Luca

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Mag 04

MECCA “Everlasting”

 

 

Line up: Joe Vana – lead vocals, Sven Larsson – guitars, Mitia Maccaferri – bass, Alessandro Del Vecchio – keyboards, Mirko De Maoi – drums. Guest Musicians: Tommy Denander, Christopher Börjars, Stefano Lionetti, Vivien Lalu, Stefano Mainini, Pete Alpenborg - Additional Keyboards

Tracklist: And Now The Magic Is Gone, The Rules Of The Heart, I Won’t Walk Away, The Mistakes We Make, These Times Are For Heroes, Your Walls Are Crumbling Down, Everlasting, Falling, Endless Days,, Living In Fear, Your Way

Il 21 aprile è uscito il nuovo disco dei Mecca intitolato "Everlasting". Il gruppo capitanato dal vocalist Joe Vana torna al full lenght album dopo sette anni riproponendo un sound di classico e melodic AOR. Undici tracce molto orecchiabili e piacevoli aggraziate da una struttura nelle canzoni molto accurata. "And now the magic is gone" è la traccia di apertura del disco e già si capisce il gran lavoro e impegno che questi musicisti hanno messo - in particolare - negli arrangiamenti e nel posizionare chorus line ad effetto nelle parti più importanti delle song. Con "The mistakes we make" oltre a un salto nel passato si sente l'imprinting che Jim Peterik dei Survivor ha avuto su Joe Vana quando era in giovane età. Viceversa su "Living in fear" carpiamo qualcosa dei Toto ma il tutto viene sempre stemperato da un proprio stile musicale che i Mecca, oramai, ci propongono da diverso tempo. Un disco di buona fattura e capacità artistiche non indifferenti.

Luca

Apr 16

MIKE TRAMP “Songs Of White Lion”

 

 

 

Line up: Mike Tramp – vocals, Marcus Nand – guitars, Claus Langeskov – bass, Alan Tschicaja – drums, Sebastian Groset – keyboard, Christoffer Stjerne – harmonies

Tracklist: Lady Of The Valley, Little Fighter, Broken Heart, Love Don't Come Easy, Hungry, Cry For Freedom, Going Home Tonight, Wait, All The Fallen Men, Living On The Edge, Tell Me,
When The Children Cry

Mike Tramp esce con questo nuovo full lenght album "Songs of White Lion" che altri non è che una personale rivisitazione di alcune tra le più belle song incise nel periodo d'oro del “Leone Bianco”. Come ha citato lo stesso Mike alla presentazione del disco è un “suo personale modo “ di ricantare con lo spirito attuale e quindi la sua attuale voce che, ovviamente, non è più quella di 40 anni fa, e il “piglio” giusto per rielaborare queste piccole gemme musicali. Il disco è composto da ben dodici tracce che non hanno bisogno di presentazioni, soprattutto per i fans della band madre e il ri-arrangiamento risulta esser stato fatto nel migliore dei modi; questo grazie ad eccelsi musicisti che hanno accompagnato Tramp in questa avventura. Come non rimanere piacevolmente colpiti dall'esecuzione di perle quali "Lady of the valley", "Little fighter", "Broken heart", "Hungry" ma anche "Wait" e "When the children cry". Sicuramente è un disco di cover, è vero, ma tutte le song hanno una “presa” diversa dalle originali pur non discostandosi, ovviamente, dalla linea musicale di base. Un album ben studiato e molto orecchiabile e citerei l'interpretazione di "Living on the edge" come uno dei punti forti. Nell'insieme è molto gradevole all'ascolto e finite le tracce viene subito voglia di schiacciare ancora 'play' e riascoltare tutto dalla prima song.

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Mar 19

STORMWARNING “Stormwarning”

 

 

Line up: Santiago Ramonda – vocals, Marcelo Gelbcke -guitars, bass, keyboards, Felipe Souzza - drums

Tracklist: Eye of the storm, Satellite falling, Sweet true lies, Question of time, Neonskies, Way of the warrior, Soldiers of Love, Lovers in the dark, Horizon chase, Last trip to eden, Call of the wind

Gli Stormwarning sono un gruppo sudamericano con alla voce il cantante argentino Santiago Ramonda. Per il debutto hanno collaborato con Sergio Mazul (Semblant ) e Marcelo Gelbcke (Landfall ). “Stormwarning” è un disco di ben undici tracce per una durata di cinquanta minuti. Come debutto è un buon inizio visto che è molto diretto. Un classico melodic rock molto orecchiabile che già dal primo ascolto ti fa venir voglia di canticchiare alcuni refrain e addirittura mettersi a ballare. "Eye of the storm" fa già intuire le capacità canore del vocalist e la sua notevole versatilità. "Question of time" è una classifica ballad sicuramente non anonima che rimane facilmente impressa; trattasi quindi di un full lenght album abbastanza easy listening, adatto anche all'ascolto durante i lunghi viaggi o mentre si fa qualche party con gli amici. Musicalmente è strutturato molto bene con cori di supporto messi nei punti giusti, ma la parte bella sono i riff e assoli di chitarra. Un album che va sempre in “crescendo” perché anche se parte subito col botto altre tracce, come "Sweet true lies", più “tranquille” nella fase iniziale, dopo qualche secondo accelerano il ritmo. Per gli amanti di questo genere è un disco da ascoltare!

