Items filtered by date: Agosto 2022
Mercoledì, 17 Agosto 2022 00:31

JOURNEY “Freedom”

 

 

 

Line up: Neal Schon – guitars, keyboards & background vocals, Jonathan Cain – keyboards & background vocals, Jason Deralta – background vocals, Arnel Pineda – lead vocals, Deen Castronovo - lead vocals on “After Glow”, Randy Jackson - bass, background vocals, Narada Michael Walden – drums & background vocals

Tracklist: Together We Run, Don’t Give Up On Us, Still Believe In Love, You Got The Best Of Me, Live To Love Again,The Way We Used To Be, Come Away With Me, After Glow, Let It Rain, Holdin On, All Day and All Night, Don’t Go. United We Stand, Life Rolls On, Beautiful As You Are


Oh mamma, sono emozionato lo ammetto. Mi sudano i polpastrelli e fatico a digitare le mie impressioni sulla tastiera..... se si parla dei Golden Gate Rhythm Section band di San Francisco nata nel 1972 per poi cambiarsi moniker in Journey e formata dal superlativo guitar hero Neal Schon (tra l'altro unico membro originale rimasto dell'omonimo debut album targato 1975. Questa band è il mammasantissima del melodic (hard) rock mondiale, coloro che hanno istituito il pomp rock e l'Aor, coloro che sono riusciti a vendere oltre 80 milioni di album e, pur con diversi avvicendamenti di formazione, sono sempre stati in grado di regalare grande musica. Ci sono gli estimatori del primissimo periodo con Gregg Rolie alla voce (i primi tre album) in pieni anni settanta poi l'arrivo del (forse) più amato e ricordato vocalist, tale Steve Perry (Rolie rimase in formazione come tastierista e backing vocals) a cui associamo il disco più famoso, “Escape” , che li proiettò definitivamente sul tetto del mondo. Poi nel 2000 l'arrivo del bravissimo Augeri ed infine nel 2008 change e arrivo del filippino Pineda, tuttora in line up. Sono cantanti che hanno contribuito tutti a donare e creare il giusto appeal mantenendo alta la qualità del Journey sound; venendo quindi a questo nuovissimo “Freedom” , che esce a ben 11 anni di distanza dall'ultimo “Eclipse”, non possiamo che rimanere estasiati dalla freschezza compositiva, dalla verve e dal mood che si respira per tutta la durata (è un po' lunghino...ecco questa forse è l'unica “pecca”...73 minuti che, però, per alcuni potrebbe risultare un pregio!) dell'album. Quindici canzoni che ammaliano sin dall'opener “ Together We Run” per concludersi con “Beautiful As You Are“; nessun passo falso, un intelligente mix tra composizioni eufoniche, alcune zuccherose (magari un po' troppo) e radiofoniche ed altre più pompose per poi dar spazio anche a momenti di sano hard rock. Rimango goduriosamente estasiato da come Schon e soci riescano (dopo 50 anni....c-i-n-q-u-a-n-t-a!!!) a sfornare brani di accattivante fm rock quali “The Way We Used To Be”, a darci adrenalina con poderosi riff e guitar work decisamente hard su “Let It Rain”, “All Day and All Night” e “Come Away With Me” - che da sole varrebbero l'acquisto del disco! Non sto nemmeno a menzionare la tecnica usata. Non vorrete mica scherzare. I Journey sono un'autentica macchina da guerra che unisce melodia, pathos e tecnica sopraffina; ascoltatevi “Holdin On” e poi mi saprete dire. Devo ammettere che tutti hanno dato il massimo: il guitar work dell'hero Schon non si discute nemmeno ma anche il prezioso contributo del bravissimo Randy Jackson al basso (in line up nell'86 con “Raised on Radio”, nda) e il monumentale drums work di Narada Michael Walden. Stesso dicasi per il lavoro del mitico Cain alle keyboards e, ovviamente, ciliegina sulla torta , l'ugola di Pineda che offre un'interpretazione vocale sopra le righe su tutte le canzoni e non fa rimpiangere i suoi illustri predecessori. Inutile proseguire; “Freedom” si candida -per il sottoscritto- tra le migliori uscite di questa prima metà del 2022 e sicuramente farà molto parlare di se. Acquisto obbligatorio!

