Line up: Chip Z’nuff – bass, vocals, Tory Stoffregen – guitars, Tony Fennell – guitars, Dan Hill - drums
Tracklist: Sound Check, Catastrophe, Steal The Light, Lost And Out Of Control, Intoxicated, Hurricane, Trampoline, Temporarily Disconnected, God Save The Queen, Reprise
Ed eccolo qua il colorito, pimpante “vecchietto” e co-leader degli Enuff, Mr. Chip Z'nuff, che ci regala un nuovo full lenght album della band madre dopo le ultime prove in studio quali il discreto “Brainwashed Generation”, album recensito e uscito nel 2021 di buona fattura ma decisamente easy listening e troppo pop, “Hardrock Nite” album di cover tratte dal repertorio dei Beatles uscito un anno fa, e il penultimo sforzo uscito la scorsa primavera, il solista di Chip “Perfectly Imperfect”, disco interessante ma -anche in questo caso- esageratamente soft. Avrete avuto sicuramente modo di leggere la mia intervista qui sul nostro sito (andate a leggerla nell'apposita sezione interview.....in caso non l'abbiate ancora fatto, nda) nella quale Chip era una autentica fucina di idee e di positività e, infatti, tale feeling positivo è stato immagazzinato dentro questo “Finer Than Sin”. Il nostro si è attorniato di ottimi musicisti e amici di vecchia data (già presenti nell'album “Brainwashed Generation”, nda) coi quali ha partorito questa manciata di song -sempre- dal sapore retrò Beatlesiano e la marcata vena pop ma, a differenza degli ultimi lavori in studio, leggermente più incline ad arrangiamenti rockeggianti, più “hard” se proprio vogliamo usare quella parola. Interessante l'intro di oltre due minuti a opera dei guitar man Tory Stoffregen e Tony Fennell che poi si ricollega in una reprise anch'essa di circa un minuto e mezzo nel finale del disco. La cosa che mi è piaciuta di questo nuovo lavoro è – a tratti- la verve più sleaze'n'roll che trasuda in brani quali l'accattivante e ruffiana “Lost And Out Of Control” e “Temporarily Disconnected” o il glam rock settantiano di “Trampoline”. Da notare la presenza della cover “God Save The Queen”, nulla di particolare ma egregiamente suonata e riproposta. Le influenze dei Baronetti -non dimenticatevelo- si fanno sempre sentire ma questo, per chi ha amato questa band dagli inizi, sicuramente non può essere che un punto a loro favore. A dispetto del penultimo studio album “Brainwashed Generation” questo “Finer Than Sin” forse è più in grado di ammaliare anche nuovi fans e farli avvicinare al sound della band di Blue Island, Illinois.
Roby Comanducci