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Venerdì, 01 Luglio 2022 15:22

GRACE "Hope"

 

 

Line up: Isra Ramos - vocals, Alberto Román - guitars, Jordi Costa - guitars, Jared Camps - bass, Joel Marco - drums 

Tracklist: Atreyu, Nowhere man, Blind Love, The Sinner, Snow White (At the end of the world), Evergarden (geat. Ronnie Romero), Fiona, Together, Atomic Heart, Invincible, Hope

I Gräce sono una band spagnola attiva dal 2018 attorno al talento vocale di Isla Ramos, personaggio con già numerose collaborazioni alle spalle a rimarcare le sue doti. In questo disco si cerca una nuova soluzione nel metterle in evidenza, ci si è riusciti? Io direi di sì, anche se va rimarcato che si è cercato uno stile molto innovativo e riconoscibile, che per il suo essere barocco e la rielaborazione degli schemi classici potrebbe risultare di difficile impatto per molti fan. Se lo stile è quello di un Hard/AOR molto aggressivo e fondato su ritmiche marcate e che tendono a colpire l’ascoltatore con melodie intense e coinvolgenti, musicalmente si è scelto di fondare le ritmiche in particolare su sintetizzatori ed effetti, inglobando così nel disco forti impulsi pop e ambient rock, già ben evidenti dalla opener Atreyu. Nel disco la tendenza continua senza posa, passando da casi ove comunque sono presenti linee di chitarra decisamente ‘eavy e che reggono il pezzo come “The sinner” o “Evergarden” a pezzi più d’atmosfera come “Together”; vi è varietà tra i pezzi ma si nota come effettivamente manchi un vero lento, se si esclude la breve e conclusiva “Hope”; si svaria però tra differenti linee che ripropongono differenti mood melodici e differenti combinazioni di effetti e strumenti. L’esecuzione tecnica è sostanzialmente perfetta, la produzione mi piace molto per come sfrutta la voce di Isla, che è sempre chiara e fa percepire la sua espressività; proseguo anzi dicendo che delle linee sonore è probabilmente la migliore, dando spessore ai pezzi e “interpretando” le liriche con carisma. La parte strumentale in generale è fatta di suoni molto alti e che ben si differenziano gli uni dagli altri, ci trovo un difetto nel senso che nessuno di essi è veramente di accompagnamento, a livello sonoro il disco è come fosse fatto di una molteplicità di parti soliste in primo piano. Che commento di fondo trarre? A mio modo di vedere il talento di Mr.Ramos fa meritare assolutamente l’ascolto del disco, ma mi domando sinceramente quale potrebbe essere l’effetto con un approccio più classico alla composizione. Anche così ci troviamo però di fronte a un disco molto gradevole e coinvolgente, che senza aderire a schemi troppo classici ci propone un ottimo AOR con cui passare questa afosa estate.

Nikki

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