Roby Comanducci

 

 

ENGLISH TRANSLATION

 

Oh mom, I'm excited I admit. My fingertips sweat and I struggle to type my impressions on the keyboard ..... if we talk about the Golden Gate Rhythm Section band from San Francisco born in 1972 and then changed moniker to Journey and formed by the superlative guitar hero Neal Schon (between he is the only remaining original member of the 1975 debut album of the same name. This band is the mammasantissima of melodic (hard) rock world, those who established pomp rock and Aor, those who managed to sell over 80 million albums and, albeit with various training alternations, they have always been able to give great music. There are the admirers of the very first period with Gregg Rolie on vocals (the first three albums) in the full seventies then the arrival of (perhaps) more beloved and remembered vocalist, this Steve Perry (Rolie remained in training as keyboard player and backing vocals) to whom we associate the most famous album, "Escape", which projected them definitively on the roof of the world. Then in 2000 the arrival of the bravissim o Augeri and finally in 2008 change and arrival of the Filipino Pineda, still in line up. They are singers who have all contributed to giving and creating the right appeal while maintaining the quality of the Journey sound; therefore coming to this brand new "Freedom", which comes out 11 years after the last "Eclipse", we can only be entranced by the compositional freshness, the verve and the mood that reigns throughout the duration (it's a bit long ... this is perhaps the only "flaw" ... 73 minutes which, however, for some could be a virtue!) of the album. Fifteen songs that have captivated since the opener “Together We Run” to conclude with “Beautiful As You Are“; no misstep, an intelligent mix of euphonic compositions, some sugary (perhaps a little too much) and radio and others more pompous and then also giving space to moments of healthy hard rock. I am delighted by how Schon and associates manage (after 50 years .... c-i-n-q-u-a-n-t-a !!!) to churn out captivating fm rock songs such as "The Way We Used To Be", to give us adrenaline with powerful riffs and decidedly hard guitar work on “Let It Rain”, “All Day and All Night” and “Come Away With Me” - which alone would be worth buying the record! I'm not even going to mention the technique used. You don't want to joke. Journey is an authentic war machine that combines melody, pathos and excellent technique; listen to "Holdin On" and then you will be able to tell me. I must admit that everyone gave their best: hero Schon's guitar work is not even discussed but also the precious contribution of the excellent Randy Jackson on bass (in line up in 86 with "Raised on Radio", ed.) And the monumental drums work by Narada Michael Walden. Same goes for the work of the legendary Cain on keyboards and, of course, the icing on the cake, Pineda's uvula which offers an over the top vocal interpretation on all the songs and does not make us regret its illustrious predecessors. It is useless to continue; "Freedom" is a candidate - for myself - among the best releases of this first half of 2022 and will certainly make a lot of talk about it. Purchase required!

 

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Giovedì, 11 Agosto 2022 21:18

SUNSTORM "Brothers in Arms"

 

 

Line up: Ronnie Romero - vocals, Luca Princiotta - guitars, Alessandro del Vecchio - keyboards, backing vocals, Nik Mazzucconi - bass, Michele Sanna - drums

Tracklist: Brothers in arms, Games we play, I'll keep holding on, I will remember, No turning back, Back my dreams, Taste of heaven, Lost in the shadows of love, Hold the night, Miracle, Living out of fear

