Set 22

 

 

Line-up: Jimmy Westerlund – guitars, André Linman – lead vocals, Ossi Sivula – drums, Jonas Kuhlberg – bass guitar

Tracklist: Shadowman, After You’re Gone, Down And Dirty, Godsent Extasy, Through The Fire, Heroes, Rio, Battlefield Of Love, Killer Queen, Only When I Breathe

La band finlandese del batterista-fondatore Ossi Sivula nacque nel 2012 ma solo dopo diverse vicissitudini ed assestamenti di line up pubblicò l'omonimo debut album nel 2017. Da allora sono passati tre anni e ci troviamo fra le mani il nuovissimo full lenght album 'Midnight Empire'. Il quartetto non si smentisce e dopo il buon esordio ammetto che ce l'hanno messa tutta per confezionare questo bel prodottino dedicato ad un sound assolutamente accattivante: orecchiabile al punto giusto ma mai troppo edulcorato, heavy rock nei momenti più duri, ma forte di chorus line pompose ad alto effetto scenico e -spesso- molto radio-oriented. Il gustoso mix musicale dei nostri è un Fm rock con accenni hard e qualche sprazzo Aor. Se vogliamo, potremmo accostarli ai bravi (anche se leggermente più hard oriented) Eclipse ed il pregio che assaporiamo maggiormente è il gustoso 'pop' emanato in certe partiture che viene però stemperato da pregevoli e taglienti heavy riff di chitarra. Ascoltatevi l'hevy rock con tinte pop della ruffiana “Godsent Extasy” ma anche l'eufonico Fm rock della bella 'After You’re Gone'. Se volete invece un hard rock di classe ecco per voi l'intrigante 'Killer Queen' mentre l'adrenalina la troverete indiscutibilmente nell'opener 'Shadowman' con tanto di intro che poi si sviluppa in un granitico heavy rock sound. In definitiva un bell'album, senza particolari cadute di tono e capace di mantenere alto l'interesse con la pomposità del sound sapientemente dosata fra momenti easy listening ed altri più sostenuti. Bravi.

Roby Comanducci

Set 30

 

 

Line up: Rebecca Lovell – vocals, electric & acoustic guitars, mandolino, banjo, piano, Megan Lovell – vocals, lap steel guitar, slide guitar, Tarka Layman – bass, Kevin McGowan – drums

Tracklisting: Self Made Man, Holy Ghost Fire, Keep Diggin’, Back Down South (feat. Tyler Bryant), Tears of Blue to Gold, God Moves on the Water, Every Bird That Flies, Scorpion, Danger Angel, Ex-Con, Easy Street

Ma guarda che bella sorpresina il nuovo album delle sorelline Lovell. Ragazzi....noi che siamo abituati a rockettari e metallari ma anche rudi blues man et similia, alla vista di questi due bei faccini che sembrano appena usciti da un telefilm per teenagers beh tutto potrebbe farci pensare fuorché il massiccio roots rock che le signorine qui presenti ci scodellano senza indugiare troppo. E il loro curriculum non è da poco: iniziarono molto giovani suonando bluegrass sotto un altro moniker e quindi girando e suonando in lungo ed in largo per festival folk, country, rock e blues in America. Nel 2010 fondarono la band Larkin Poe e quindi da allora sei sono stati gli album (compreso un live) che hanno partorito. Inutile citare la preparazione tecnico-compositiva del duo e, visto che ci siamo, diamo un bel voto anche alla sezione ritmica della band. Questo nuovo “Self Made Man” è accattivante in quanto miscela le basi e quindi dell'ottimo roots rock col blues e l'hard blues iniettando ogni tanto piccole ma gustose dosi di folk, soul e country rock. Ed è proprio col brano forse più 'hard' che le nostre partono; la potente e graffiante title track dotata di un riffing saturo e compresso che ci da una forte carica di energia e viene impreziosito anche da un breve ma gustoso solos di chitarra. 'Holy Ghost Fire' torna ad un rock più morbido ma intrigante al punto giusto e sempre venato da una base blues di tutto rispetto. Molto particolare 'Keep Diggin' per il guitar work, le chorus line delle due sorelle, la sezione ritmica ed i cori soul che impreziosiscono il tutto. Si va avanti con l'ottimo hard blues di 'Back Down South' mentre si cambia ritmo con il rock leggero e mainstream di 'Tears of Blue to Gold', sicuramente ottimo pezzo radiofonico per le emittenti americane. 'God Moves on the Water' è un magnetico blues con tinte soul che ammalia al primo ascolto mentre 'Every Bird That Flies' è più lenta (non è una ballad attenzione, nda) con un ritmo cadenzato, magnetico e ricco di pathos con un ottimo lavoro di slide guitar. 'Scorpion' torna a rockare ma rimane su un livello gustosamente commerciale con quel suo riff/ritornello molto retrò. 'Danger Angel' è un'altra prova (eccellente) di blues rock per poi arrivare alle due tracce finali, 'Ex-Con' dedita ad un folk rock grazioso e 'Easy Street' in puro country rock style. Nulla da eccepire, ottima band e disco da avere sicuramente nella vostra collezione.

Roby Comanducci