Items filtered by date: Luglio 2020
Mercoledì, 08 Luglio 2020 01:53

HAREM SCAREM “Change the world”

 

 

Line up: Harry Hess – vocals & keyboards, Pete Lesperance guitars, Creighton Doane – drums, Mike Vassos - bass, Darren Smith – additional vocals.

Tracklist: Change the world, Aftershock, Searching for meaning, The death of me, Mother of invention, No Man’s land, In the Unknown, Riot in my head, No me without you, Fire & Gasoline, Swallowed by the machine

Un graditissimo ritorno quello che ho il piacere di recensire questo mese, ovvero il 15esimo (già!) album da studio dei prolifici (e dalla pluridecennale carriera…) power/hard rockers canadesi Harem Scarem, al ritorno alle incisioni dopo qualche anno di pausa, a sua volta seguito alla reunion del 2013, che permise alla band di riprendere la scena dopo lo split del 2009. Ci troviamo di fronte certamente non a dei pivellini e la domanda è se il loro genere melodico e radio friendly, così ruffiano ma anche così legato al periodo dei loro esordi (la fine degli anni ’80… e diciamo che non è l’unico genere per cui vale questo ragionamento…) possa reggere alla prova di questi anni. La risposta che mi viene da riportare è assolutamente affermativa. Da un lato diciamo che evidentemente la grinta non manca a questi stagionati rocker, e al tempo stesso siamo anche confortati dal vedere che la vena artistica non sembra scalfita dagli anni che passano. Certamente non siamo di fronte a un album prettamente innovativo, tuttavia la maestria e la professionalità a livello compositivo della band è indubitabile. A livello stilistico una componente essenziale è certamente la produzione che da un’ottima resa sonora per tutte le componenti, a partire dagli effetti e dalle tastiere; i suoni sono inoltre amalgamati in modo da ricreare perfettamente il classico stile 80s dell’Hard del periodo, molto pieno e avvolgente. In secondo luogo uno spazio notevole se lo ritaglia l’ottima ugola di mr. Harry Hess, la cui eccellente espressività si ritaglia un ruolo di primo piano in tutti i pezzi e sfrutta appieno l’atmosfera creata. Si susseguono perciò tutta una serie di interessanti liriche, di un genere inconfondibile, melodico e pieno di pathos, ove di fatto tutta la parte strumentale è accessoria e votata a creare un perfetto contorno per la parte vocale. La ritmica svolge il suo compito di accompagnamento, è suonata con perfetta perizia tecnica, precisione stilistica e senza sbavature; lo stesso viene svolto dalle chitarre che non eccedono dal ruolo di accompagnamento salvo in pochi episodi di digressione (“In the unknown”). Cosa attendersi quindi? Beh direi un ottimo lavoro di power/hard, classicissimo ma molto ben riuscito, con tanta passione che traspare dalle song e non potrà non trasmettersi agli ascoltatori. Un lavoro consigliatissimo se siete in prima persona appassionati dal genere, ma non lo disdegnerei anche se ne ascoltate di altri e volete dedicarvi ad un ascolto nuovo ma decisamente di ottima qualità. E come spunto finale, la band si ripropone per un tour in questo 2020, che ritengo possa essere oggetto di un notevole interesse: staremo a vedere!

Nikki

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Domenica, 05 Luglio 2020 01:46

BLACK SWAN "Shake The World"

 

 

Line-up: Robin McAuley- Lead Vocals and Background Vocals, Reb Beach- Guitars and Background Vocals, Jeff Pilson- Bass, Acoustic Guitar, Keys and Background Vocals, Matt Starr- Drums and Percussion

Tracklist: Shake The World, Big Disaster, Johnny Came Marching, Immortal Souls, Make It There, Dhe's On To Us, The Rock That Rolled away, Long Road to Nowhere, Sacred Place, Unless we Change, Divided_United