A un annetto abbondante dal precedente “Afterlife” tornano i Sunstorm per il secondo lavoro, ancora nel segno delle qualità vocali di Ronnie Romero, segno che artisticamente la collaborazione tra i membri funziona (tra l’altro alla faccia mia che ho scritto che mi sembravano una band troppo costruita a tavolino…); indipendentemente da ciò, vediamo cosa è stato prodotto di nuovo nelle tracce presenti nel platter. Laddove il precedente lavoro cercava di costruire un vero e proprio muro di suono dalle influenze abbastanze diversificate, anche se nel classico solco AOR/classic rock alla Joe Lynn Turner o Whitesnake della prima era, per dare un’idea, attorno al valore indiscusso della voce di Ronnie, abbiamo qui un’opera più costante nello stile, decisamente verso un Hard rock melodico molto ottantiano nei suoni. Il disco si propone con una serie di pezzi decisamente orecchiabili tra cui una ballad intensa come “I’ll keep holding on” a rimarcare questi concetti, con linee soliste essenziali e spazio all’atmosfera e al tono intenso delle linee vocali, come a proseguire il proprio cammino in ambito musicale puntando di più sul lato emozionale della propria musica; arriva poi la traccia #8, “Lost in the shadows of love” a rompere lo schema andando più verso lo stile istrionico di 1987 dei già citati Whitesnake. E’ solo questo pezzo, comunque molto riuscito, perché nella seconda parte il disco torna sui toni più melodici e orecchiabili con cui era iniziato, certo lasciando qui e là uno spazio all riffing più marcato del nuovo chitarrista Luca Princiotta. Completo il commento rimarcando la notevole qualità tecnica dei membri della band, e il buon lavoro alla produzione di Alessandro Del Vecchio (all’opera anche nei cori e alle tastiere) che trova suoni, secondo me, adatti al genere suonato, in stile con l’ispirazione melodica 80s di diverse song. Che commento finale dare? Credo che il lavoro svolto sia molto buono, e segna un passo avanti compositivo, come si coglie dalla visione di insieme del disco. Questo appunto, tornando alla osservazione iniziale, indicando una buona sintonia tra i membri del gruppo, che ha dato i suoi frutti dal punto di vista musicale. Un buon lavoro, quindi, che consiglio.

Nikki

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Sabato 13 Agosto 2022
 
... questo sabato vi aspettiamo tutti, post vacanzieri, no vacanzieri .... si continua con il nostro/vostro ESTIVO al Centrale (ultima data prima della pausa Agostiana...ma ci rivedremo il 2 settembre!)
Spazio all'aperto e pista per poter ballare la vostra musica preferita!!
come sempre l'ingresso sarà: GRATUITO !!!!!!
 
...si parte intorno alle 23.00 circa e fino alle 04.00 del mattino e vi distruggeremo i timpani con un
mix di puro CATHOUSE sound:
rock'n'roll, street/glam rock, heavy rock, southern rock, hard rock & hair metal, power & classic heavy metal e per i più duri, nu metal, crossover and alternative rock!
 
In consolle
ROBY COMANDUCCI
+
KING IRON
& NIKKI
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photo by: Cris Galeazzi
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www.cathouse.it
https://www.facebook.com/pages/CATHOUSE-RNR-PROJECT-ITALY/227264560628682
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info locale:
Naturale evoluzione del vecchio ROCK PUB CENTRALE di Lurago d'Erba, storico
locale della Brianza che in 21 anni di attività ha promosso la diffusione dell'underground musicale,in tutti i generi e sottogeneri del ROCK e del METAL e che è stato il punto di ritrovo
di diverse generazioni di rockers, il CENTRALE si ripresenta ora ad Erba in una location più ampia
per dare spazio anche alla musica LIVE, senza snaturare la sua essenza underground.
Il nuovo CENTRALE propone tanti tipi di birra in bottiglia ed alla spina provenienti dai più prestigiosi birrifici d'Europa
e tanti cocktails alcoolici e non. Potete inoltre gustare le nostre
specialità di piccola cucina:panini, piadine, hamburger,
salamelle e patatine fritte,con una sezione dedicata a vegetariani e vegani.
Trovate anche una sala giochi con freccette, flipper, videogames e calciobalilla.
******************
More info:
http://www.rockcentrale.com/index.php?option=com_content...
https://www.facebook.com/pages/Centrale-Rock-Pub/116920755174170?rf=115638061835019
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Indirizzo
CENTRALE-ROCK-PUB
Via Cascina California, 9
Erba (CO)
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Martedì, 09 Agosto 2022 00:37

RECKLESS LOVE “Turborider”

 

 

 

Line up: Olli Herman – vocals, Pepe - guitar, Jalle Verne – bass, Hessu Maxx - drums

Tracklist: Turborider, Eyes of a Maniac, Outrun, Kids of the Arcade, Bark at the Moon, Prelude (Flight of the Cobra), Like a Cobra, For the Love of Good Times, ’89 Sparkle, Future Lover Boy, Prodigal Sons