Luca

Mar 09

DEMONS DOWN “I stand”

 

 

Line up: James Robledo – vocals, Jimi Bell – guitars, Francesco Savino – guitars, Chuck Wright – bass, Ken Mary – drums. Additional Musicians: Alessandro Del Vecchio - keyboards, guitars, backing vocals

Tracklist: I Stand, Disappear, Down In A Hole, On My Way To You, Where Will Our Tears Fall?, Book Of Love, Stranded In The Middle Of Nowhere, Follow Me, To The Edge Of The World,
Search Over The Horizon, Only The Brave

I Demons Down sono una sorta di all stars band formata da James Robledo (Sinner's Blood) alla voce, Jimi Bell (House of Lords, Autograph) alla chitarra, Francesco Savino (False Memories) chitarra, Chuck Wright (Quiet Riot, ex-House of Lords, etc.) al basso e Ken Mary (ex-House of Lords, Alice Cooper, Fifth Angel, etc.) alla batteria. Questo che stiamo recensendo e il loro album di debutto "I Stand" che sarà pubblicato dalla Frontiers Music srl ed è un ottimo concentrato di sano hard rock. Un disco con undici brani di una qualità eccelsa. "I Stand" brano che da il titolo all'album ha un sound molto accattivante e una voce molto caratteristica. "Disappear" ha un attacco di batteria che è molto coinvolgente e il brano è molto intrigante con dei riff di chitarra molto belli e posizionati nei punti giusti del brano."Book of Love" è un gran bel pezzo di puro hard rock che ti coinvolge e ti fa ballare ed è impreziosito da assoli stupendi e graffianti. "To the edge of the world" è un pezzo dove ci sono dei virtuosismi nei riff che mettono questo brano a un livello superiore, sicuramente tra i momenti migliori del disco. Per gli amanti del classico hard rock è un album da avere e poi con questi nomi/artisti che provengono da band storiche di questo genere come (House of Lords, Quiet Riot... ) beh, il buon risultato è pressoché scontato.

Luca

 

 

 

Line-Up: Adrienne Cowan - vocals and orchestration, Jack Kosto – guitars, Peter de Reyna – bass, Chris Dovas – drums, Roy Khan - guest vocals on 'This God Is Dead'

Tracklist: Wanderer’s Prayer, Gods Of Debauchery, Ghost Of Yesterday, The Cabaret Of Dreams, Succumb, In Sickness In Health, Bury You, Drum Solo, Oceans Of Time, Shadow On An Endless Sea, Dare To Live, This God Is Dead (Feat. Roy Khan), Through Lifetimes (End)

I Seven Spires escono con "Live At Progpower USA XXI". Un disco di ben 13 canzoni tratte dal live che ha visto partecipare il gruppo al ProgPower USA XXI fest Atlanta con questa formazione: alla voce Adrienne Cowan, Jack Kosto alla chitarra, Peter de Reyna al basso, Christian Dovas batteria e Roy Khan (Conception) come ospite in "This God is Dead". Partiamo proprio da questa canzone la penultima della scaletta musicale del live. Ha un inizio molto corale e solenne ma dopo inizia a spingere con tutta la parte di orchestra e le linee vocali impressionanti di questa female singer che passa da una voce pulita e potente al growl-black metal (stile Cradle of Filth) con una grande semplicità. Un disco che riesce a unire tutte le sfaccettature del metal con grande sapienza e in "Gods Of Debauchery" si nota questa abilità di riuscire a fondere tutti questi generi. "Ghost of Yesterday" è un classico pezzo sinfonico e con una “strizzata d'occhio” allo speed metal. "In Sickness, In Health" è la canzone che fa riprendere il fiato mentre "Bury you" è un altro capolavoro di questi ragazzi." Shadow on an Endless Sea" per chi ama sonorità più pesanti e cambi di voce è il connubio ideale. Un disco per chi ama il genere metal nelle sue varie sfaccettature. Ascoltatelo bene e sono convinto che vi stupirà.

Luca