Items filtered by date: Maggio 2024
Venerdì, 31 Maggio 2024 14:27

MARTY FRIEDMAN “Drama”

MARTY FRIEDMAN
“Drama”
(Frontiers Music srl)
genere: guitar
release: 17 – 05 – 2024
voto: 4.5


Line up: Marty Friedman – guitar, Wakazaemon – bass, Gregg Bissonette – drums, Mika Maruki – piano, keyboard & synth, Hiyori Okuda – cello, Miho Chigyo - violin
Guest: Vocals on “Dead of Winter”: Chris Brooks (Like A Storm). Vocals on “2 Rebeldes”: Steven Baquero Vargas. Bass on “Mirage”: Or Lubianiker. Rhythm Guitar on “Thrill City”: Naoki Morioka
Keys and Synth on “Sanctuary”: Takuro Iga. Drums on “Thrill City”: Chargeeeeee
Additional recording: Yukiko Takada, Jordan Rudess, Naoki Morioka, Maki Furugaki, Chris Brooks, Matt Brooks, Kent Brooks, Brian Becvar

Tracklist: Illumination, Song for an Eternal Child, Triumph (Official Version) **, Thrill City, Deep End, Dead of Winter, Mirage, A Prayer, Acapella, Tearful Confession, Icicles, 2 Rebeldes (Dead of Winter) (Spanish Version)

Per il sottoscritto parlare e scrivere di Marty Friedman è in primis un onore; da sempre lo considero come uno dei maestri della sei corde, un autentico mago della melodia ma anche dell'innovazione e della tecnica sopraffina. Il suo guitar sound si è sempre distinto dalla massa apportando il giusto mix tra musica neoclassica, blues, progressive per poi passare a frangenti di musica giapponese, new age e per la delizia dei più “metallari” a stilemi speed and thrash inerenti il glorioso periodo Megadeth. Il nostro è un autentico prodigio, iniziò come autodidatta alla tenera età di 14 anni e pian piano fece suo lo strumento arrivando ad essere considerato uno dei chitarristi più importanti attualmente in circolazione. Il suo amore per il Giappone, poi, lo ha portato a trasferirsi in quella terra dove, già da tempo, era considerato sia da critica che da fans come un vero guitar master. Il primo disco targato 1983 risale al periodo con la band Hawaii ma il vero successo arrivò con il duo dei Cacophony, insieme al leggendario Jason Becker, che diede alla luce due album seminali – usciti in piena epopea Mike Varney e quindi dei velocisti della sei corde – dove si miscelava lo speed metal con tematiche al tempo avanguardiste e, di base, anche molto armoniche. Poi, il grande successo “commerciale” arrivato con l'ingresso alla corte di Dave Mustaine, ingresso che contribuì non poco a rivitalizzare il sound dei Megadeth ma, per i puristi e amanti della chitarra, è doveroso segnalare l'intensa attività solista che partì nel 1988 con “Drangon's Kiss” e consta di ben 15 album compreso questo ultimo gioiellino “Drama”. Questo nuovo solista di Marty va a “scomodare” nientepopodimeno che “Scenes” e “Introduction” leggendari solo album rispettivamente del '92 e '95 dove il nostro accomunava un esperimento fantastico al limite del trascendentale tra rock, progressive, neoclassica, jap music culture e new age!!!! Difatti in questo disco viene riproposto - rivisitato leggermente- un brano must di “Scenes” , “Triumph” con un risultato da cardiopalma. Come potrete leggere nella line up, il nostro oltre a utilizzare una moltitudine di chitarre (tra cui modelli vintage) e altri strumenti, si è avvalso dell'aiuto di eccellenti guest soprattutto nei momenti più sinfonico-melodico-classici. Il disco è un summa di emozioni; si parte con un sapore neoclassico che ammalia l'ascoltatore su “Illumination” in uno start lento che si sviluppa in un moderato ma emozionante crescendo verso metà della song. La successiva “Song for an Eternal Child” è un altro momento che alterna frangenti lirico sinfonici (con violini ecc) a un guitar sound vellutato ma intrigante. La terza è la già menzionata rivisitazione della superba “Triumph” che proprio non ha bisogno di presentazioni, da sola varrebbe l'acquisto del disco. Si arriva a “Thrill City” dove Friedman ritira fuori la verde heavy rock e ci propone un brano robusto sorretto da un aritmica grintosa che si avviluppa per tutta la durata dando spazio al suo funambolismo solista di farci godere a piene mani, un brano che avrebbe fatto bella figura nel suo solista “Music for Speeding” del 2003. Si calmano gli animi e suadenti note di piano aprono l'eufonica “Deep End” cullandoci per circa un minuto prima dell'innesto del guitar work del nostro che cesella comunque atmosfere classiche sorrette da una sezione ritmica da dieci e lode. Brano eccelso! Si torna verso uno stile hard rock con la versione in inglese di “Dead of Winter” cantata egregiamente da Chris Brooks (è presente anche un'altra versione in spagnolo di questa song che chiude l'album che, però, a mio avviso perde un po' di mordente). La coppia seguente di song “ Mirage” ma soprattutto “A Prayer” riprende i due capolavori menzionati in apertura, “Scenes” e “Introduction” con questo connubio di  progressive, classica, rock (e new age sound su "A Prayer")! Arriva il momento del guitar solo.....e viene riassunto nel brano “A capella”, autentico concentrato di chitarra classica/acustica da far accapponare la pelle; 90 secondi circa che ci fanno capire come la musica possa far rinascere, rivivere emozioni e creare mondi eterei e sensazioni di pace e gioia. Arriviamo dunque a "Tearful Confession", elegante heavy rock song incentrata su una base neoclassica che ci porta alla  penultima song (prima della versione spagnola di “Dead of Winter”) “Icicles” un heavy rock dove Marty su base sempre neoclassica da sfoggio di maestria e sviluppa partiture hard rock che vengono impreziosite da una parte solista da antologia, brano che rimembra il periodo di un altro suo solista “True Obsessions” del 1996. Cosa dire alla fine amici carissimi? Questo album ha sfiorato “quasi “ la lode ovvero il massimo dei voti che diamo su questa rubrica; un disco che rientra subito nella top ten di questo 2024 e che sarà autentica manna per le migliaia di fans del buon Marty e potrebbe essere utilizzato come “testo didattico” per chiunque voglia accingersi a migliorare la propria tecnica chitarristica. Piccolo gioiello