Ola, eccomi quindi -finalmente essendo un poco in ritardo- a recensire l'ultima fatica discografica di Olli Herman e soci, fermi dall'ultimo “Invader” targato 2016!! Oltre cinque anni quindi, un bel lasso di tempo e -credo- che molti fans della band siano stati “sulle spine” nel non vedere uscire un full lenght album per un lustro Bene, eccolo qua: “Turborider”. Ho sempre considerato questa band tra le più quotate della “nuova” scena glamour mondiale -usiamo le virgolette perché il nuovo movimento sleaze-glam scandinavo ha oramai vent'anni...ma tanté- insieme a colleghi quali Hcss, Crazy Lixx e Crashdiet su tutti. I nostri, però, hanno dalla loro un sound più catchy delle band appena menzionate, sono più “leggeri” e easy listening, più zuccherosi e -talvolta- anche troppo pop. Questo nuovo “Turborider” si presenta subito bene andando a pescare il loro classico sound glamour addizionato con i soliti momenti e refrain accattivanti ma al contempo grintosi e -in certe tracce- un pizzico di elettronica, ma solo come arrangiamento, non spaventatevi anzi, la cosa risulta piuttosto godibile e azzeccata. Lo potete infatti sentire subito nell'opener, la title track, che è veramente una grande hit; energia e melodia dosate su un up tempo veloce e dirompente che poi lascia spazio al refrain sempre “commerciale” come solo loro sanno fare e le partiture synth che vanno ad impreziosire il tutto. Originale e sicuramente piacevole! L'album va avanti su questi binari con momenti heavy rock che ci rituffano tutti in pieni anni ottanta come “Eyes of a Maniac” o l'heavy rock di “Outrun”. Troviamo anche la cover del classicissimo Osbourniano “Bark at The Moon”, qui riproposto bene e con un'ottima prova di Olli che riesce a scimmiottare Ozzy con un risultato sorprendente. Al termine della cover parte una breve strumentale “Prelude (Flight of the Cobra)” basata su un guitar solo del bravo Pepe che ci introduce “Like a Cobra”, altra ottima song squisitamente glamour ma con un ottimo arrangiamento e ruffiana al punto giusto. L'unica cosa che non mi piace dei RL e quando sfociano nel pop più “strappa-mutandine” da groupies assetate, ascoltatevi “For the Love of Good Times” e ’89 Sparkle” e capirete quanto appena scritto. Ma -probabilmente- a molti piaceranno anche per questa caratteristica. Io li preferisco più “hard” e diretti come nella conclusiva “Prodigal Sons” e, comunque, torno a ribadire che il gruppo di Kuopio ha fatto uscire un gran bel dischetto. Fatelo vostro!

Roby Comanducci

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Il video di "Me Myself & I”, estratto dal debut album dei The Loyal Cheaters “Long Run... All Dead!”, è disponibile su YouTube. La band spiega: "Questo brano parla innanzitutto di celebrazione di se stessi e di non dover dipendere da nessuno. Ci sono alcuni momenti della nostra vita che portano a passare del tempo da soli, e riuscire a piacersi e accettarsi per come si è è fondamentale quando delle persone importanti per noi decidono di non fare più parte della nostra quotidianità. Da un'esperienza di questo tipo è uscita "Me Myself & I", con riff graffianti, un po' di rabbia ma anche consapevolezza di essere diventati più forti!". "Long Run... All Dead!"  è stato pubblicato il 18 Febbraio 2022 da Dead Beat Records.

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Frontiers Music Srl è lieta di annunciare l'imminente uscita del nuovo album dei rocker melodici svedesi Wildness, "Resurrection", il 14 ottobre 2022. L'album, prodotto, mixato e masterizzato dal fondatore della band, autore principale e batterista Erik Modin, contiene 11 capolavori di rock melodico con un "piede" negli anni '80 e l'altro nell'attuale scena rock. In questi giorni è uscito un nuovo  singolo e video musicale, 'Tragedy'.

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Gli svedesi Crowne pubblicheranno un nuovo EP dal vivo, "Live From Studio Gröndahl", il 19 agosto 2022. L'uscita è un piccolo regalo per i fan nell'attesa dell'uscita del secondo album della band che è attualmente in lavorazione. Una performance dal vivo di "Kings In The North" dall'EP è ora disponibile su tutte le piattaforme digitali.