Eh va beh.....quando quattro super elementi del rock world mondiale si uniscono cosa ne può scaturire fuori? Una piccola chicca! Ecco quindi il buon e bravo McAuley (che tanto ci ha regalato con i mitici MSG) che si accompagna ad altrettanti lodevoli heroes ottantiani quali Mr. Pilson, (ex Dokken & more...), Mr. Beach, funambolico axe hero già alla corte di Whitesnake e Winger e Mr. Starr (Ace Frehley, Mr.Big). Un quartetto di tutto rispetto che ci delizia con questo debut 'Shake The World” dall'odore spudoratamente eighties!!!!! Il sound prende a piene mani da quel memorabile decennio con l'unica differenza nella produzione sicuramente degna del nostro tempo. Echi di Whitesnake, Dokken, Foreigner, Msg si percepiscono ad ogni traccia ma riusciamo comunque a dare dignità ad un prodotto che non risulta una mera copia carbone del passato. Per rimarene cullati in quel periodo basta ascoltare la melodica 'Make it There' che ringrazia Coverdale et family, ma il disco è sicuramente hard oriented e oltre al bel lento appena menzionato abbiamo prove di sano hard rock americano come l'up tempo veloce dell'opener 'Shake the World' oppure la bella sequenza di armonici che fanno partire 'Long Road to Nowhere' song dal vasto airplay e d'effetto. Cadenzata e rocciosa è 'Big Disaster' mentre archi/violini aprono dolcemente 'Unless we Change' che si trasforma subito in una poderosa hard rock song. Insomma amici, qui ne avete ben donde per distrarvi, galvanizzarvi e caricarvi. Fate vostro questo bel dischetto!

Roby Comanducci

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Giovedì, 02 Luglio 2020 01:49

DOUBLE CRUSH SYNDROME "Death to Pop"

 

 

 

Line up: Andy Brings – vocals & guitars, Slick Prolidol – bass & vocals, Jason-Steve Mageney – batteria

Tracklist: Whore, Death To Pop, Refuse To Kiss Ass, Cocaine Lips, Souls To Sell, I’m In Love With You, With Me, Mistakes We Love To Make, We Cannot Be Ruled, Tonight, Die berühmten drei Worte

Allora, cosa dire ragazzi: siamo in megaritardo con questa release uscita verso la fine del 2019 ma tantè.....anche se è passato qualche mesetto questa release non si può non recensire, assolutamente! Partiamo subito dicendo che questi 'pazzi squinternati' capitanati dal cantante chitarrista Andy Brings che in quanto a carisma e attitudine stravagante e fottutamente punk non è secondo a nessuno ci hanno regalato un ottimo full lenght album (qualcuno si ricorda che per due anni nei primi anni novanta fece parti dei Sodom?!!!?!) . Il loro però è un sound che (dimenticatevi i Sodom, mi raccomando hehehe) è un miscuglio di glam, punk, rock anni '50, rock'n'roll, un pizzico di 'new rock anni 00' e una punta di alternative. Il tutto condito con una buona dose di adrenalina e soprattutto originalità. Infatti, per il sottoscritto, trattasi di uno dei prodotti più validi ed originali del 2019. Ascoltatevi la veloce rocckettara 'We Cannot Be Ruled', la viziosa 'Cocaine Lips' , la spensierata ' Mistakes We Love To Make' e non potrete rimanere fermi, questo disco è fatto per ballare, ballare e divertirsi come matti. Molto bella l'opener 'Whore' potente nel riff, con un ritornello che si conficca nel cervello ed una carica di adrenalina degna dei migliori gruppi punk inglesi. I nostri, però, sono tedeschi e per omaggiare la loro lingua madre ci regalano l'ultima (bellissima) cover di un classico brano pop tedesco targato anni ottanta, stiamo parlando di 'Die berühmten drei Worte'. Questo è il loro secondo album, il primo “Die for Rock'n'Roll' risale al 2017, ed io sono già in astinenza avendolo già ascoltato centinaia di volte: a quando il terzo lavoro????

Roby Comanducc

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