Ott 05

BLOODY HEELS “Ignite The Sky”

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Line-up: vocals - Valts Berzins (Vicky White), guitars - Haralds Avotins (Harry Rivers), bass - Gunars Narbuts (Gunn Everett), drums - Gustavs Vanags (Gus Hawk), Cello on track 'Silhouette' - Erna Daugaviete, Saxophone on track 'Healing Waters' - Dagnis Rozins

Tracklist: Ignite The Sky, Criminal Masterminds, No Matter, Sugar & Spice, Farewell To Yesterday, Black Swan, Stand Your Ground, Thin Line, Silhouette, Healing Waters, Streets Of Misery

Ma guarda che bravi questi ragazzi che arrivano da Riga (Lettonia) con una verve ed un piglio sicuramente non consoni al freddo est ma bensì ammiccanti ad un sound americano, solare e rabbioso. “Ignite The Sky” è il loro debut e sulla carta si presenta come un ottimo album che miscela hard rock americano (ammiccante l'epopea hair metal ottantiana) con anche espansioni verso sonorità a momenti più alternative e moderne. Il tutto contribuisce a rendere questo prodotto molto originale, di forte presa sia commerciale ma anche capace di coinvolgere con un suono avvolgente ed heavy rock al punto giusto. L'album parte veloce con la title track preceduta da un brevissimo intro che sfocia in un metallico riff di chitarra e si sviluppa in un sound che rimembra i mitici Ratt. Si prosegue sempre su un Los Angeles style con la ruffiana 'Criminal Masterminds' ed anche la successiva 'No Matter' dalle chorus line catchy ed un bel suono rotondo, caldo e pomposo come solo gli eighties potevano regalarci ma, in questo caso, con una punta di modernismo che non guasta e una registrazione di livello. 'Sugar & Spice' può ricordare gli Skid Row nel suo incedere street metal mentre un basso poderoso e pulsante fa partire 'Farewell To Yesterday' song più attuale che ci riporta negli anni 'zero' con sempre una verve street ma quel tocco di modernismo caro a HCSS et similia. Si va avanti con 'Black Swan' e 'Stand Your Ground ' dedite ad un buon hard rock elegantemente suonato per arrivare a 'Thin line' song più commerciale nel suo rock solare quasi un fm rock e sempre impreziosita (come tutte le altre song) dal guitar work del bravo Harry Rivers. E' il momento di calmare gli animi ed è quindi la volta della (semi)melodica 'Silhouette', song aggraziata dalla presenza del violoncello suonato da Erna Daugaviete che va ad inserirsi nelle già rarefatte eufonie di base del brano e valorizza anche l'ottima interpretazione vocale del bravo singer Vicky che nel prosieguo della canzone quando aumenta il groove e il ritmo ci regala grosse soddisfazioni come anche il pregevole solos del già menzionato axe man Rivers. Particolare invece è l'hard rock di 'Healing Waters' (c'è anche la presenza di solos di sax by Dagnis Rozins), è una traccia dalla struttura strana, non so se voluta o meno; il suono certe volte sembra quasi cacofonico poiché strofa-ritornello- chorus line non viaggiano sulla stessa linea compositiva, a tratti sembra che sia un collage di due song differenti perché non c'è fluidità tra le parti appena menzionate. Brano strano, indubbiamente. Chiude questo album un'altra street metal song 'Streets Of Misery' egregiamente suonata e dal sound diretto e di sicuro effetto. Gran bella sorpresa, sicuramente i Bloody Heels hanno tutte le carte in regola per fare tanta strada!

Roby Comanducci

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Additional Info

  • Artist: BLOODY HEELS
  • Genre: hard rock - modern rock
  • Production by: Frontiers Records
  • Voto: 4

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