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CATHOUSE “SUMMER PARTY 2022” @ Centrale Rock Pub Erba
 
Sabato 6 Agosto 2022
 
... ed anche ad Agosto ci saremo per le prime due settimane; vi aspettiamo tutti post vacanzieri, no vacanzieri .... si continua con il nostro/vostro ESTIVO al Centrale!!!
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di diverse generazioni di rockers, il CENTRALE si ripresenta ora ad Erba in una location più ampia
per dare spazio anche alla musica LIVE, senza snaturare la sua essenza underground.
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e tanti cocktails alcoolici e non. Potete inoltre gustare le nostre
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salamelle e patatine fritte,con una sezione dedicata a vegetariani e vegani.
Trovate anche una sala giochi con freccette, flipper, videogames e calciobalilla.
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Martedì, 02 Agosto 2022 00:35

ORIANTHI “Live From Hollywood”

 

 

 

Line up: Orianthi - guitar, vocals, Nick Maybury – guitar, Carmen Vandenberg – guitar, Justin Andres – bass, Michael Bearden – keyboards, Glen Sobel - drums

Tracklist: Contagious, Sinners Hymn, Heaven In This Hell, Think Like A Man, You Don't Wanna Know, What's It Gonna Be, Blow, Impulsive, Blues Won't Leave Me Alone, According To You, How Do You Sleep

Ed eccoci qua, nonostante io non sia un “fan” degli album dal vivo, mi sono dovuto ricredere (ma questo capita spesso se si tratta di validi artisti!) e sono pronto a “buttar giù due righe” (termine obsoleto poiché oramai non scrive più nessuno....bensì si “digita sul pc hehehe...nda). La bionda guitar hero in questione a circa due anni dall'eccellente album solista “O” sempre da me recensito (potete curiosare e leggere la review scorrendo indietro nelle pagine della sezione recensioni....nda) ci propone questo live registrato in quel di Hollywood, accompagnata da altri -ottimi- musicisti e non dai fratelli Frederiksen complici dell'ottima riuscita delle parti ritmiche del già menzionato “O”. Ma, dunque, com'è questo “Live From Hollywood”? Beh....un live onesto, diretto, semplice ma dal forte impatto emotivo con un forte mood che pervade tutta la durata dello show. Una band di livello che accompagna la signorina Panagaris soprattutto per quanto concerne le parti di chitarra con ben altri due guitar player che riescono a conferire maggiore incisività per un risultato finale di sicuro effetto e danno la possibilità ad Orianthi di potere sfoggiare tutte le sue abilità tecniche ed il suo feeling nelle parti soliste di chitarra. I brani proposti sono un mix tra l'ultimo disco e altri pezzi tra cui il suo classico “According To You” (dall'album “Believe” 2009, nda). Inutile descrivere le canzoni poiché molti di voi le conosceranno già avendole sentite in studio; la cosa importante, che poi è la base per qualsiasi live album, è la capacità di trasmettere qualcosa di profondo, di ammaliare l'ascoltatore e stupirlo creandogli la magia che solo un'esibizione dal vivo può fare. Non, quindi, l'abilità di svolgere il compitino perfetto e riprodurre fedelmente i pezzi registrati in studio ma, importantissimo, la capacità di improvvisare, di fare -bene- slide guitar, di iniettare elettricità agli ascoltatori. D'altronde la nostra chitarrista fonde al meglio un modern rock con tanto blues e hard blues e, dal vivo, non può che uscirne una miscela esplosiva! Se proprio volete un esempio beh...ascoltatevi cosa “esce da quella sei corde” nell'esecuzione della melodica e superba “Blues Won't Leave Me Alone“ (song scritta con Richie Sambora e presente su Rso “Radio Free America” album del 2018, project album dell'ex Bon Jovi con presente la nostra biondina, nda), brano che da solo vale l'acquisto del cd! Disco consigliatissimo a tutti, anche a chi non l'ha mai ascoltata; in questo caso sarebbe l'occasione perfetta per poi “accaparrarsi” tutti i suoi dischi in studio.

