica, 28 Marzo 2021 21:04

SUNSTORM - AFTERLIFE

 

 

Line-up: Ronnie Romero - Vocals,  Simone Mularoni - Guitars, Alessandro Del Vecchio - Keyboards, backing vocals, Nik Mazzucconi - Bass Michele, Sanna – Drums

Tracklist: Afterlife, One Step Closer, Swan Song, Born Again, Stronger, I Found A Way, Lost Forever, Far From Over, Here For You Tonight, Darkest Night, A Story That You Can Tell,  

I Sunstorm sono un progetto nato con un’idea clamorosamente naufragata; si proponevano infatti di riportare all’hard rock più melodico la voce di Joe Lynn Turner. Il progetto è naufragato perché lo stesso istrionico singer ha deciso di rifiutarlo. Detta così, una delle mille idee che nel mondo del music business spariscono senza lasciar traccia, e in effetti dato un simile inconveniente ci si aspetterebbe che niente di più sarebbe seguito sul tema. Eppure così non è stato. La band ha infatti trovato un nuovo frontman nelle vesti dell’ex Lord of Black/Rainbox Ronnie Romero, e il progetto ha avuto uno sbocco discografico: il risultato è stato decisamente positivo. Poi, essendo io un gran rompipalle, devo dire che non mi piace questo modo telecomandato di gestire le band, fa trasparire un senso di asetticità. D’altra parte, la storia della musica è fatta anche di riunioni dirigenziali che decidano le sorti delle formazioni, non dobbiamo far finta che non accada, anzi… tuttavia ritengo che senza un certo livello di amalgama musicale un prodotto comunque non riesca in nessun caso, laddove poi, nel caso in esame, la classe dei musicisti coinvolti ha ovviato alla necessità di lavorare immediatamente su un disco senza un tempo di rodaggio in precedenza. Del resto qui troviamo sicuramente eccellenti interpreti, infatti diversi sono assolutamente non nuovi a queste righe, rodati già da precedenti collaborazioni, incluse quelle con il produttore/compositore Alessandro Del Vecchio, ed è perciò non sorprendente che si sia giunti ad un lavoro di tale spessore dal punto di vista musicale. Come detto in partenza il genere proposto è un classico AOR/melodic Hard Rock, ricco di tempi veloci così come di riff aggressivi delle sei corde, ove ci si basa molto sulla grinta vocale del frontman. Forse il maggior pregio è il riuscire a mantenere sotto controllo gli influssi troppo scontati sul genere (JLT, Whitesnake) proposto e il riuscire, senza ovviamente snaturare la proposta, a essere propositivi. Il disco traccia dopo traccia non stanca, appare anzi vigoroso e fresco, e in questo vedo un buon contributo della verve esecutiva dei componenti, a partire da Romero stesso, tutti comunque in grado di dare un’interpretazione sentita della parte. In questo mi sembra doveroso, e non è la prima volta, sottolineare il lavoro alle chitarre di Simone Mularoni: preciso, aggressivo ove serve, da tono e carattere a più di una song. In fase di produzione torniamo a parlare di Alessandro Del Vecchio e il risultato direi che è buono, nell’andare, qui sì, a ripercorrere certi fasti 80s. Insomma, si parte da certi ingredienti precostituiti e certamente va a mancare l’apporto fondamentale per cui erano stati selezionati; il risultato rispecchia comunque una serie di professionalità elevate e si risolve in un lavoro maturo e originale, ottimamente interpretato e che certamente soddisferà gli appassionati e non solo. Come ogni volta, il nostro augurio di poter vedere live quanto prima quest’ottima formazione.

Nikki

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Domenica, 28 Marzo 2021 20:35

SMITH/KOTZEN: Smith/Kotzen new album!!!!!

