Roberto

Roberto

Set 07

YNGWIE MALMSTEEN “Parabellum”

 

 

 

 

Lineup: Yngwie Malmsteen - vocals, guitars, bass, all instruments

Tracklist: Wolves At The Door, Presto Vivace In C# Minor, Relentless Fury, (Si Vis Pacem) Parabellum, Eternal Bliss, Toccata, God Particle, Magic Bullet, (Fight) The Good Fight, Sea Of Tranquillity

Ed eccoci qua, dopo tantissimi anni a parlare puntualmente del lungocrinito eroe della sei corde svedese, al secolo Yngwie Malmsteen. Cosa dire ragazzi?... Lui senza dubbio è stato e lo è tuttora il re dei 'velocisti' della chitarra, il re della musica tecnicamente e magnificamente suonata con il giusto mix tra classica e heavy metal. I suoi esordi negli eighties sono autentici masterpiece, la Bibbia per ogni chitarrista che si rispetti e per chiunque voglia approcciarsi a questo fantastico strumento. Io ho sempre seguito le evoluzioni del guitar world; dai maestri blues e fusion degli anni 60-70 al fenomeno di massa capitanato da Mike Varney e l'ascesa dei virtuosi della chitarra in pieni anni ottanta. Malmsteen ha fatto scuola, inutile dirlo e, anche se ho sempre riscontrato in lui una poca flessibilità strutturale/compositiva in quanto non si è mai discostato un poco dal suo stile neo-classico e sinfonico, ammetto che è stato capace di regalare a milioni di fans autentici momenti di estasi. Il qui presente 58enne Lars Johan Yngve Lannerbäck esce quindi a distanza di due anni dall'album di cover “Blue Lighting” con un nuovo disco, suonato, prodotto, arrangiato e cantato tutto da lui, “Parabellum”. Cosa è successo però? C'è un però! Come dicevo prima il guitar player di Stoccolma è stato un precursore ma dalla sua ha sempre peccato di ripetitività. Lasciando perdere i primi lavori, capolavori inarrivabili per molti, si è crogiolato nella sua grazia divida di Dio della chitarra partorendo album su album che sono stati -spesso- una mera elucubrazione stilistica, uno sfoggiare tecnica a profusione sempre sul filo dei 1/64 di velocità e tanta , tantissima musica classica rivista e rielaborata in chiave heavy rock. Tutto questo non è certamente un danno però, dopo decine e decine di dischi, onestamente siamo assuefatti dal suo stile: un pizzico di varietà, un briciolo di inventiva con qualche album “diverso”, anche solo per mostrare al mondo che è capace di suonare tutto ed anche bene. Quasi ho amato di più il penultimo e già menzionato cover album “Blue Lighting” uscito nel 2019, dove per la prima volta l'ho sentito suonare blues rock, coverizzando grandi del passato ma, perlomeno, ha fatto uscire dai suoi amplificatori qualcosa di differente. “Parabellum” infatti non si discosta di una virgola dal suo classico stile e le canzoni sembrano già sentite, gli stessi solos risultano ripetitivi, monotoni, senza verve e, alla lunga, si fatica ad ascoltare tutte le tracce presenti. Inoltre, manco farlo apposta, il buon Yngwie ha fatto un lavoro pessimo in fase di produzione, registrazione e arrangiamento; il suono è “chiuso e ovattato”, ed anche le song più “interessanti” come “Relentless Fury”o “(Fight) The Good Fight” entrambe cantate (molti pezzi sono strumentali), risultano sporcate da una pessima produzione. Album consigliato solo ai fans più accaniti.