Roby Comanducci 

 

ENGLISH TRANSLATION

And here we are, although I am not a "fan" of live albums, I have had to change my mind (but this often happens if we are talking about valid artists!) And I am ready to "jot down a few lines" (obsolete term since nobody writes anymore .... but you “type on the pc hehehe ... nda). The blonde guitar hero in question about two years after the excellent solo album "O" always reviewed by me (you can browse and read the review by scrolling back in the pages of the reviews section .... Ed.) Proposes this live recorded in that of Hollywood, accompanied by other - excellent - musicians and not by the Frederiksen brothers, accomplices of the excellent success of the rhythmic parts of the aforementioned "O". So what is this “Live From Hollywood” like? Well .... an honest, direct, simple live but with a strong emotional impact with a strong mood that pervades the entire duration of the show. A level band that accompanies Miss Panagaris especially as regards the guitar parts with two other guitar players who manage to give greater incisiveness for a final result of sure effect and give Orianthi the possibility of being able to show off all his technical skills and his feeling in the lead guitar parts. The proposed songs are a mix between the latest album and other pieces including his classic “According To You” (from the album “Believe” 2009, ed.). It is useless to describe the songs as many of you will already know them having heard them in the studio; the important thing, which is the basis for any live album, is the ability to convey something profound, to charm the listener and amaze him by creating the magic that only a live performance can do. Not, therefore, the ability to carry out the perfect homework and faithfully reproduce the pieces recorded in the studio but, very important, the ability to improvise, to make-well-slide guitar, to inject electricity to the listeners. On the other hand, our guitarist blends modern rock with a lot of blues and hard blues and, live, an explosive mixture can only come out! If you really want an example well ... listen to what "comes out of those six strings" in the performance of the melodic and superb "Blues Won't Leave Me Alone" (song written with Richie Sambora and featured on Rso "Radio Free America" ​​album of 2018, project album by the former Bon Jovi with our blonde in mind, nda), a song that alone is worth the purchase of the cd! Disco highly recommended to everyone, even those who have never listened to it; in this case it would be the perfect opportunity to then "grab" all her records in the studio.

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Lunedì, 01 Agosto 2022 21:49

NORDIC UNION "Animalistic"

 

 

Line up: Ronnie Atkins - lead and backing vocals, Erik Martennson - lead and rythm guitar, bass, keyboards and backing vocals. Additional musicians: Fredrik Folkare - lead guitar, Enrik Eriksson - drums, Tomas Larsson - lead guitar

Tracklist: On this day I fight, In every waking hour, If I could fly, Riot, This means war, Scream, Animalistic, Wildfire, Shot in the dark, Last man alive, King for a day

Capitanati nientemeno che da Ronnie Atkins dei Pretty Maids, eccoci al terzo album di questo combo hard’n heavy, principalmente frutto del lavoro del frontman e del noto produttore Erik Martennson (Eclipse, W.E.T.). Cosa contraddistingue questa band? Partendo dalla band di origine, il singer danese cerca di trovare una nuova via in quello che mi viene da definire hard rock “epico”, decisamente orientato al riffeggio potente, alla grinta degli anthem, ai cori pieni, e al contempo ai ritmi accattivanti, al drumming quadrato, e con il giusto contorno di linee soliste alla sei corde graffianti e veloci (decisamente, ma molto, 80s, si veda la quasi iniziale “If I could fly”). Qualcosa di già sentito dunque? Certamente sì, non raccontiamo storie, ampi stralci di un passato che (fortunatamente) non va mai via tornano prepotentemente; d’altra parte c’è modo e modo di fare le cose, e questo è un modo decisamente convincente. Innanzitutto grazie al lavoro sulle linee vocali di Mr.Atkins, sempre presente a dare personalità ai singoli pezzi sfruttando il proprio stile possente, che dà un vera e propria impronta al disco; su di esso si crea la verve potente del riffing e delle linee ritmiche; la produzione da spessore al tutto e rende le canzoni appunto epiche grazie al suono creato; in quest’ultima componente, probabilmente, il citazionismo verso gli 80s è più spinto, e in questo io colgo un piccolo difetto, nel senso che si forza un po’ lo stile sporcando a volte troppo il suono, che finisce per non essere davvero naturale ma troppo tirato su un certo stile. Cosa aggiungere ancora? Io penso si possa dire che è un grandissimo lavoro, e che i fan dei Pretty Maids apprezzeranno di certo. Per gli altri è un ottimo lavoro di Hard’n Heavy e merita un po’ di attenzione, perché oltre il primo impatto dallo stile fin troppo riconoscibile, fa emergere delle vere e proprie gemme tra i pezzi, ad un ascolto attento. Di certo comunque una band che sentiremmo volentieri dal vivo, per la grinta espressa. Quindi comunque, un ascolto consigliato.

Nikki

 

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