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Mar 13

DEATH TO FALSE PEOPLE

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Stupiti? Stupiti dal titolo? Ma no dai... non scherziamo. Sono esagerato, pazzo, schizofrenico? Massì dai, se la cosa viene percepita o meglio recepita da qualcuno in questa’ ottica sono contento della sua capacità e pienezza di se nell’aver capito chi sono. Non continuo invece a capire, cari miei, alla soglia dei quarantadue anni, il gene ‘mutante’ che provoca il repentino cambiamento e stato d’umore di una persona nei confronti dell’altra. Conoscendo molta gente ho capito... di non conoscerla per nulla. Il sapere ‘...di qualcosa o qualcuno’ è inversamente proporzionale al conoscere veramente quel ‘...qualcosa o qualcuno’. Continuo sempre a non capire la facilità e la superficialità con la quale falsi amici, falsi conoscenti cambiano opinione senza nemmeno ascoltarti. Ok, capisco che il mondo attuale gira attorno e viene ‘motorizzato’ da schemi banali e fondati sulla superficialità e comodità atte solo allo sfruttamento del singolo soggetto, ma a tutto dovrebbe esserci un limite! Io odio le persone che si adeguano, si sottomettono, accondiscendono e per qualsiasi motivo cambiano parere, non ti parlano più, fanno i superiori senza giusta causa, o peggio, solo perché qualcuno gli ha imposto questo. Esiste molta gente così, molta povera gente. Persone che credono di conquistare il mondo solo perché fanno un lavoro – per loro e dal loro punto di vista- importante. Tutti pensano di essere e/o divenire intoccabili, di essere i manipolatori del cervello umano soltanto nel momento in cui un becero qualsiasi gli dona un ‘pizzico’ di “potere dirigenziale” in più. Ma cosa crediamo di dirigere noi tutti, semplici e comuni mortali alla ricerca di chissà quale eldorado, di chissà quale beatitudine. Si cambia come fuscelli, siamo soggetti che possono apparire e scomparire in un millesimo di secondo; quanta gente ho visto fare ‘fortuna’ e poi cadere nell’oblio. Essere o sentirsi importanti solo perché il prossimo ti acclama è da vigliacchi e presuntuosi. Il prossimo non è in grado di giudicarti se non solo per la momentanea apparenza ma però è in grado di plasmare i giudizi: la gente ora ti parla e ti mostra (falso) rispetto, subito dopo ti evita, ti schernisce alle spalle. Normale senso della vita direte voi. Certo. Ma bisognerebbe soffermarci a pensare....ogni tanto. Non siamo ne unici, ne inimitabili ne tanto meno i migliori, bensì siamo tutti uguali con una sola cosa che ci differenzia: il credo. Infatti, chi gestisce la sua vita e cambia il suo giudizio solo perché influenzato da persone o eventi, non ha un credo, non è nulla.

Roby Comanducci 

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Roberto

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