Roby Comanducci

Set 06

EDGE OF PARADISE “The Unknown”

 

 

 

Line up: Margarita Monet - vocals, keys, Dave Bates – guitars, Jamie Moreno – drums, Ricky Bonazza – bass

Tracklist: Digital Paradise, My Method Your Madness, Tidal Wave, The Unknown, Believe, False Idols, You Touch You Die, One Last Time, Leaving Earth, Bound To The Rhythm, My Method Your Madness (Industrial Remix) - bonus Track

Eh si cari miei, stavo proprio aspettando con ansia il nuovo album in studio, il quarto per l'esattezza, di questo ottimo combo di musicisti Losangeleni capitanati dalla bella e soprattutto brava female vocalist Margarita Monet. La band esiste dal 2011 con il loro esordio (indipendente) dal titolo “Mask” e in questi dieci anni ci ha regalato ottime prove musicali in studio. Amiamo la loro capacità di miscelare sinfonie, vocalizzi della brava Monet, atmosfere eteree in contrapposizione a fraseggi metal e arrangiamenti pomposi senza però cadere mai nella “trappola” del canonico progressive metal. Anzi, qui si va ad esplorare un sound più modern rock a tratti anche con accenni alternative-elettronici (ma solo negli arrangiamenti) che rendono lo stile degli Edge of Paradise sicuramente originale e carico di adrenalina e ammalianti eufonie. La capacità di questa band è il saper proporre song che possano essere assimilate con facilità per merito di una melodia insita molto forte e anche “commerciale” che però viene sorretta sapientemente da un suono assolutamente e indiscutibilmente heavy e, per capire esattamente quanto appena scritto, ascoltatevi la bellissima opener “Digital Paradise”. Il loro modern rock salta fuori nella sua piena verve in “My Method Your Madness” che viene anche riproposta nel finale remixata e come bonus track. Inutile dire che la voce di Margarita è il punto forte del disco; un'ugola dalla bellissima tonalità, forse non esageratamente modulabile ma in grado di valorizzare le canzoni con una timbrica eccelsa ed anche una discreta estensione vocale. Ascoltatevi la sublime interpretazione di Margarita nella lenta e poi cadenzata “The Unknown” e mi saprete dire. Inoltre gli Edge of Paradise sono capaci di cavalcate pompose quali “False Idols” ma in definitiva tutti i brani sono caratterizzati da un ottimo guitar work e un mirato uso delle keyboards per creare l'atmosfera ideale ed il giusto mood. Non posso che consigliarvi spassionatamente questo album, indubbiamente una delle migliori uscite discografiche di questa prima parte del 2021!

Roby Comanducci

band info

 

 ‘Memoir – La mia Odissea fra Rock e Passioni non Corrisposte’, questo il titolo dell'imminente autobiografia del grande Little Steven. Uscirà il prossimo 26 Ottobre 2021 per Editrice Il Castello, Collana Chinaski Edizioni

Il leggendario artista e maestro Alan Parsons ha annunciato l'uscita di un nuovo album dal vivo intitolato "The NeverEnding Show: Live in the Netherlands" il 5 novembre 2021. L'uscita mostra la performance che l'Alan Parsons Live Project ha tenuto al Tivoli di Utrecht , Paesi Bassi, il 5 maggio 2019. La band era, come al solito, in ottima forma e alimentata con energia extra da un pubblico entusiasta. Una performance straordinaria con la formazione definitiva della band con cui Alan è andato in tournée. Guardate il video della live performance di "Games People Play". 
line up: 
Alan Parsons: Lead Vocals, Backup Vocals, Acoustic Guitar, Keyboards, P.J. Olsson: Lead Vocals, Acoustic Guitar, Percussion, Todd Cooper: Vocals, Sax, Recorder, Acoustic Guitar, Percussion, Jeff Kollman: Guitars, Vocals, Tom Brooks: Keyboards, Vocals
Dan Tracey: Guitars, Vocals, Guy Erez: Bass, Vocals, Danny Thompson: Drums, Vocals, Jordan Asher Huffman: Guest Vocals

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Gli Inglesi Vega faranno uscire il prossimo 17 settembre il loro settimo studio album “Anarchy and Unity,” nel quale saranno presenti due nuovi membri in line up, Billy Taylor (ex-Inglorious) alla chitarra e Pete Newdeck (Nitrate, Midnite City) alla batteria. Ascoltatevi il singolo "Beautiful lie" 

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