Roby Comanducci

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Il trio hard rock finlandese Luponero ha pubblicato il 24 maggio 2024, il suo primo singolo e video musicale "Dad Bod Rok God", un accattivante inno Hard Rock che celebra il fascino senza tempo dei papà rock. Infusa di umorismo ed energia contagiosa, questa canzone sarà un must in ogni playlist estiva! 

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THE TREATMENT
“Wake Up The Neighbourhood”
(Frontiers Music s.r.l.)
release: 10 – 05 – 2024
genere: hard rock
voto: 4

Line up: Tom Rampton – vocals, Dhani Mansworth – drums, Tagore Grey – guitar, Tao Grey – guitar, Andy Milburn - bass

Tracklist: Let’s Wake Up This Town, Back To The 1970's, When Thunder And Lightning Strikes, This Fire Still Burns, Man On The Highwire, I Can't Wait No Longer, Don't Make No Difference, Fire Me Up, Free Yourself, Kick You Around, I've Got My Mind Made Up

Eccoci dunque a recensire la nuova “fatica” discografica, la sesta in ordine cronologico, di questo quintetto di Cambridge (Regno Unito) già in auge da diverso tempo, per precisione dal 2008 e con ottimi album all'attivo e, soprattutto, una intensa attività live che li ha portati in giro per il mondo e li ha fatti conoscere come supporter ai fans di Motley, Kiss, Alice Copper tanto per menzionare i nomi più altisonanti. Il loro sound è aggressivo ma al contempo molto semplice; un mix tra gli eterni AC/DC, i seminali Thin Lizzy, o i contemporanei Airbourne, il tutto con un pizzico di creatività e originalità tutta loro. Questo “Wake Up The Neighbourhood” si presenta scoppiettante nel suo incedere tra un hard rock cadenzato, un heavy rock più pompato e di base, sempre e comunque sano ed incontaminato – a volte anche ruvido- rock 'n' roll. Non vi aspettate quindi (per chi non li conosce ancora) funamboliche fughe soliste ma piuttosto un suono d'insieme carico di groove, chitarroni con riff incisivi e ficcanti e una voce tagliente e ben calibrata del singer Rampton. L'album parte, a mio avviso, con la traccia più “scontata”, “ Let’s Wake Up This Town”, che fa il verso ad Anguys Young e soci ma non spicca per originalità. Dalla seconda “Back To The 1970's”, invece, il tiro cambia e i nostri iniziano a rockare con maggiore originalità. Interessante la cadenzata e anthemica “When Thunder And Lightning Strikes” come anche la più veloce “This Fire Still Burns”. Un vero concentrato di hard rock lo troviamo nella rocciosa “Man On The Highwire” ma non temete, nell'insieme, questo album vi farà battere il piedino e, perchè no, sarà una bella compagnia suonato a palla nello stereo della vostra auto.