Signori, Adrian Smith (c'è bisogno che dica chi è???) e il guitar hero Kotzen hanno unito le loro forze per partorire questo disco che trasuda un rock potente, energico, a tratti blues e a tratti heavy rock-guitar oriented targato anni '70, '80 e '90. Hanno saputo miscelare il meglio di tutto. Ascolatevi il video single "Scars". A breve recensione disco nella nostra apposita sezione 'reviews' 

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Domenica, 28 Marzo 2021 01:43

SAMANTHA FISH

Dopo la pubblicazione dell'ottimo e ultimo full lenght album "Kill or Be Kind" nel 2019 (da notare che la signorina ha sfornato sei album in otto anni!!!!), la bionda guitarist & vocalist blues woman Samantha Fish ha annunciato lo spostamento del tour nel Regno Unito. Partirà quindi da Gennaio 2022 (e se passasse poi a trovarci in Italia sarebbe cosa molto gradita...nda). Intanto ascoltate questo hit "Bulletproof" tratto da "Kill...."

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Venerdì, 26 Marzo 2021 13:48

MANESKIN “Teatro D'ira Vol.I”

 

 

Line up: Damiano Davide - vocals, Victoria de Angelis - bass, Ethan Torchio – drums, Thomas Raggi – guitars.


Tracklist: Zitti e Buoni, Coraline, Lividi sui Gomiti, I Wanna Be Your Slave, In Nome del Padre,  For Your Love, La Paura Del Buio, Vent'anni.