Roby Comanducci

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I MR. BIG svelano "Good Luck Trying", il primo singolo estratto da "Ten", il loro decimo album in studio in uscita venerdì 12 luglio by Frontiers Music srl. La traccia è un blues rocker forte e crudo anni '70 che trae influenza dai primi lavori degli stessi Mr. Big. In omaggio al loro defunto batterista Pat Torpey, Martin, Gilbert e il bassista Billy Sheehan hanno arruolato il talento eccezionale di Nick D'Virgilio che suonerà su "Ten".

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È da oggi disponibile su tutte le piattaforme di streaming e download digitale “Questa Storia La Scrivo Io”, nuovo singolo di Thomas Libero. Del brano, che anticipa l’album “La Mia Guerra” previsto per Ottobre 2024, è stato realizzato anche un video. Thomas Libero è un cantante, polistrumentista e songwriter nato a Padova. Con due EP, due raccolte di cover e brani live, oltre alla pubblicazione di svariati singoli, l’artista è riuscito a mantenere una certa costanza nelle release soliste nonostante le varie collaborazioni con altre band o l’attività come turnista, trovando anche il tempo di realizzare il suo primo full length in italiano intitolato “La Mia Guerra”. Con un amore spasmodico per il rock, ma con la costante voglia di sperimentare e uscire dai propri limiti, Thomas Libero ha sempre offerto un mix di brani veloci, mid-tempo e ballad cercando di dare vari colori e melodie orecchiabili alla propria musica.

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Xeneris, potente e originale band italiana dedita al power metal sinfonico, rilascia il video ufficiale del loro nuovo singolo "Barbarossa", tratto dal loro attesissimo album di debutto, "Eternal Rising", in uscita il 14 giugno 2024 (by Frontiers Music srl)

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Mercoledì, 15 Maggio 2024 16:14

DEMON “Invincible”

DEMON
“Invincible”
(Frontiers Music Srl)
release: 17 – 05 - 2024
genere: NWOBHM
voto: 3,5

Line up: vocals - Dave Hill, guitar, Dave Cotterill, guitar, Paul Hume, bass - Paul Fasker Johnson, drums - Neil Ogden, keyboards - Karl Waye

Tracklist: Intro, In my blood, Face the master, Ghost from the past, Beyond the darkside, Hole in the sky, Break the spell, Rise up, Invincible, Cradle to the grave, Breaking the silence, Forever seventeen


“Invincible” esce in occasione del 45esimo anniversario della band ed è un album che si ascolta con curiosità e attenzione sempre rinnovata grazie a una cura per la ricerca dei suoni, come dimostra il primo brano “Intro”. Un minuto e mezzo che crea un ambiente sospeso per farci sintonizzare con le tracce che stiamo per ascoltare. Le tastiere sono a mio avviso molto interessanti, anche armonicamente. Insomma, un ottimo modo per prepararsi ai brani successivi. Nati nel 1979, ma diventati famosi negli anni ‘80 per le loro performance a tema occulto, il loro sound era già tradizionale, più vicino all’hard rock. Sono anni in cui anche i testi cambiano, assumendo un carattere più politicamente impegnato. Dopo il loro primo album, vengono scritturati dall’etichetta Carrere, la stessa dei Saxon, attenta alla New Wave of British Heavy Metal. Negli anni dell’esplosione del successo, la band stabilizza le sue influenze che potremmo definire simili a quelle dei Judas Priest e dei Rainbow. Negli anni ‘90 iniziano i guai e, dopo varie vicissitudini e la morte di Mal Spooner nel 1984, membro fondatore insieme a Dave Hill, quest’ultimo si ferma e realizza un album da solista nel 1994, dopo lo scioglimento della band nel 1992. Nel 1999 però si riforma il gruppo, ed eccoci qui, passando per diverse formazioni, a questa nuova pubblicazione. Sicuramente in “Invincible” ci sono pezzoni come “In my blood”, “Face the master”, “Hole in the sky”, che spicca per l’intro dalle tastiere con influenze arabeggianti, e “Beyond the dark side” tranquillamente considerabili delle hit. Attirano l’attenzione brani come “Ghost form the past”, che ha un riff accattivante e interventi di chitarra ed armonizzazioni hard rock e metal che tengono alta l’attenzione, oltre che progressioni accompagnate saggiamente con la batteria. Anche le seconde voci non sono male e si equilibrano molto bene con il voicing di chitarra, come se fossero entrambi strumenti musicali. Da scoprire è anche “Break the spell” che descriverei come una di quelle canzoni da cantare a squarciagola ai concerti, ma allo stesso tempo in grado di far saltare il pubblico. È un mix perfettamente equilibrato tra melodia e ritmo coinvolgente, sempre al limite con la ballata, ma non definibile come tale. E per finire abbiamo un brano nostalgico “Forever seventeen”, caratterizzato da arpeggi iniziali e atmosfera scarna, poi entrano tutti gli strumenti e finalmente raggiungiamo la ballata, ma sempre con influenze hard rock. È un brano emotivo, da ascoltare attentamente anche per il testo, ma sicuramente una degna conclusione a questo album, assolutamente da ascoltare in ordine e ad alto volume.

Vittoria Montesano

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Mercoledì, 15 Maggio 2024 16:00

SPEED LIMIT “New Horizon”

SPEED LIMIT
“New Horizon”
(NRT-Records)
release: 03 – 05 - 2024
genere: heavy metal, melodic metal o NWOBHM
voto: 3

Line-up: bass and chorus - Chris Pawlak, drums and vocals - Hannes Vordermeyer, guitar and chorus - Chris Angerer, guitar and chorus - Joe Eder

Tracklist: Eye on you, New Horizon (Album edit), New Horizon (Radio edit), Dead eyes (Live at Seeham), Lady (Live at Seeham), New Horizon (Live at Rockhouse Salzburg)

La premessa dell’album riguarda un tema che oggi ci tocca inevitabilmente: siamo abitudinari ed è dunque difficile saltare nel vuoto, uscire dagli schemi, avventurarsi dove ci sono cose che non si conoscono e che magari fanno paura. Quindi ci rifugiamo in un passato che ci sembra più sicuro, mentre è essenziale ampliare i propri orizzonti e lottare per migliorarsi e scoprire ogni giorno. “New Horizon” nasce da questa consapevolezza e speranza ed esce come terzo singolo dell’album “Cut a long story short”, uscito l’anno scorso e che li accoglie di nuovo sui palchi. “New Horizon” diventa qui una raccolta di tre brani sotto forma di EP. La band austriaca, nata nella città di Mozart nel 1984 grazie ai suoi due chitarristi, coglie lo spirito del proprio album in pieno e si reinventa, andando a cercare nel passato la propria identità, per poi reinventarsi. “Eye on you” inizia con un riff molto acido e assolutamente heavy metal, il cantato è assolutamente perfetto per la base, la progressione che porta al ritornello, più melodico, introdotto dalla rullata di batteria, è coinvolgente. Anche gli effetti più dark applicati al bridge, con i cori consente la creazione di un ambiente di inquietudine molto interessante che ci conduce alla traccia successiva. Anche “Dead eyes” promette bene, iniziando in modo molto coinvolgente e con un palm-muting davvero messo al posto giusto. È una canzone con momenti di pausa sempre retti da interventi di chitarra e sospensioni di batteria. Gli assoli rendono questa traccia la mia preferita, le chitarre infatti si scambiano botta e risposta di continuo, fino a convergere in armonizzazioni metal classiche che riportano al cantato. Anche a livello armonico è una traccia interessante da ascoltare. “Lady”, invece, è un brano classicamente situato tra rock e heavy metal, con immancabili influenze melodic metal e un trainante, bellissimo giro di basso. È probabilmente la traccia “più pop” dell’album, piacevolissima da ascoltare. Potremmo definirla un nuovo inno alla libertà, sicuramente uno di quei pezzi che si vogliono sentire - e soprattutto cantare! - a un live (e molte delle tracce di questo album sono proprio dei live). In definitiva, tre belle canzoni che si ascoltano con piacere e perché no? Cantarle sotto al palco non sarebbe male.

Vittoria Montesano

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Dopo l'uscita del primo singolo "(Not) Rocket Science" il mese scorso, i giganti del metal britannico Orange Goblin offrono oggi un'altra esplosione di sporco metal britannico con il nuovo singolo "Cemetary Rats". Secondo brano estratto dall'album di prossima uscita e debutto per Peaceville Records "Science, Not Fiction" (19 luglio), "Cemetary Rats" è accompagnato da un video musicale ispirato ai fumetti horror di Matthew Vickerstaff. Parlando del nuovo singolo e del video, il frontman Ben Ward ha dichiarato: "Volete metal? Avete Metal! Cemetary Rats è un inno per tutti i metalhead e i rocker, i ragazzi che la società considera 'strani e strambi'! Fanculo la società! Questa è una canzone per tutti coloro che amano stare nel cimitero, ascoltando metal e amando la vita da emarginati! Questo è doom, thrash e punk tutti insieme, come i potenti Black Sabbath che si scontrano con i classici Frost e Discharge! Noi siamo l'underground dell'heavy metal, noi siamo i CEMETARY RATS!".

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I rockers spagnoli Strangers sono entusiasti di svelare il loro nuovo singolo “With You”, il primo brano del loro prossimo EP “Whispers” in uscita entro la fine dell'anno, tramite Frontiers Music Srl. La band ha condiviso la propria eccitazione affermando: “Alza il volume e lascia che la potenza del nostro primo singolo “With you” accenda la tua anima. Lasciati catturare dalla grande energia del nostro brano accattivante”.
(photo - Motion Agency)

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