Se n'è parlato fin troppo, ma è sempre così dopo il festival di Sanremo; si crea un caso ad hoc, si grida allo scandalo, ci si scaglia contro o a favore del tipo, cantante, presentatore, ospite, gossip. E questo tutti gli anni, tutti i sacrosanti anni il festival deve fare “scandalo” perché, altrimenti, di musica ne propone assai poca e di qualità allarmante. Bene. Quest'anno il caro festival ha cannato completamente: hanno fatto vincere le persone sbagliate, sbagliate non perché non brave ma perché non direttamente proporzionali al popoletto bigotto, benpensante e ipocrita, l'italiota medio. Ovviamente i 18 milioni di download del brano vincitore “Zitti e Buoni” è segno che, nonostante tutto, ci hanno azzeccato. Ma chi ci ha azzeccato? (beh, la casa discografia ovviamente). I qui presenti ragazzi sono stati capaci di tirarsi addosso le ire di mezza Italia perbenista scandalizzata dal fatto che un gruppo con un distorsore alla chitarra abbia preso a schiaffi tutti gli altri “musicisti” della kermesse e, dall'altra parte, la “stampa rock specializzata”, quella che vuole essere defender fino al voltastomaco, che li ha scherniti buttando merda su questa band solo perché...perché??? Perché non sono veri metallari? Puntualizziamo: i Maneskin NON sono assolutamente metal, NON sono nemmeno hard rock, sono un gruppo moderno, attuale, frizzante ed originale che suona rock semplice ma diretto e ben studiato e composto. Subito tutti a gridare al linciaggio addirittura facendo paragoni col nostro glorioso passato e i mostri sacri che ci hanno fatto crescere: no, non avete capito un cazzo, questi ragazzi non sono – e magari non lo saranno mai – dei capisaldi del nuovo rock ma, perlomeno, pur essendo un bel “prodottino” sicuramente  studiato e “preconfezionato” (ma quante band nella storia del rock duro hanno creato il loro successo a “tavolino”? Vogliamo fare un elenco?...nda), hanno dalla loro una sorta di energia e rabbia propria dei vent'anni ma anche qualità e originalità. Hanno comunque già pubblicato un Ep, “Chosen” nel  2017, e un album, “Il Ballo della vita” nel 2018, senza contare il successo a X Factor che li ha fatti conoscere al grande pubblico. Io stesso non li conoscevo bene, e non avendo seguito Sanremo, dopo la loro vittoria, mi sono informato e ho ascoltato la loro canzone. Risultato? Sono rimasto piacevolmente colpito. Hanno una grinta sfacciata e la caparbia di buttarla su musica come nella dirompente “In Nome del Padre” che accomuna ad un riff sicuramente hard rock e una sezione ritmica pulsante un cantato pregno di disprezzo verso la società. Interessanti anche i due brani  in inglese, l'alternative rock di 'I Wanna be Your Slave” e il più intrigante e retrò rock di “For Your Love”. Della oramai “famosa” opener “Zitti e Buoni” saprete già tutto immagino: ne hanno dette di tutti i colori senonché trattasi di un'ottima rock song dedita ad un modern rock con un testo di rivolta che sputa addosso alla gente dicendo “....suono fuori di testa/ ma diversi da loro....”. Ed è così che i giovani dovrebbero ragionare, avere il coraggio di urlare la propria ribellione. Ok, non siamo più negli anni settanta (immagino diranno in molti…), certo, siamo nel 2021 e quello che poteva essere attuabile, purtroppo, non lo è ai tempi odierni. Siamo in una società che sta involvendo ed anche la musica non ha il coraggio di uscire rimanendo soffocata in certi canoni oppure nei soliti e stantii cliché. Ascoltatevi la stupenda “Coraline”; una vera song da cantautorato di prim'ordine. Miscela un taglio melanconico iniziando come una nenia e sviluppandosi in un rock avvolgente ricco di pathos e pregno di forti emozioni. Altra traccia sulla falsariga de 'In Nome Del Padre' è “Lividi sui Gomiti” dove il testo colpisce per contenuti e storia e si erge sempre su un rock di ottima levatura. Diciamo che la sezione ritmica è degna di nota perché in tutte le song non si limita al 'semplice compitino' di accompagnamento ma ci regala passaggi e spunti che impreziosiscono il suono nel suo insieme e permettono al guitar player Thomas Raggi di cesellare riff taglienti e brevi solos di indubbio interesse. Concludono questo full lenght album la penultima “La Paura Del Buio”, ottima rock song, e la conslusiva semi ballad “Vent'anni” sicuramente toccante (parlando sempre del testo) e carica di una forte emotività. Siamo arrivati alla fine della recensione. Bene. Cosa è cambiato quindi? Nulla direi; non sono di certo nati i nuovi Led Zep, I nuovi Nirvana, i nuovi Offspring. Non abbiamo una new vawe of italian metal, rock o alternative. Di gruppi validissimi in Italia che fanno hard&heavy ce ne sono (ascoltatevi l’ultimo dei Labyrinth e mi direte!!). Non siamo al cospetto di un album che creerà chissa quale nuovo trend. Ma noi non vogliamo i nuovi Led Zep, o meglio ancora (visto che di rock italiano si parla) i nuovi Litfiba, i nuovi Negrita e via dicendo, quelli sono e rimangono nell'olimpo e non bisogna nemmeno paragonarli o scomodarli. Noi vogliamo che la musica vada avanti, che non si fossilizzi in un periodo dove la trap e l'hip hop la fanno da padrone, dove i ragazzini non comprano più dischi e non ascoltano più musica nel vero senso della parola. Si sono persi tanti valori ma poi succede che quattro giovanissimi escono fuori con un brano assolutamente anticonformista, vincono il “Festival della falsità” ed entrano nelle case degli italiani. Si....gli stessi italiani che sputano addosso e criticano tutto quello che è leggermente diverso. Son curioso adesso di valutare i Maneskin con il prossimo album (che sarà la vera prova del nove) ma per ora promuoviamoli a pieni voti. Bravi.

Roby Comanducci 

 

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Giovedì, 25 Marzo 2021 00:31

THE END MACHINE

Tornano col secondo album, "Phase2", i The End Machine, capitanati dal guitar hero George Lynch, la band praticamente ha la medesima formazione dei Dokken con la sola differenza che alla voce c'è Robert Mason al posto del buon Don Dokken. Line up completa: George Lynch - guitar, Jeff Pilson - bass, keyboards and background vocals, Steve Brown - drums and background vocals, Robert Mason - lead and background vocals. Il disco è dedito sempre ad un class metal elegante e grintoso al tempo stesso e uscirà by Frontiers Music Srl il prossimo 9 aprile. Gustatevi il nuovo video single 'Crack The Sky'.

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